Sbloccare i “cash in court” (cioé le somme che, a seguito delle vendite effettuate sono giacenti sui conti delle procedure presso i tribunali), sospendere il contributo di pubblicazione sul Portale delle Vendite Pubbliche e ripristinare l’imposta agevolata per i trasferimenti di proprietà da aste: sono queste le tre proposte dell’Osservatorio T6, associazione di studio sulle esecuzioni giudiziarie, per sostenere il settore degli Npl in Italia, penalizzato dal blocco delle esecuzioni giudiziarie, sia individuali sia concorsuali (si veda qui il comunicato stampa).
“E’ un danno economico enorme per un settore cruciale dell’economia italiana e per le finanze dello Stato, che al comparto hanno dato impulso con l’introduzione della Gacs, la garanzia statale sulle cartolarizzazioni dei crediti non performing”, ha commentato Stefano Scopigli, presidente dell’Osservatoio T6. Allo stato, è quasi impossibile tentare di ipotizzare uno scenario per il futuro prossimo: anche con una ripresa degli esperimenti d’asta, il mercato si scontrerebbe con una possibilità di investimento ridotta all’osso a causa del blocco dell’attività. “Per queste ragioni, riteniamo indispensabile sostenere l’intero comparto attraverso alcune proposte, che non si tradurrebbero nella solita richiesta di fondi, ma in alcune iniziative a tutela di tutti gli addetti del comparto, senza gravare sulle casse statali”, ha detto Scopigli.
La prima proposta riguarda, si diceva, i cash in court, ossia tutte le somme che, a seguito delle vendite effettuate sono giacenti sui conti delle procedure presso i tribunali. Se fossero sbloccate, si potrebbe mettere in circolo una somma di 8-10 miliardi di euro, anche con una distribuzione accelerata, seppur parziale, ha stimato l’Osservatorio T6. Quest’ultimo ricorda altresì che i tempi delle procedure esecutive post-riforma del 2015 sono influenzati, nel calcolo medio, dalla durata delle esecuzioni pendenti. Inoltre, compatibilmente con la fine dell’emergenza sanitaria, si potrebbe fissare la ripresa delle aste in tutta Italia dal 30 giugno.
La seconda proposta dell’Osservatorio riguarda la gestione del Portale delle Vendite Pubbliche, da cui passa la pubblicazione di tutti gli avvisi di vendita. Per alleggerire il carico fiscale sul settore, l’Osservatorio T6 propone di sospendere per 12 mesi il versamento del contributo obbligatorio di pubblicazione, balzello che grava sulle procedure per oltre 30 milioni di euro annui.
Infine, l’Osservatorio chiede di ripristinare l’imposta agevolata per i trasferimenti di proprietà da aste, ovvero le “imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna”, a condizione che l’acquirente dichiari che intende trasferire entro 5 anni il bene acquistato, in vigore per gli atti di trasferimento emessi fino al 30 giugno 2017. Questa norma aveva incrementato le aggiudicazioni e potrebbe incentivare oggi il mercato delle aste, che rischia di riprendere a fatica, a causa del rallentamento dell’economia prodotto dal blocco delle attività.
Fermo restando che è essenziale anche l’impegno degli operatori del settore delle esecuzioni giudiziarie: “Sarà necessario un aumento dell’impegno di tutte le componenti della filiera, nel senso di una maggiore valocità ed efficienza. In questo senso, sarebbe vista con favore la riduzione delle ferie estive dei Magistrati e dei dipendenti dei tribunali, per consentire il recupero di parte del tempo perduto”, conclude l’Osservatorio T6.