Si aprirà il prossimo 8 giugno per chiudersi il 1° luglio l’opa di Investindustrial sul 22,57% del capitale di Guala Closures, il gruppo quotato a Piazza Affari dall’agosto 2019 dopo la business combination con la Spac Space 4 (si veda altro articolo di BeBeez) e specializzato nella produzione di chiusure di sicurezza per alcolici e vini (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione era stata annunciata lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, come anche spiegato nel Documento d’Offerta appena pubblicato, l’opa sarà lanciata dal veicolo Special Packaging Solutions Investments sarl e riguarderà un massimo di 15,166 milioni di azioni ordinarie a 6 euro per azione, rappresentanti appunto circa il 22,57% del capitale sociale e circa il 20,22% dei diritti di voto, per un totale quindi di 90,996 milioni di euro. Il numero di azioni oggetto dell’offerta sarà inferiore, in funzione del numero di azioni che saranno state acquisite sul mercato al di fuori dell’offerta stessa, a partire dalla data della comunicazione dell’opa lo sorso 16 aprile. A oggi sul mercato Special Packaging Solutions ha già comprato sul mercato azioni rappresentative del 4,02% del capitale sociale e del 3,60% dei diritti di voto.
Trattandosi di un’offerta volontaria parziale, in caso di adesioni all’opa per quantitativi superiori rispetto al numero massimo di azioni oggetto dell’offerta dedotte le azioni acquistate direttamente e/o indirettamente al di fuori dell’offerta, verrà applicato un meccanismo di riparto secondo il metodo del “pro-rata” in virtù del quale l’offerente acquisterà da tutti gli azionisti che abbiano aderito all’offerta la stessa proporzione di azioni da ciascuno di essi apportate all’opa. Il titolo venerdì a Piazza Affari aveva chiuso a quota 6,34 euro (+2%), pari a una capitalizzazione pari a 389,2 milioni di euro.
Lo scorso 28 maggio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto che la possibile acquisizione non rientra nell’ambito di applicabilità della normativa golden power (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che le basse quotazioni del titolo già nel settembre 2019 avevano attratto l’interesse da parte di grandi gruppi strategici americani e private equity internazionali sul gruppo leader mondiale nella produzione di chiusure di sicurezza per liquori, vino, olio e aceto, acqua e bevande e prodotti farmaceutici. Tra i nomi che circolavano c’era quello di Silgan Holdings (si veda altro articolo di BeBeez) e dei fondi Astorg e Advent International. Di possibile delisting si vociferava già nell’aprile 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Al momento dell’annuncio dell’opa Investindustrial aveva spiegato che l’acquisizione della minoranza di Guala Closures sarebbe coerente con la sua strategia di investimento nel segmento mid-market europeo, in particolare in Sud Europa. Una volta diventato socio di minoranza, il fondo intende sostenere il processo di crescita di Guala Closures, sulla base della strategia presentata dall’attuale management, supportandola nel cogliere le future opportunità di sviluppo e crescita, anche per linee esterne, che si dovessero presentare, tenuto conto dell’attuale contesto del mercato globale.
Guala Closures, fondata nel 1954, è leader mondiale nella produzione di chiusure di sicurezza per alcolici e in alluminio per vino, nonché uno dei maggiori attori mondiali nella produzione e vendita di chiusure in alluminio per l’industria delle bevande. L’azienda conta oltre 4.700 dipendenti e opera in 5 continenti attraverso 30 stabilimenti produttivi e una commercializzazione dei suoi prodotti in oltre 100 paesi. Dall’agosto 2018, è quotata al segmento Star di Borsa Italiana e nel settembre 2019 è entrata nell’indice FTSE Italia Mid Cap. Attualmente Guala annovera tra i suoi soci il fondo attivista Amber, il private equity Peninsula Capital con il 10%, la holding Mojto Luxco 2 con il 5,6% e il presidente Marco Giovannini con il 24,2%.
Oggi il Gruppo vende quasi 20 miliardi di chiusure annue e ha chiuso il 2019 con 606,5 milioni di euro di ricavi netti (da 543,1 milioni nel 2018), un ebitda rettificato di 113,5 milioni (da 104,5 milioni) e una posizione finanziaria netta di 462,5 milioni, da 454,4 milioni a fine 2018 (si veda qui il comunicato stampa).