Intesa Sanpaolo e Prelios stanno lavorando a un fondo, con una dotazione fino a 1,5 miliardi di euro, volto a rilanciare le imprese italiane in difficoltà finanziaria. Lo riferisce Il Messaggero, secondo cui i due promotori del veicolo intendono coinvolgere le grandi banche italiane, primari operatori di mercato e investitori istituzionali di standing, tra cui: Poste Vita, Cdp, AMCO (che insieme dovrebbero versare un terzo della dotazione del fondo), Unicredit, Mps, Banco Bpm, fondazioni bancarie e casse di previdenza. Il progetto è chiamato Lepanto, dal nome della battaglia del 1571 vinta dai cristiani sui musulmani. Il nuovo veicolo punta a intervenire sugli Utp che possono tornare in bonis; la liquidità raccolta servirà a iniettare nuova finanza nelle imprese da ristrutturare.
Secondo il quotidiano romano, i promotori avrebbero parlato del nuovo fondo anche con Palazzo Chigi e Ministero del Tesoro, per verificare la possibilità di ottenere una qualche forma di garanzia pubblica su alcune fasi dell’operazione, come la concessione di nuova finanza. Ci sono ancora molti dettagli da definire, specie con le Autorità di vigilanza, concernenti l’apporto di questi crediti al fondo in cambio di quote. Secondo le regole Bce, il calendar provisioning (la tabella di marcia degli accantonamenti) si applica sui crediti deteriorati, non sulle quote del fondo. E poi va risolta la problematica dell’assorbimento di capitale.
Questa operazione sarebbe quindi parallela al progetto Cuvée, il fondo progettato da AMCO insieme a Prelios sgr per gestire gli Utp immobiliari oggi sui bilanci delle banche italiane medio-grandi (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era allo studio da parte di AMCO da oltre un anno (si veda altro articolo di BeBeez), ma soltanto lo scorso luglio si è saputo del coinvolgimento di Prelios (si veda altro articolo di BeBeez). AMCO e il Gruppo Prelios gestiranno in partnership un portafoglio di crediti UTP small/medium derivati da finanziamenti da 3 milioni a 30 milioni di euro a imprese del settore immobiliare in fase di ristrutturazione o difficoltà finanziaria conferiti dalle banche e da AMCO stessa. I crediti saranno cartolarizzati e conferiti dalle banche e da AMCO al fondo che sarà gestito da Prelios sgr e le cui quote saranno detenute dalle banche e da AMCO. E’ previsto inoltre che il fondo possa erogare nuova finanza per supportare il turnaround delle società e il completamento di progetti immobiliari meritevoli. Le prime banche ad aver aderito al progetto sono MPS Capital Services per le Imprese, UBI Banca e Banco BPM, che insieme ad AMCO hanno conferito al fondo posizioni di 50 debitori per un totale di circa 450 milioni di euro. AMCO ha il ruolo di master e special servicer della cartolarizzazione. Lo schema del progetto Cuvée potrà essere replicato per gestire operazioni multi-originator relative ad altri settori industriali.
Su un altro tavolo, poi, Prelios e Intesa Sanpaolo nell’estate 2019 hanno siglato un accordo per la gestione di 9,7 miliardi di Utp (si veda altro articolo di BeBeez), chiuso nel dicembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, l’accordo prevede: un contratto decennale per il servicing di Utp del segmento corporate e pmi del Gruppo Intesa Sanpaolo da parte di Prelios, con un portafoglio iniziale pari a circa 6,7 miliardi di euro, al lordo delle rettifiche di valore; e la cessione e cartolarizzazione di un portafoglio di crediti Utp del segmento corporate e pmi del Gruppo Intesa Sanpaolo pari a circa 3 miliardi di euro, al lordo delle rettifiche di valore, a un prezzo pari a circa 2 miliardi di euro, in linea con il valore di carico.
Intesa Sanpaolo nei mesi scorsi ha iniziato a cartolarizzare quei crediti. In particolare, l’ultima operazione è di maggio. Come specificato nell’avviso in Gazzetta Ufficiale, l’spv per la cartolarizzazione Kerma spv srl “ha acquistato pro-soluto da ISP tutti i crediti (per capitale, interessi, anche di mora, accessori, spese, ulteriori danni, indennizzi e quant’altro) derivanti da contratti di finanziamento (ivi inclusi contratti inerenti a finanziamenti a lungo termine, finanziamenti a breve termine, esposizioni rotative revocate, garanzie personali escusse e altri finanziamenti garantiti e non garantiti, eventuali accordi di ristrutturazione e accordi di sospensione, ma esclusi, a scanso di equivoci, leasing e finanziamenti rotativi ancora non revocati) concessi a persone fisiche e persone giuridiche e sorti nel periodo compreso tra il 25 novembre 2019 e il 31 marzo 2020, qualificati come attività finanziarie deteriorate”. Prelios Credit Servicing è servicer dell’operazione, che, si legge sui siti di Intesa Sanpaolo e di Prelios, è stata conclusa “in forza di un contratto di cessione di crediti concluso in data 22 novembre 2019 e di un successivo atto integrativo di cessione concluso in data 6 maggio 2020” con Kerma SPV srl in qualità di cessionario e Intesa Sanpaolo in qualità di cedente.
A inizio marzo era stato invece cartolarizzato un portafoglio di crediti deteriorati leasing (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo aveva ceduto Utp corporate leasing in un’operazione che aveva per controparti Kerma spv srl e a una leasing company (Kerma LeaseCo srl), con Kerma spv che ha comprato i crediti e con Kerma Lease Co che ha comprato rapporti e beni, applicando la nuova disciplina delle cartolarizzazioni introdotta dal Decreto crescita (Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34). Quest’ultima, come noto, ha apportato una serie di modifiche alla legge 130/1999, in particolare in tema di Utp e di Reoco (Real Estate Owned Company). Servicer della cartolarizzazione è Prelios (si veda qui l’avviso di Prelios, qui quello di Intesa Sanpaolo e qui l’avviso in Gazzetta Ufficiale).