Numerosi settori dell’economia italiana stanno subendo una battuta d’arresto o un rallentamento dovuti alle conseguenze economiche del coronavirus. Questo non vale però per il mercato dei fondi immobiliari: il centro studi Scenari Immobiliari prevede per il 2020 un aumento del 4% dei loro Nav e patrimonio (si veda qui il comunicato stampa e qui il video della presentazione). E Mario Breglia, presiedente del centro studi, si aspetta che “tra il 2020 e il 2021 il settore avrà una ulteriore spinta sia dai fondi pubblici sia dai tanti investitori esteri attivi attraverso questo strumento. E’ realistica una previsione di patrimonio a cento miliardi di euro a fine 2021“.
I dati sono stati resi noti ieri, in occasione della conferenza stampa di presentazione del 36mo rapporto 2020 “I fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato dal centro studi sul real estate in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato l’analisi finanziaria.
Il rapporto è stato commentato da Ofer Arbib (Antirion sgr), Giovanni M. Benucci (Fabbrica Immobliare sgr), Domenico Bilotta (Investire sgr), Emanuele Caniggia (Dea Capital Real Estate sgr), Patrick Del Bigio (Prelios sgr), Giovanna Della Posta (Invimit sgr), Giovanni Di Corato (Amundi Real Estate sgr), Nicholas Garattini (Generali Real Estate sgr), Luca Mangia (Coima sgr), Giampiero Schiavo (Castello sgr) e Michele Stella (Torre sgr).
A fine 2019 il patrimonio immobiliare detenuto direttamente dai 505 fondi attivi in Italia ammontava a 91,5 miliardi di euro, con un incremento del 10,9% sul 2018. Il valore del patrimonio medio per le società di gestione è di circa 1,8 miliardi di euro, ma se si considerano le prime 25 sgr che detengono la quasi totalità dei fondi, questo dato vale oltre il doppio, cioè 3,7 miliardi di euro. Il fatturato complessivo delle sgr è stato di circa 420 milioni di euro nel 2019, con circa 1.500 addetti.
Quanto al futuro, le aspettative di un peggioramento della situazione economica sono del 40% per un panel di sgr intervistate da Scenari Immobiliari, mentre un 30% si aspetta una stabilità rispetto alla situazione attuale; e solo il 20% delle società si aspetta un lieve miglioramento dell’andamento dell’economia nazionale.Le previsioni rimangono caute anche per il medio periodo: ben oltre la metà delle sgr si aspetta che la performance del sistema economico rimanga stabile (56%), il 33% esprime un’aspettativa di peggioramento dell’economia mentre marginale è la percentuale di chi prevede un miglioramento (11%). Ma c’è chi in generale è più ottimista, come Ofer Arbib, ad di Antirion sgr: “Nonostante la crisi globale del Covid-19, manteniamo un atteggiamento di fiducia che si basa su un approccio solido costruito negli anni: abbiamo attratto investitori internazionali, abbiamo creduto nelle eccellenze italiane come il turismo e punteremo sempre di più sulla diversificazione. I prossimi mesi presenteranno delle criticità, ma contiamo che l’outlook di medio-lungo termine resti positivo”. Le sgr italiane tuttavia non sono tutte così ottimiste sul futuro.
Per quanto riguarda l’analisi mirata ai due maggiori centri di investimento sul territorio nazionale, Milano e Roma, le sgr individuano il centro della Capitale come maggiormente interessante per lo sviluppo del comparto residenziale in vendita e alberghiero, mentre il centro di Milano come maggiormente capace di intercettare investimenti in uffici e residenziale in affitto. Le aree semicentrali di Roma sono ritenute un territorio di investimento privilegiato. Per quanto riguarda le restanti zone di Milano e Roma e le altre città italiane, le società di gestione ritengono che questi ambiti siano i più idonei ad ospitare investimenti in capannoni industriali e di logistica, principalmente il nord-est e le periferie di Roma e Milano, RSA e senior housing e social housing.
Tornando al 2019, il mercato dei fondi immobiliari italiani ha proseguito la sua crescita sostenuta, raggiungendo un peso dell’11% a livello europeo. Il settore dei fondi immobiliari italiani tuttavia non è ancora competitivo a livello internazionale. Il rapporto ha evidenziato che sebbene la performance media sia in sostanziale miglioramento nel 2019 (+1,5% contro un 1,2% dell’anno precedente), in Europa la performance media dei primi dieci fondi è del 3,5%.
Giovanna Della Posta, ceo di Invimit sgr spa, ha commentato: “E’ un tema che riguarda tutta la filiera, la redditività è il risultato di un mix di fattori tra i quali senza dubbio oltre a un andamento delle vendite e delle locazioni, anche l’efficienza e l’ottimizzazione dei costi. In questa sfida, a mio avviso, oltre al capitale umano che va messo in gioco per creare le migliori best practices per competere a livello europeo e internazionale, giocherà un ruolo sempre più determinante la tecnologia, sia con prodotti sempre più innovativi sia con un maggiore controllo e presidio dei costi”.
A livello europeo, sono operativi oltre 2.100 tra fondi e Reits, con un patrimonio complessivo pari a circa 1.270 miliardi di euro: un aumento che superiore al 15% rispetto all’anno scorso. Nel 2019 il peso dell’Europa sul patrimonio totale nel mondo è salito del 2%, raggiungendo il 40%. I Reits europei rappresentano il 38% del patrimonio totale gestito nel continente, mentre il mercato continua a essere guidato dai fondi non quotati che pesano per il 59%. Lo scorso anno si è chiuso con un patrimonio totale di oltre 745 miliardi di euro.
Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, è ottimista sull’immobiliare europeo anche quest’anno: “In previsione, il patrimonio dei fondi potrebbe arrivare a 95 miliardi di euro, detenuti da circa 520 fondi immobiliari nel 2020. Le prospettive per quest’anno, infatti, nonostante le difficoltà del periodo, sono positive e dipendono in discreta parte da operazioni già avviate nel 2019. Saranno certamente da verificare nei prossimi mesi i possibili cali di ricavi da locazione, per il momento contenuti”.
A livello mondiale, nel 2019 il patrimonio di fondi e Reits ha raggiunto i 3.180 miliardi di euro, in rialzo dell’8,5% rispetto al 2019. Nei primi mesi del 2020 l’industria dei patrimoni immobiliari gestiti, pur avendo dei cali da ricavi da locazione ha mostrato una forte resilienza, soprattutto nella conservazione del valore del sottostante. A livello globale sono aumentati gli investimenti soprattutto nei settori più innovativi, quali logistica e residenziale.
Per iscriverti alla newsletter di BeBeez Real Estate, clicca qui
Riceverai l’elenco delle notizie di real estate (e i rispettivi link) pubblicate da BeBeez nelle ultime 24 ore