Slitta al 31 agosto la firma dell’accordo tra Telecom Italia e KKR sul Progetto FiberCop, che prevede infatti la costituzione di una newco wholesale, battezzata appunto FiberCop, in cui verrà fatta confluire la rete secondaria in fibra e rame, dai cabinet fino a casa di Flash Fiber srl, oggi controllata all’80% da TIM e al 20% da Fastweb. Il progetto come noto prevede l’acquisto da parte di KKR Infrastructure per 1,8 miliardi di euro del 37,5% di FiberCop sulla base di un enterprise value di circa 7,7 miliardi di euro (equity value 4,7 miliardi di euro, si veda altro articolo di BeBeez) con Fastweb che avrebbe il 4,5% del capitale di FiberCop. Lo ha comunicato il gruppo tlc lo scorso martedì 4 agosto in occasione della presentazione della semestrale (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
La decisione del Cda di far slittare il voto sull’offerta di KKR è stata presa dopo che al Cda è stata recapitata una lettera firmata dai ministri Roberto Gualtieri (MEF) e Stefano Patuanelli (MISE) in cui chiedono a TIM “di valutare le modalità più adeguate per collocare l’operazione in questo più ampio contesto strategico, proseguendo, sin dalle prossime ore, le interlocuzioni con gli attori istituzionali e di mercato interessati che saranno da noi promosse”. Mentre fonti di Palazzo Chigi hanno precisato che “il Governo riconosce l’importanza del progetto TIM e della partecipazione da esso prevista di investitori internazionali altamente qualificati e si è reso disponibile a contribuire a valorizzarlo, collocandolo nella cornice di un più ampio contesto strategico, che prevede il coinvolgimento anche di altri attori istituzionali e di mercato interessati”.
In sostanza, il Governo ha chiesto a TIM di inquadrare l’operazione con KKR nel contesto più ampio di una rete nazionale integrata a banda ultralarga che è una delle priorità del Governo. “Il Consiglio di Amministrazione ha visto con grande favore l’accelerazione del progetto di Rete Unica e parteciperà con entusiasmo ai lavori che il Governo intende far partire nelle prossime ore; in tal senso ha dato mandato all’amministratore delegato ad interloquire con l’autorità di Governo. Il Consiglio di Amministrazione si è riconvocato il 31 agosto per deliberare in modo conclusivo sul Progetto FiberCop, eventualmente aggiornato alla luce dell’esito delle iniziative di cui sopra”, si legge quindi nella nota di TIM. L’operazione sarebbe dunque solo rinviata, in attesa di poterla costruire su altre basi per realizzare la rete unica insieme a Open Fiber, oggi controllata al 50% da Enel e Cdp.
Nella proposta vincolante inviata a TIM dal team londinese di KKR è comunque incluso anche l’impegno esplicito a partecipare alla creazione di un’unica rete in fibra, unendo Fibercop con Open Fiber. Se Enel decidesse di mettere in vendita il suo 50% aprendo un’asta competitiva, KKR sarebbe interessata a partecipare e a fare un’offerta anche su Open Fiber. Lo scorso novembre erano arrivate le offerte non vincolanti di fondi infrastrutturali per Open Fiber, per Flash Fiber e per gli asset FTTH (Fiber to the Home, ossia fibra fino a casa) di Tim (si veda altro articolo di BeBeez).