Sarà la Fondazione Enea Tech a gestire il primo fondo italiano di matrice pubblica dedicato al trasferimento tecnologico, che avrà una dotazione iniziale di 500 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Il 25 agosto scorso il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha infatti firmato il decreto di approvazione dello statuto della Fondazione, prevista dal Decreto Rilancio varato dal governo lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
L’art. 42 del Decreto, infatti, prevede appunto la creazione di un fondo per il trasferimento tecnologico, con una dotazione di 500 milioni di euro, assegnati alla neonata Fondazione Enea Tech, gestito da Enea. Le risorse sono “volte a favorire la collaborazione di soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti di innovazione”; in particolare il comma 3 dell’art. 51 autorizza il Ministero dello sviluppo economico, a valere sulle disponibilità del fondo, a intervenire attraverso la partecipazione indiretta in capitale di rischio e/o di debito, anche di natura subordinata. Tempi e modi dell’intervento del fondo saranno definiti in un apposito decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze da pubblicarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.
La Fondazione avrà lo scopo di promuovere investimenti e iniziative in materia di ricerca e sviluppo e trasferimento tecnologico a favore delle imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative e alle pmi innovative.
Come previsto dallo Statuto, la Fondazione Enea Tech potrà partecipare e investire in startup e pmi innovative, spin-off universitari e di centri di ricerca e sviluppo, promuovendo e sostenendo i processi di innovazione e trasferimento tecnologico delle pmi per la creazione di imprese ad alto contenuto tecnologico.
Patuanelli ha dichiarato: “La Fondazione Enea Tech è un progetto al quale stavamo lavorando da mesi e che ha visto la luce nel DL Rilancio. L’obiettivo è intervenire alla base del sistema innovazione agendo esclusivamente in ambito precommerciale e pre-competitivo in quella che gli addetti al settore definiscono la ‘valle della morte’, accompagnando lo sviluppo di innovazioni rilevanti dei centri di ricerca, delle pmi e degli spin-off. Lavoreremo nelle prossime settimane per completare gli organi della Fondazione, tra cui il Comitato esecutivo, ma soprattutto per costruire il piano industriale e i team di gestione per arrivare ai primi investimenti già in autunno”.
Il Sottosegretario Gian Paolo Manzella ha aggiunto: “Enea Tech Transfer è un progetto molto importante. Tocca un tema centrale per il futuro industriale italiano come il trasferimento tecnologico; coinvolge e rilancia un centro di ricerca come l’Enea; è potenziale battistrada per azioni di altri enti di ricerca del nostro Paese. La direzione, in linea con le indicazioni europee, è corretta e il lavoro di fronte a noi deve vedere uno stretto raccordo con il Fondo Nazionale Innovazione, che ha questo tema ben chiaro nel suo piano industriale, e con gli altri soggetti che fanno trasferimento tecnologico nel nostro Paese: dalla Fondazione Bruno Kessler al Cefriel, sino ai Politecnici, solo per fare qualche esempio”.
Enea Tech nasce poco dopo che la piattaforma ITATech, finanziata pariteticamente da Cdp e dal FEI, ha terminato di impegnare i suoi 200 milioni di euro destinati al trasferimento tecnologico. Eureka! Fund I, che sarà gestito da Stefano Peroncini, Anna Amati, Salvatore Majorana eMassimo Gentili, è stato infatti il quinto fondo a essere sottoscritto da ITAtech e ha annunciato a fine luglio il primo closing della raccolta a 38 milioni di euro (si veda qui altro articolo di BeBeez). Gli altri fondi sono: Progress Tech Transfer di MITO Technology, Vertis Venture 3 Technology Transfer di Vertis sgr; il fondo dedicato al biotech italiano, con focus su startup specializzate nella lotta alle malattie genetiche rare, lanciato dal colosso del venture capital francese Sofinnova, con la charity biomedica Telethon come advisor; e Poli360, il fondo lanciato da 360 Capital Partners per sostenere l’innovazione tecnologica prodotta dalle competenze del Politecnico di Milano. Il che significa che ITATech ha ormai impegnato del tutto la sua dotazione dedicata al finanziamento dei processi di trasferimento tecnologico lanciata a fine 2016 (si veda qui altro articolo di BeBeez).