Cheyne European Strategic Value Credit Fund, gestito dal private equity britannico Cheyne Capital, ha effettuato il closing dell’acquisizione di Irplast, società attiva nel settore del packaging (si veda qui il comunicato stampa). L’amministratore delegato Fausto Cosi, e il direttore operativo Luca de Bartolo, insieme al presidente Gabriele Corradi, rimangono alla guida della società, mentre il Consiglio di amministrazione viene completato con l’inserimento di Matteo Canti.
L’operazione era stata annunciata nel marzo scorso, quando era stato comunicato che a Irplast era stata assegnata una valutazione di 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) ed è stata chiusa in questi giorni, dopo che Irplast e la controllata Immobiliare Porta Volta (in liquidazione), hanno concluso la ristrutturazione del debito (si veda qui il comunicato stampa). Il rafforzamento patrimoniale è finalizzato a sostenere e a dare impulso alla crescita, per un’affermazione significativa di Irplast sui mercati internazionali.
L’operazione ha visto, in primo luogo, l’acquisto da parte del veicolo di cartolarizzazione Amerina spv dei crediti a medio-lungo termine vantati verso Irplast da AMCO, dalle banche creditrici (Mps, Bnl, Banco Bpm, BPER, Credit Agricole e Unicredit), da Prelios Credit Servicing in qualità di servicer di Kerma spv srl (il veicolo di cartolarizzazione che ha acquisto gli Utp di Intesa San Paolo, nell’ambito dell’accordo siglato a dicembre 2019, di veda altro articolo di BeBeez) e di Rienza SPV srl. Servicer della cartolarizzazione è stato nominato Credito Fondiario. I titolo emessi da Amerina spv sono poi stati sottoscritti tutti dal fondo Cheyne. Questa fase dell’operazione risale allo scorso marzo (si veda qui l’avviso in Gazzetta Ufficiale). Successivamente, Irplast e Immobiliare Porta Volta hanno stipulato con Amerina spv e i loro ulteriori creditori finanziari un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi dell’articolo 182-bis della legge fallimentare, definitivamente omologato dal Tribunale di Firenze.
Irplast ha poi emesso un prestito obbligazionario da 39 milioni di euro, che è stato interamente sottoscritto sempre da Cheyne European Strategic Value Credit Fund. I proventi del bond serviranno a sostenere gli investimenti e soddisfare, ai termini e alle condizioni concordati, i crediti delle banche creditrici e quelli di Amerina spv, quale cessionario dei crediti a medio-lungo termine originariamente vantati dalle banche creditrici. Contestualmente, Cheyne ha acquisito il controllo di Irplast e la totalità degli strumenti finanziari partecipativi (sfp) dalla stessa emessi nel contesto di una precedente operazione di ristrutturazione.
Inoltre, Banca IFIS metterà a disposizione linee di credito a breve termine per 20 milioni di euro e verrà eseguito un aumento di capitale per 3 milioni di euro, apportando risorse liquide utili a rafforzare il patrimonio aziendale.
Le banche creditrici sono state assistite da BonelliErede. Cheyne è stata assistita da Credito Fondiario e Chiomenti, che ha seguito anche Credito Fondiario. Quest’ultima ha agito come master servicer, special servicer, corporate servicer, calculation agent e paying agent nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione tramite la quale Cheyne Strategic Value Credit ha rilevato l’intera esposizione debitoria di Irplast nei confronti del ceto bancario. Irplast e Immobiliare Porta Volta in liquidazione sono state affiancate dallo studio Dentons.
Irplast era nata negli anni ’50 per la produzione di tacchi per scarpe a opera di Flavio Bini. Grazie all’esperienza maturata nella gestione dell’adesivo, nel 1983 era poi stata costituita IrplastNastri, specializza nella produzione di nastri adesivi stampati. Successivamente nel 1987 l’azienda ha integrato verticalmente il processo produttivo e costituito Bimo Italia spa, per la produzione di film ‘Bopp’ in polipropilene per l’imballaggio flessibile. L’attuale Irplast è nata nel 2011 dalla fusione tra Bimo Italia spa e Irplast, entrambe di proprietà della famiglia Bini, che da allora ha affidato la gestione a un gruppo di manager, guidati dall’amministratore delegato Fausto Cosi.
Oggi Irplast conta circa 350 dipendenti nei suoi tre stabilimenti di Empoli (Firenze) e Atessa (Chieti), dove ha sede. L’azienda prima al mondo nella realizzazione di film in polipropilene biorientato simultaneamente ed è uno dei principali produttori europei di: film specialty in BOPP e S-BOPP; etichette da bobina preadesivizzate termoretraibili per i mercati food, beverage, dairy, personal & home care; soluzioni multi-packaging; soluzioni “apri&chiudi” per i settori tissue e food; nastri adesivi stampati (carton sealing), anche anti-effrazione (tamper-evident). La società, che nel 2019 ha generato ricavi per 97,1 milioni di euro e un ebitda del 10%, prevede di chiudere l’esercizio 2020 con una leggera crescita del fatturato e un ebitda del 12%). Il 25% della produzione è destinata al mercato italiano e il restante 75% a quello internazionale.
Fondata nel 2000 da Jonathan Lourie (ceo e cio) e Stuart Fiertz (presidente), Cheyne Capital ha sede a Londra ed è specializzata in corporate credit, real estate and asset-backed strategies, event driven, convertible bonds, equity long-short and equity macro, e fondi di fondi. Cheyne European Strategic Value Credit Fund ha chiuso la raccolta a quota un miliardo di euro nel giugno 2019. Cheyne Capital nell’ottobre 2018 aveva inviato un’offerta per salvare Pasta Zara (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultima ha ottenuto l’omologa del concordato preventivo in continuità, con Barilla che nel gennaio scorso ha acquisito ufficialmente lo stabilimento di Muggia per 118 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).