Ebury, scaleup fintech britannica che assiste le aziende in tutte le principali operazioni che comportano trasferimento di denaro all’estero, è entrata in Nexi Open, l’ecosistema della paytech italiana Nexi dedicato all’open banking (si veda qui il comunicato stampa).
Grazie all’accordo, gli istituti di credito avranno a disposizione soluzioni innovative che superano le complessità tradizionali delle transazioni cross-border, potenziando così la propria offerta di global transaction banking: il servizio di international cash management, che consente l’apertura di conti in valuta in poche ore e con pochi passaggi autorizzativi; l’offerta di servizi per la gestione del rischio di cambio, che garantisce alle aziende di limitare i rischi associati alle transazioni con l’estero; un unica piattaforma di pagamenti internazionali, che consente di pagare fornitori in oltre 200 paesi e in oltre 100 valute in modo semplice e trasparente. I servizi di Ebury saranno erogati all’aziende tramite una piattaforma tecnologica avanzata, rapidamente integrabile nell’ambiente digitale delle singole banche. Il modello di offerta di Ebury prevede inoltre la presenza di specialisti dedicati al supporto sia della rete commerciale bancaria, per massimizzare l’ingaggio dei clienti, sia dell’impresa medesima, per facilitare l’operatività iniziale.
“Oggi le imprese operano in un contesto di crescente competitività che si estende oltre i confini nazionali: l’ingresso di Ebury in Nexi Open ci permette di supportare al meglio le banche italiane che vogliono arricchire l’offerta di global transaction services per le imprese loro clienti. Infatti, potranno offrire servizi di business rilevanti alle pmi che lavorano con l’estero e rafforzare, così, la relazione banca-cliente, integrando con estrema facilità i servizi di Ebury all’interno del loro ambiente digitale corporate”, ha commentato Daniele Gabbai, Head of Strategic Partnerships & Alliances di Nexi.
Mauro Miotto, Global Head of Partnerships di Ebury, ha affermato: “Siamo entusiasti della partnership con Nexi e di come questa ci permetterà di accelerare la collaborazione con banche italiane per rafforzare l’offerta di servizi transazionali ad imprese che lavorano con l’estero. Ebury è nata per aiutare le pmi a crescere sui mercati globali e attraverso collaborazioni con con altre istituzioni finanziarie riteniamo di poter offrire il meglio delle potenzialità di una banca e di una fintech, e aumentare il supporto alle aziende”.
La fintech è stata lanciata a Londra nel 2009 dall’imprenditore seriale Juan Lobato e dall’esperto di servizi finanziari Salvador Garcìa. La società conta circa 1.000 dipendenti in 20 paesi e oltre 50 mila aziende clienti. Ebury in Italia ha sede nel Fintech District di Milano. Dallo scorso aprile Ebury eroga alle pmi italiane prestiti garantiti dalla Garanzia Italia di Sace (si veda altro articolo di BeBeez), con la quale la fintech aveva siglato una partnership commerciale nel settembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ebury dal novembre 2019 è controllata da Banco Santander, che ha acquisito il 50,1% per 400 milioni di euro, di cui circa 80 milioni a supporto dei piani di espansione della fintech in nuovi mercati in America Latina e Asia. La banca prevede un ritorno sul capitale investito (RoIC) superiore al 25% nel 2024. L’investimento rientra nella strategia digitale di Banco Santander, che vuole accelerare la crescita attraverso le startup, rafforza l’offerta di servizi commerciali globali e permetterà a Santander di consolidare ulteriormente la sua posizione come banca al fianco delle pmi che esportano o che aspirano a espandersi a livello internazionale in Europa, Nord America, Sud America e in Asia (si veda qui il comunicato stampa).
Tra i finanziatori di Ebury, rientrano anche 83North (che ha già investito in in iZettle, Celonis, JustEat); Vitruvian Partners (già investitori in Farfetch, Skyscanner, Darktrace, Marqeta); British Business Bank tramite il proprio fondo Angel CoFund. Ebury è guidata da Juan Lobato presieduta da Sergio Rial, che è anche ad di Santander Brasil. La scaleup fintech nell’ottobre 2019 ha rilevato il fornitore inglese di servizi di pagamento Frontierpay (si veda qui il comunicato stampa).
Oltre a Ebury, fanno parte di Nexi Open anche: le fintech londinese Meniga (si veda altro articolo di BeBeez); Conio, startup fintech italiana specializzata in servizi basati su blockchain per banche, assicurazioni, imprese e istituzioni pubbliche e private (si veda altro articolo di BeBeez); l’assicurazione online Net Insurance (si veda altro articolo di BeBeez); Microsoft (si veda altro articolo di BeBeez) e la società di consulenza Bain & Co (si veda altro articolo di BeBeez). Nexi lo scorso febbraio insieme a Unicredit e Plug and Play, azienda della Silicon Valley che ha già creato la più grande piattaforma di open innovation al mondo, ha lanciato Plug and Play Italy, un nuovo polo del fintech in Italia, con sede a Milano (si veda altro articolo di BeBeez).