Sarà firmato a brevissimo il closing dell’acquisizione di Sorgenia spa da parte del terzo fondo di F2i sgr e del fondo Asterion Industrial Infra Fund I, di Asterion Industrial Partners, guidata e fondata dall’ex numero uno di Endesa Europa, Jesu’s Olmos (si veda qui il comunicato stampa). Il team energy di Hebert Smith Freehills ha seguito il deal. L’operazione era stata annunciata lo scorso gennaio (si veda altro articolo di BeBeez). La totalità delle azioni Sorgenia sarà detenuta dal veicolo societario Zaffiro spa, partecipato al 72,4% da F2i sgr e al 27,6% da Asterion.
Nasce così un operatore integrato nelle tecnologie per la transizione energetica, forte di una capacità installata di circa 4.800 MW. E questo perché, si ricorda, Sorgenia ha da parte sua centrali elettriche per oltre 4.400 MW di potenza installata, mentre nell’ambito dell’operazione F2i ha conferito in Sorgenia i propri impianti eolici (per 282 MW di capacità installata) e la società San Marco Bioenergie, il principale operatore italiano nella produzione di energia elettrica da biomasse vegetali con 68 MW installati.
Il nuovo Gruppo Sorgenia sarà protagonista della transizione energetica italiana grazie alla sua dotazione impiantistica costituita da moderne centrali alimentate a gas e da impianti a fonti rinnovabili. Sorgenia continuerà a svolgere il ruolo fondamentale di fornitore di servizi per la stabilità del sistema elettrico, favorendo così la crescita del contributo delle fonti rinnovabili alla copertura dei consumi nazionali. Il nuovo gruppo sarà anche impegnato nello sviluppo di ulteriore capacità rinnovabile nei segmenti in cui è già presente (eolico e biomasse) nonché nel solare, nel bio-metano, nell’idroelettrico e nel geotermico. Sorgenia proseguirà inoltre la sua strategia di crescita nel mercato dei clienti finali dove oggi fornisce energia e servizi a 400.000 tra imprese e famiglie italiane, con una leadership nell’utilizzo dei canali e delle tecnologie digitali.
F2i e Asterion avevano vinto lo scorso dicembre l’asta per Sorgenia indetta da Nuova Sorgenia Holding, la società che controllava il capitale di Sorgenia e i cui azionisti sono Banco BPM (33,2%), Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi Banca e Unicredit (16,67% a testa) (si veda altro articolo di BeBeez). Le banche erano diventate azioniste della società a valle di un processo di ristrutturazione del debito che aveva visto uscire di scena i precedenti azionisti CIR e Verbund. Il valore dell’operazione di F2i-Asterion non è stato reso noto, ma da mesi si parla di una valutazione da circa un miliardo di euro.
Fin dall’ottobre 2019 era noto che F2i e Asterion stavano definendo un’offerta di acquisito per la società, inserendosi a sorpresa nella partita che aveva sollevato gli interessi di fondi di private equity come Blackstone, Riverstone, Cvc ed Energy Capital e di soggetti industriali come Iren, Acea, la britannica Contourglobal e la cordata tra l’italiana A2A e la ceca Eph (si veda altro articolo di BeBeez). Il 20 dicembre erano arrivate sul tavolo degli advisor quattro proposte: da F2i-Asterion, A2A-Eph, Iren e Contourglobal.
Negli ultimi 5 anni, sotto la guida dell’amminsitratore delegato Gianfilippo Mancini, Sorgenia ha risanato la propria struttura finanziaria grazie a un’ottima performance operativa. La nota di Sorgenia dello scorso dicembre precisava che “il grande lavoro svolto negli ultimi anni ha permesso al gruppo di tornare a generare utili importanti (46 milioni nel 2018) e di rimborsare alle banche oltre 650 milioni di euro”. Il gruppo Sorgenia ha chiuso il bilancio consolidato 2018 con 1,4 miliardi di euro di ricavi consolidati, un ebitda di 122 milioni e un debito finanziario netto di 633 milioni. A fine 2019 il debito finanziario netto era di 650 milioni, mentre l’ebitda era salito a salito a 218 milioni. Mancini è stato confermato ad, mentre presidente sarà Angelo Barbarulo.
“Con questa acquisizione acceleriamo il rilancio industriale di Sorgenia, garantendone indipendenza e integrità, rafforzandola con una importante dotazione di rinnovabili e nuove capacità di finanziamento. Quella di Sorgenia è una storia esemplare in cui da una situazione di difficoltà, anche grazie al sostegno delle banche creditrici, si è creato un percorso di sviluppo in cui è stato mantenuto il controllo italiano di asset strategici. Sorgenia sarà leader nel processo di transizione energetica in Italia”, ha affermato Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i sgr.
Jesus Olmos, partner fondatore e ceo di Asterion Industrial, ha aggiunto: “Siamo estremamente soddisfatti di questo investimento in assets di alta qualità, cruciali e strategici con una forte protezione rispetto alle dinamiche del mercato. Siamo entusiasti della strada che abbiamo davanti, dove lavoreremo con il nostro partner F2i e il management della società per creare una delle maggiori utilities in Italia, ben posizionata per guidare la transizione energetica del Paese, combinando la generazione termica flessibile con attività rinnovabili e un eccellente business di fornitura che utilizza strumenti digitali accanto a quelli tradizionali”.