L’European Banking Association (EBA) ha ripristinato sino al prossimo 31 marzo le linee guida sui prestiti con moratoria che erano scadute il 30 settembre (si veda qui il comunicato stampa).
Nella sua nota l’EBA scrive infatti che “dopo aver monitorato da vicino gli sviluppi della pandemia Covid-19 e, in particolare, l’impatto della seconda ondata Covid-19 e le relative restrizioni governative adottate in molti paesi dell’Ue, l’Autorità bancaria europea (EBA) ha deciso di riattivare le sue linee guida sulle moratorie legislative e non legislative. Questa riattivazione garantirà che anche i prestiti, che in precedenza non avevano beneficiato di moratorie di pagamento, possano ora beneficiarne. Il ruolo delle banche per garantire il flusso continuo di prestiti ai clienti rimane della massima importanza e con la riattivazione di queste linee guida, l’EBA riconosce le circostanze eccezionali della seconda ondata Covid-19″.
Tuttavia, la nota sottolinea anche che “le linee guida riviste dell’EBA, che si applicheranno fino al 31 marzo 2021, includono ulteriori salvaguardie contro il rischio di un aumento indebito delle perdite non riconosciute nel bilancio delle banche”.
Più precisamente, prosegue la nota, “con il continuo dispiegarsi della pandemia Covid-19, è fondamentale che le banche continuino a fornire prestiti all’economia reale pur riconoscendo eventuali problemi di solvibilità, al fine di garantire che i prestiti problematici si riflettano bene nei loro bilanci. Di conseguenza, nell’ambito della riattivazione delle proprie Linee Guida sulle moratorie legislative e non legislative, l’EBA ha introdotto due nuovi vincoli per garantire che il supporto fornito dalle moratorie sia limitato a colmare le carenze di liquidità innescate dai nuovi lockdown e che non vi siano alcun vincolo operativo alla continua disponibilità di credito”.
Non solo. I prestiti potranno godere di una moratoria sui pagamenti di soli nove mesi complessivi. La nota precisa, infatti, che “solo i prestiti sospesi, posticipati o ridotti in base a moratorie generali di pagamento non superiori a 9 mesi complessivi, comprese le sospensioni di pagamento precedentemente concesse, possono beneficiare dell’applicazione delle Linee Guida”.
Inoltre le banche dovranno preparare un piano dettagliato per valutare se i prestiti soggetti alla moratoria abbiano probabilità di generare insolvenze. Nella nota si legge infatti che “gli enti creditizi sono tenuti a documentare alla propria autorità di vigilanza i propri piani di valutazione che le esposizioni soggette a moratorie generali di pagamento non divengano inadempienze probabili. Questo requisito consentirà alle autorità di vigilanza di intraprendere qualsiasi azione appropriata”.
Ricordiamo che le Linee Guida EBA sulle moratorie legislative e non legislative per il rimborso dei prestiti sono state pubblicate il 2 aprile scors0 per garantire che le banche, pur mantenendo metriche comparabili, potessero concedere la sospensione dei pagamenti ai clienti evitando la classificazione automatica delle esposizioni come forborne o come default (si veda altro articolo di BeBeez).
Successivamente, lo scorso giugno l’EBA aveva prorogato l’applicazione delle linee guida di tre mesi, dal 30 giugno al 30 settembre, e il 21 settembre ne aveva comunicato la graduale eliminazione. Scatenando una serie di critiche e timori da parte del mondo bancario italiano, preoccupato che l’interruzione delle moratorie, insieme all’introduzione della nuova definizione di default e al ripristino dell’applicazione del calendar provisioning, avrebbe innescato un pericoloso circolo vizioso per imprese e banche (si veda altro articolo di BeBeez).
La decisione dell’EBA arriva dopo che lunedì 30 novembre il GHOS (Group of Central Bank Governors and Heads of Supervision), l’organismo di controllo del Comitato di Basilea, ha pubblicato un documento che prevede un approccio coordinato per mitigare i rischi dell’effetto Covid-19 sul sistema bancario globale (si veda altro articolo di BeBeez).