La Commissione europea ha presentato ieri il suo piano d’azione per evitare un aumento futuro dello stock di crediti deteriorati in Unione europea come risultato della crisi innescata dall’emergenza Covid-19. L’obiettivo ultimo è che famiglie e imprese possano continuare ad avere accesso al credito durante questa crisi (si veda qui il comunicato stampa).
La mossa della Commissione Ue era stata anticipata lo scorso novembre dal commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, nel corso dell’audizione sulla Politica fiscale della Commissione Ue alle commissioni Finanze e Politiche Ue della Camera (si veda altro articolo di BeBeez).
La nota della Commissione sottolinea il fatto che, dato l’impatto che il coronavirus ha avuto sull’economia Ue, il volume di crediti deteriorati è atteso in aumento in tutti gli stati, sebbene i tempi e i modi siano ancora incerti. A seconda di quanto tempo ci metterà l’economia Ue a riprendersi dalla crisi, la qualità degli attivi delle banche, e quindi la loro capacità di finanziamento, potranno deteriorarsi.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, ha quindi commentato: “La storia dimostra che è meglio affrontare i crediti deteriorati presto e in maniera decisa, specialmente se vogliamo che le banche continuino a supportare le imprese e le famiglie. Stiamo implementando un’azione preventiva e coordinata ora. La strategia di oggi aiuterà una ripresa sostenibile dell’Europa aiutando le banche a liberare i loro bilanci da questi crediti”.
Mairead McGuinness, commissario responsabile per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e la Capital Markets Union, ha aggiunto: “Molte aziende e famiglie si trovano sotto una grande pressione finanziaria dovuta alla pandemia. Essere sicuri che i cittadini e le imprese europei possano continuare a ricevere supporto dalle loro banche è una priorità della Commissione. Oggi abbiamo messo a punto un set di misure che, mentre assicurano la protezione dei debitori, sono in grado di prevenire un aumento dei crediti deteriorati simile a quello che si è visto nella precedente crisi finanziaria”.
A questo fine, la Commissione propone una serie di azioni con quattro principali obiettivi, contenuti nel testo della Comunicazione della Commissione:
- Ulteriore sviluppo del mercato secondario per gli asset distressed. Questo permetterà alle banche di liberare i loro bilanci dai crediti deteriorati, pur rafforzando la protezione dei debitori. Un passo chiave lungo questa strada sarà l’adozione della proposta della Commissione sui servicer di credito e di acquirenti di credito che è attualmente in discussione al Parlamento europeo e al Consiglio. La Commissione ritiene che ci sia del merito nella creazione di un hub centrale elettronico a livello europeo che aumenti la trasparenza del mercato. Un simile hub agirebbe come data repository underpinning il mercato degli NPE in modo da permettere un miglior scambio di informazioni tra gli attori coinvolti e in modo tale che gli NPE vengano scambiati nel modo più efficiente. Sulla base di una consultazione pubblica, la Commissione esplorerà varie alternative per creare tale hub. Una delle opzioni potrebbe essere quella di estendere il mandato del già esistente European DataWarehouse (ED). Lo scorso settembre funzionari della Bce avevano accennato al fatto che Bce e Commissione Ue stessero lavorando a una piattaforma online sulla quale sia possibile negoziare il monte di crediti deteriorati che ancora si trova nei portafogli delle banche europee e che è solo destinato a crescere a seguito dell’emergenza da Covid-19. La stessa piattaforma non dovrebbe coinvolgere come venditori soltanto le banche ma tutti i soggetti che si trovano ad avere a bilancio dei crediti inesigibili (si veda altro articolo di BeBeez).
- Riforma della normativa europea sull’insolvenza e sul recupero del debito. La Commissione chiede al Parlamento e al Consiglio di raggiungere un accordo sulla proposta legislativa per una armonizzazione minima delle regole sul meccanismo accelerato di esecuzione extragiudiziale delle garanzie, che la Commissione ha proposto nel 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
- Supporto alla creazione di una rete di società di gestione nazionali (Asset management companies o AMCs) a livello europeo. Le asset management companies sono veicoli che hanno la missione di sollevare le banche che sono in difficoltà, permettendo loro di liberarsi dei crediti deteriorati e quindi di rifocalizzarsi sull’erogazione del crdito alle aziende e alle famiglie meritevoli invece di occuparsi della gestione degli NPE. La Commissione è pronta a supportare gli stati membri che struttureranno delle AMC ed esplorerà in che modo si potrà creare collaborazione, creando un network di AMC nazionali. E’ stata quindi archiviata l’ipotesi di un’unica bad bank europea di cui si era ripreso a parlare dalla scorsa primavera (si veda altro articolo di BeBeez).
- Misure precauzionali. Mentre il settore bancario europeo si trova in una situazione molto più solida rispetto alla precedente crisi finanziaria, gli stai membri continuano a proporre risposte di politica economica differenti. Date le speciali circostanze dell’attuale crisi sanitaria, le autorità possono adottare politiche di supporto pubblico, se necessarie, per assicurare che prosegua il finanziamento dell’economia reale all’interno dello schema europeo BRRD e degli aiuti di stato.
Sempre ieri l’European banking Association (EBA) ha applaudito all’iniziativa della Commissione Ue (si veda qui il comunicato stampa), precisando che il piano d’azione richiede il supporto dell’EBA nel miglioramento della qualità e comparabilità dei dati, nell’aumento della trasparenza e della disciplina del mercato nel quadro delle regole del Terzo Pilastro e nel trattare gli ostacoli normativi all’acquisto di NPE.
Ricordiamo infine che sono attese a breve nuove regole europee per semplificare le cartolarizzazioni di crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso luglio, infatti, la Commissione europea ha pubblicato una proposta di Regolamento del Parlamento Ue e del Consiglio che modifica il Regolamento (UE) 2017/2402 che stabilisce un quadro generale per la cartolarizzazione e instaura un quadro specifico per cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate per sostenere la ripresa dalla pandemia di COVID-19 e una proposta di Regolamento del Parlamento Ue e del Consiglio che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda adeguamenti del quadro sulle cartolarizzazioni per sostenere la ripresa economica dalla pandemia di Covid-19.
Il punto da cui parte la Commissione è che “è essenziale che le banche possano continuare a erogare prestiti alle imprese anche nei prossimi mesi, una volta passato lo shock immediato della crisi della COVID-19. È quindi importante predisporre o migliorare tutti gli strumenti che consentono alle banche di mantenere, o addirittura rafforzare, la loro capacità di erogare prestiti all’economia reale e in particolare alle pmi. Le cartolarizzazioni possono svolgere un ruolo determinante al riguardo in quanto, trasformando i prestiti in titoli negoziabili, potrebbero liberare capitali bancari per l’erogazione di ulteriori prestiti e consentire a una gamma più ampia di investitori di finanziare la ripresa economica”.