L’acceleratore del retail Retail Hub ha aperto ieri il suo secondo round, sulla base di una valutazione pre-money di 6,5 milioni di euro, intende chiudere l’operazione entro aprile 2021 (si veda qui il comunicato stampa).
Si tratta del secondo round per l’acceleratore, dopo quello dell’aprile 2020, sulla base di una valutazione di 1,3 milioni di euro, cui hanno aderito Francesco Pinto, il presidente di Pianoforte Group (che detiene i marchi YamamaY, Carpisa e Jaked), il ceo di Melegatti, Lucia Fracassi, altri manager e imprenditori del settore retail dei settori alimentare e moda (si veda altro articolo di BeBeez).
Grazie ai proventi di questo nuovo round, partirà anche l’espansione europea dell’acceleratore lanciato nell’aprile 2020 da Massimo Volpe (presidente di Firae e membro della commissione sul voice commerce del MIT), Antonio Ragusa (docente di digital marketing di Talent Garden) e Paolo Intermite (director di Alkemia Capital Partners sgr).
L’acceleratore ha un modello di business molto semplice, basato su: equity (piccole partecipazioni in cambio del GoToMarket); success fee con le startup/scaleup più strutturate; ricavi da conferenze e attività formative sull’innovazione per i retailer. I fondatori dell’acceleratore intendono validare il modello di business in Italia, per poi renderlo quanto prima scalabile in Europa, così da essere interessante ed attrattivo per gli operatori americani. L’acceleratore retail può inoltre contare su 3 hub: Londra, Milano e New York. Le aree di interesse principali dell’acceleratore sono: pagamenti innovativi; strategie post-vendita; check-out e sistemi di cassa; analisi di big e small data; strategia in negozio; catene di fornitura; strategia retail sui social network; e-commerce, visual commerce e voice commerce; strategia per portare i clienti in negozio (drive to store).