Dalla privatizzazione di Poste ed Enav il ministero dell’Economia si attende complessivamente “5 miliardi di euro di possibili introiti”. Lo ha detto il responsabile del settore privatizzazioni e finanza del Ministero del Tesoro, Francesco Parlato, a margine del convegno organizzato ieri a Milano da Mergermarket (si veda altro articolo di BeBeez) e di cui BeBeez era media partner.
“Poste è sicuramente un target del Tesoro. Non riusciremo a fare la quotazione quest’anno, ma stiamo lavorando per farla nel 2015. E così anche per la privatizzazione di Enav“, ha aggiunto Parlato, che ha anche escluso, invece, che il processo di privatizzazione di FS possa andare in porto già nel 2015, ma “l’obiettivo rimane di farla entro il prossimo biennio. FS deve capire, tra le sue attività, cosa e come è privatizzabile. È difficile che questo processo possa chiudersi in dodici mesi”.
Entro la fine dell’anno, invece, il Tesoro punta a cedere la quota di Stm (il 13,5% della società) a Cassa Depositi e Prestiti, oltre che a cedere una quota di RaiWay nell’ambito dell’avviata quotazione in Borsa. “E’ plausibile che Stm venga ceduta entro quest’anno al gruppo Cdp, valutando l’interesse reciproco. Poi, come ha ribadito il ministro, ogni operazione è soggetta alle condizioni di mercato”, ha precisato il manager del Tesoro, che ha inoltre ricordato che “il Tesoro ha il 50% della holding con i francesi, che controlla circa il 27% del capitale” (si veda altro articolo di BeBeez).” Quanto a Raiway, invece, Parlato ha detto che “ha un range di valorizzazione compreso tra 800 milioni e un miliardo di euro”.
Mergermarket, ha calcolato che l’attività di m&a in Italia sia aumenta costantemente negli ultimi tre anni per arrivare a un volume di 24,1 miliardi di euro nei primi tre trimestri del 2014, in rialzo del 27,1% dai primi nove mesi del 2013 (19 miliardi) e solo l’8,3% in meno dal totale del 2013 (26,3 miliardi). Il tutto distribuito su 272 operazioni, cioé 33 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un numero che rappresenta il massimo di periodo dal 2008. In particolare il terzo trimestre è stato ricco di operazioni, con 86 deal annunciati per 13,9 miliardi di euro, con un balzo del 95,5% dal valore dei deal del terzo trimestre 2013 e con un salto addirittura del 123,2% dal secondo trimestre 2014 (6,2 miliardi), collocandosi come il terzo trimestre più ricco dal 2007 (15,5 miliardi).
E le privatizzazioni, così come un’ulteriore serie di cessioni di asset non strategici da parte di banche e imprese e acquisizioni all’estero da parte di piccole multinazionali italiane continueranno a fornire ragioni affinché l’m&a italiano resti particolarmente vivo anche l’anno prossimo.