“Abbiamo già raggiunto quota 400 milioni di euro di finanziamenti erogati a piccole e medie imprese riuniti in un portafoglio per il quale abbiamo ottenuto la copertura di prima perdita da parte del Fondo di Garanzia pmi. Siamo la prima banca italiana a portare a termine una simile operazione”, ha dichiarato Stefano Cocchieri, Head of Soft Loans Contribution&Subsidies Department di Unicredit, in occasione del suo intervento all’Iban Academy (l’appuntamento annuale dell’Italian Business Angel network, scarica qui il comunicato stampa) a Milano nei giorni scorsi nella sede dello studio legale e tributario CBA.
Intervenuto per parlare di finanziamenti alle startup innovative e agli incubatori certificati, per i quali il Fondo di garanzia può erogare garanzie a tasso zero sino all’80% del valore del finanziamento accordato dal sistema bancario, Cocchieri a margine del convegno ha spiegato a MF-Milano Finanza che con il Decreto Crescita dell’aprile 2013 il Ministero dello Sviluppo Economico ha introdotto la possibilità per il Fondo di Garanzia di garantire non solo singoli finanziamenti, ma anche portafogli di finanziamenti realizzati dalle banche nella forma di mutui chirografari cosiddetti ‘tranched cover’.
In pratica, ha detto Cocchieri, “si tratta di finanziamenti erogati a pmi in un arco temporale di solito di 18 mesi, assistiti dalla garanzia del Fondo in forma di pegno (cash collateral) a copertura delle prime perdite di portafoglio (tranche junior), replicando concettualmente la struttura in tranche delle cartolarizzazioni. In concreto sul totale del portafoglio si individuano delle quote (tranche, appunto) delle quali la tranche Junior si fa carico delle eventuali prime perdite che si possono verificare sul portafoglio e che, nei limiti del valore della garanzia prestata, saranno sopportate dal garante. In tal modo il garante ottiene di poter predeterminare la misura della perdita massima, dal canto suo la banca può avere un positivo effetto in termini di mitigazione del rischio di credito sull’intero portafoglio” (scarica qui il foglio informativo).
E non basta. “In realtà siamo andati già oltre il plafond di 400 milioni che ci eravamo proposti e abbiamo erogato in totale 500 milioni di prestiti, di cui 100 milioni faranno parte del prossimo mutuo tranched cover che avremo pronto per dicembre”, ha annunciato Cocchieri. Dei 400 milioni erogati del primo tranched cover, 100 milioni sono realtivi a un cosiddetto “bond investimenti”, composto da finanziamenti concessi per per la realizzazione di programmi di investimenti e/o progetti di ricerca, sviluppo e innovazione; mentre gli altri 300 milioni sono relativi al “bond Italia” composto da finanziamenti concessi sia per la realizzazione di programmi di investimenti (ivi compresi progetti di ricerca, sviluppo e innovazione) e/o concessi per esigenze di liquidità.
Una bella differenz< di risultato rispetto a un’esperienza precedente. Cocchieri infatti ha spiegato che «mesi fa con Deutsche Bank e Intesa Sanpaolo avevamo provato a costruire un tranched cover su disegni, modelli e brevetti con la garanzia del Fondo Nazionale Innovazione, ma eravamo in piena crisi e dalle imprese non sono arrivate domande».