OVS spa ha annunciato ieri di aver depositato formale richiesta alla Consob di approvazione del Prospetto relativo all’offerta pubblica di sottoscrizione e vendita ai fini dell’ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie sull’Mta di Borsa italiana (scarica qui il comunicato stampa). Riprende quindi il progetto di sbarco in Borsa messo in stand-by lo scorso anno (si veda altro articolo di BeBeez), con l’obiettivo di approdare sul listino in primavera, possibilmente a marzo-aprile o al più tardi in giugno.
Il passaggio in Commissione, scrive oggi MF-Milano Finanza, arriva dopo la verifica, fatta dall’azionista Gruppo Coin (a sua Coin volta controllato dai fondi di BC Partners, affiancati da Ontario Teachers Pension Plan e da Investindustrial) e dal management, guidato dall’amministratore Stefano Beraldo, del rispetto dei target previsti dal piano industriale 2015-2017 di OVS (che chiude l’esercizio fiscale il 31 gennaio) stilato al momento dello spinoff della catena e dei marchi OVS, Upim, Ovs Kids e Blukids, a sua volta finalizzato allo sbarco sul listino.
Il ramo d’azienda conferito a metà dello scorso anno nella newco OVS ha, come da perizia, un valore di 389,9 milioni ed è il più redditizio e in crescita dell’intero gruppo Coin. Secondo il business plan 2014-2017, il fatturato salirà da 1,2 miliardi dell’esercizio fiscale 2013-2014 (la società chiude il bilancio il 31 gennaio) a 1,47 miliardi, mentre il mol passerà da 150,3 a 198,8 milioni e l’utile da 15,8 a 63,7 milioni. Nello stesso periodo di riferimento il debito finanziario netto scenderà da 726,1 a 550,8 milioni a fronte di un patrimonio che balzerà da 388,1 a 557,2 milioni. Per la valutazione di OVS punterà a un multiplo di 10 volte l’ultimo ebitda, il che assegna implicitamente all’azienda un enterprise value totale di 1,5 miliardi.
La struttura della quotazione di OVS ricalcherà quella già studiata l’anno scorso. Si tratterà di un’offerta globale di vendita e sottoscrizione con l’azionista unico, Coin, che cederà una partecipazione significativa del 20-25%, accanto a un contestuale aumento di capitale aperto a investitori italiani ed esteri (in particolare Usa) di 250 milioni. Il tutto per arrivare a un flottante di almeno il 35-40% sul mercato e portare il marchio Ovs sul segmento Star o sull’Mta. A gestire l’ipo saranno l’advisor Lazard assieme alle banche coinvolte nel collocamento, cioè Banca Imi, BofA Merrill Lynch, Goldman Sachs e Unicredit e gli studi legali Latham&Watkins, Erede Bonelli Pappalardo e Facchini Rossi & C.