Il 2015 è stato un anno particolarmente intenso anche per i fondi di venture capital, che sempre più spesso lavorano affiancati da gruppi di investitori privati (business angel) organizzati in network o club deal.
Il database di BeBeez (scaricaqui la tabella con tutti i dati e i link agli articoli) ha contato 86 operazioni tra nuovi investimenti e aumenti di capitale per un totale di 104 milioni di euro (ma di molte non si ha l’ammontare) da parte di nuovi soci e/o di soci esistenti nel capitale di startup appena nate o con già qualche anno di storia alle spalle, mentre i disinvestimenti sono ancora molto pochi. Certamente i dati sono un’approssimazione della vera realtà, perché non tutte le operazioni sono state comunicate, viste le piccole dimensioni delle aziende target, ma di sicuro si tratta di un elenco rappresentativo di quelle più significative per il settore.
Tra gli investimenti più importanti ci sono da ricordare quelli della società di consulenza finanziaria online MoneyFarm (16 milioni di euro raccolti nell’ultimo round di investimento da Cabot Square e United Venture), della biotech Genenta Science (10 milioni raccolti tra investitori privati organizzati in club deal da Banca Esperia) e della società specializzata nella distribuzione di volantini promozionali DoveConviene (10 milioni raccolti nell’ultimo round di investimento dal fondo Highland Capital Partners Europe).
Ma per il mercato italiano del venture sono importanti anche gli obiettivi raggiunti da altre startup che si sono aggiudicate nell’anno round di investimento tra 1 e 5 milioni di euro, come la piattaforma web dedicata al turismo culturale Musement (5 milioni dagli angeli di Italian Angels for Growth, 360 Capital Partners, P101 e Micheli Associati); Lovethesign, leader nella vendita online dell’home design italiano (4 milioni da United Ventures); la società di gestione delle royalty nel comparto dell’industria musicale europe,a Soundreef (3,5 milioni da Vam Investments e LVenture Group); la biotech Wise Neuro (3 milioni da Principia sgr, Atlante Ventures, F3F, Antares, High-Tech Gründerfonds, Atlante Seed e b-to-v Partners); Satispay, che ha sviluppato un’app per i pagamenti con smartphon (3 milioni nel secondo round di investimento a cui hanno partecipato vecchie nuovi investitori tra cui i fondatori di Google Wallet, Jonathan Weiner e Ray Iglesias, e il responsabile divisione internationale di Google Wallet Jon Koplin); D-Orbit, specializzata nel recupero dei cosiddetti rifiuti spaziali (1,83 milioni da Club degli Investitori, TTVenture e Como Venture); Drexcode, piattaforma web offre a noleggio abiti e accessori delle ultime collezioni fashion (1,5 milioni in due round di investimento nel 2015 da LVenture, Innogest, LigurCapital e i business angel Italian Angels for Growth); la biotech Angiodroid (1,5 milioni da ZernikeMeta Ventures, gli angeli di IAG e Innogest sgr);
In alcuni casi le startup, invece di finire nel portafoglio degli operatori di venture, sono state acquisite in tutto o in parte da società industriali. E’ stato il caso, per esempio, di HelloFood (ex Pizzabo), la società bolognese di consegna di pizze e altri cibi a domicilio comprata dal gruppo tedesco Rocket Internet per 55 milioni; e di Cliccaemangia e Deliverex, attive nello stesso settore, comprate dalla britannica Just Eat; o della torinese MyTable e della milanese Restopolis, entrambe società che hanno sviluppato siti internet di prenotazione di ristoranti online, che sono state acquisite da TripAdvisor; di Fatture inCloud, la cui maggioranza (51%) è stata acquisita da Teamsystem; di SpazioDati, specializzata nell’analisi semantica di dati provenienti dal web e dai social media, di cui Cerved Group ha acquisito una minoranza per 1,35 milioni di euro; di 4WMarketPlace, il principale adnetwork italiano che opera nell’advertising online, di cui Dada ha sottoscritto un aumento di capitale per il 25%; e sempre nel settore della pubblicità online, è anche il caso di Dotadv, la prima piattaforma italiana dedicata alle pmi per la gestione automatica della pubblicità online, che è stata comprata da Subito.it; di Ebook&Kids, una startup innovativa che realizza applicazioni digitali e interattive per bambini dai 2 ai 10 anni di cui Giunti Editore ha sottoscritto in aumento di capitale il 20%; di Wikire, piattaforma online dedicata agli agenti immobiliari. partecipata da Digital Magics, di cui il network immobiliare inernazionale Re/Max ha comprato una quota; della società specializzata in servizi di consulenza strategica digitale Nuvò, acquisita da H-Farm poco prima della quotazione; della biotech VivaBiocell ceduta da Aladinn Ventures (Friulia sgr) all’americana NantWorks LLC; di Map2App, che ha sviluppato una piattaforma per costruire applicazioni che creano guide turistiche, che è stata acquisita da Bravofly Rumbo Group; o di VisLab srl (Vision e intelligent systems laboratory), spinoff dell’Università di Parma, che ha elaborato un sistema di controllo video delle auto che si muovono senza pilota in grado di competere con la tecnologia che muove la Google Car, che è stata comprata dall’americana Ambarella per 30 milioni di dollari.
Ci sono state anche due ipo in Italia, quella a metà febbraio 2015 sullo Star di Borsa Italiana di Banzai, il principale operatore nazionale sul mercato italiano dell’e-commerce e leader nell’editoria verticale online, partefcipato dal fondo Sator, che ha raccolto 54 milioni di euro per una capitalizzazione iniziale di 274 milioni (ieri in Borsa capitalizzava 179,5 milioni); e quella a metà novembre 2015 sull’Aim Italia del venture incubator H-Farm, che ha raccolto 20,5 milioni di euro per una capitalizzazione iniziale di 89 milioni (ieri capitalizzava sempre 89 milioni). Lo scorso novembre, invece, si è quotata al Nasdaq Advanced Accelerator Applications (AAA), società di medicina molecolare nucleare con sede in Francia e partecipata dal veicolo di investimento italiano Life Sciences Capital spa, che ha raccolto in ipo 75 milioni di dollari per una capitalizzazione iniziale di 617 milioni (ieri capitalizzava 1,05 miliardi).