Come atteso (si veda altro articolo di BeBeez), ieri mattina è arrivata finalmente la conferma ufficiale. Setefi, la società specializzata in servizi di pagamento controllata al 100% da Intesa Sanpaolo, e Intesa Sanpaolo Card (le pay card emesse all’estero dalla banca) passeranno nell’orbita dell’Istituto centrale delle Banche Popolari (Icbpi), l’istituto specializzato in servizi e sistemi di pagamento e di clearing, al quale fa capo CartaSì.
La banca guidata da Carlo Messina incasserà 1,035 miliardi di euro (con una plusvalenza netta di 895 milioni), messi sul tavolo da una newco controllata da Mercury UK HoldCo Ltd, la holding di Icbpi, che a sua volta fa capo ai fondi Advent International, Bain Capital e Clessidra (scarica qui il comunicato stampa di Intesa Sanpaolo e qui quello di Mercury). Una cifra che più analisti non hanno mancato di sottolineare che coincide con l’impegno della banca all’investimento nel fondo Atlante per il supporto alle banche italiane in difficoltà e gli investimenti in Npl. Setefi non sarà integrata, almeno per il momento, con Icbpi, ma è evidente che verranno sviluppate tra le due società tutte le sinergie possibili.
L’offerta di Mercury sarà finanziata in parte a debito, probabilmente con ricorso a una nuova emissione di bond, che si affiancherebbe a quella doppia da 1,1 miliardi dello scorso novembre a supporto del buyout di Icbpi (si veda altro articolo di BeBeez).
L’accordo include un contratto di servizio di durata decennale, l’impegno di Intesa Sanpaolo a usufruire dei servizi di processing di Setefi e di Intesa Sanpaolo Card e specifiche tutele per il mantenimento di un’elevata qualità del servizio. E questo perché la quasi totalità dei 15 milioni di carte gestite da Setefi nel 2015 è rappresentata da carte emesse direttamente dalla capogruppo e dalle banche del gruppo (+6% dal 2014). Il parco POS gestito ammonta a circa 364.000 unità. Il numero complessivo di operazioni gestite (operatività su POS di Setefi e operatività delle carte emesse da Intesa Sanpaolo e rilasciate dalle banche del Gruppo su POS altrui) è stato di 955 milioni (+15% dal 2014) per un transato di 68,9 miliardi di euro (+14% circa).
Intesa aveva approvato la scissione parziale di Setefi nel luglio 2015. L’anno scorso alle attività oggetto di cessione erano riconducibili proventi operativi netti per circa 170 milioni di euro, un risultato della gestione operativa di circa 80 milioni e un utile netto di circa 60 milioni.
Intesa Sanpaolo è stata assistitia da Ubs e dai legali di Pedersonli&associati. Consulenti per gli acquirenti sono stati Mediobanca, lo studio legale Gitti Raynaud and Partners per gli aspetti di diritto italiano, Kirkland & Ellis per quanto riguarda il finanziamento, Weil, Gotshal & Manges per gli aspetti legali e lo Studio Pirola Pennuto Zei&Associati per quelli fiscali.