DCM Ventures ha annunciato di aver raccolto commitment per 770 milioni di dollari per il suo parco fondi: 500 milioni vanno al suo ottavo flagship fund, 100 milioni al suo secondo A-fund per le start-up early stage e 170 milioni per le società late-stage (si veda Venturebeat). David Chao, co-fondatore e general partner di DCM ha dichiarato che tutti e tre i fondi sono risultati sottoscritti al di sopra del target iniziale e che il nuovo A-fund avrà un focus dedicato alle seguenti industrie: mobile, realtà virtuale, intelligenza artificiale, messaggistica e droni. Fondata 20 anni fa DCM è specializzata in early-stage company con sede in Usa Cina e Giappone che hanno rappresentato i tre mercati più grandi nell’information technology ma con l’ambizione di allargarsi a Israele, alcune parti dell’Europa e al sud-est asiatico. A oggi gli investimenti sono stati concentrati in Usa e Cina con soltanto il 10% allocato in Giappone. A fronte di questa raccolta si ha la sensazione che DCM sia disposta a correre un grado di rischio maggiore segnatamente con il lancio dell’ A-Fund. Lanciato nel 2011 ha rappresentato l’ingresso di DCM in un segmento, l’early stage, che certamente porterà a perdite più elevate dello storico di DCM, ma che in caso di successo dovrebbero assicurare rendimenti molto più elevati. Nel passato DCM ha fato investimenti in società quali Kakao Talk, Yik Yak e Tencent. Questo secondo fondo effetuerà investimenti tra i 500.000 e i 2 milioni di dollari su ogni singola società con uno sguardo attento alle industrie emergenti. Mr. Chao ritiene che l’A-fund investirà più in Cina che in Usa visto che mentre fino a tre anni fa in Cina si trovavano società che copiavano ciò che vedevano accadere negli Usa, oggi si nota un alto grado di innovazione specialmente nei servizi al mobile come per esempio WeChat. Quello della realtà virtuale è un settore che DCM sa esplorando come altri fondi ma Mr. Chao è ottimista alla luce del fatto che larga parte del software dedicato alla realtà virtuale è prodotto in Cina. A questo va aggiunto che il mercato dei giochi è molto sviluppato in Cina dove DCM ha già effettuato molti seed-investment. L’ulteriore segmento seguito con attenzione è quello dei droni dove invece i target sono più spesso statunitensi visto che mentre in Cina la regolamentazione del settore è molto vaga, negli Stati Uniti c’è un quadro regolatorio molto più attento cosa che dà maggiori certezze agli investitori. L’ultimo spazio di interesse è quello del messaging dove DCM ha già effettuato un investimento in X.ai. Mentre l’A-fund sta riscuotendo molta attenzione da parte degli investitori, naturalmente il flagship fund continuerà col suo focus sul software business to business. Tra gli investimenti recenti si ricordano Fxiaoke, Sansan e Freee attive nel CRM (customer relationship management). Politica della società è poi quella di “passare” alcuni degli investimenti del primo A-fund al fondo principale. Si tratta di aziende che rappresentano un intorno dei 10 milioni di dollari con una partecipazione per singola azienda tra il 15 e il 25%. Attualmente DCM gestisce circa 3 miliardi di dollari.
Marlin Equity Partners, ha annunciato il closing del suo Marlin Heritage Europe con un totale di capitale committed pari a 325 milioni di euro (si veda il comunicato ). La raccolta era stata rivolta soltanto agli investitori già presenti sulla sua piattaforma dedicata alle piccole medie imprese ed è stata chiusa in circa due mesi andando ben al di là dei 200 milioni di euro di target iniziale. Il lancio del fondo è la naturale evoluzione per un private equity che investe in Europa dal 2006 che aveva aperto uffici a Londra nel gennaio del 2013. Continuando nel solco del fondo precedente il focus rimarrà sulla tecnologia, il business service, l’healthcare, il settore consumer e il manufacturing. Peter Spasov, partner di Marlin, ha aggiunto di ritenere che il middle market non è puntualmente servito dal private equity in Europa, e che la possibilità di costruire con operazioni cross-border rimane molto elevata. Marlin ha raccolto sei fondi dalla sua Fondazione nel 2005 e ha più di 3 miliardi di dollari in gestione. Questo fondo è il culmine di un periodo molto attivo per Marlin, infatti, dall’inizio del 2015 ha fatto 23 acquisizioni ed effettuato 11 disinvestimenti. Bruce Ettelson, Karin Orsic e Katie St. Peters di Kirkland & Ellis LLP sono stati advisor per il legale, mentre Credit Suisse è stato advisor e placing agent.
Goldman Sachs e Bain Capital Private Equity acquistano la maggioranza della coreana Carver Korea, società non quotata attiva nella cosmetica che sta approfittando della sempre maggiore popolarità dei prodotti sud-coreani in Cina (si veda Reuters). Il comunicato ricorda che il fondatore e chairman Lee Sang-rok che deteneva il 60,2% manterrà una partecipazione di minoranza e rimarrà al timone dell’azienda. Sebbene i particolari dell’operazione non siano stati resi noti, fonti vicine all’operazione hanno dichiarato che i due fondi hanno pagato 350 miliardi di won (307,45 milioni di dollari) per la maggioranza della società. L’acquisizione fa seguito alla sempre più importante spinta da parte della Sud-Corea all’esportazione di cultura atraverso le soap-opera la moda e la musica. In un report sulla Sud-Corea, Kyobo Securities ha mostrato come l’export di prodotti cosmetici ha raggiunto un picco di 874,3 milioni di dollari nel periodo aprile-giugno a seguito di una crescente domanda da Cina e Stati Uniti. Il fatturato di Carver nei primi cinque mesi ha mostrato un incremento di più del 200% rispetto all’anno precedente includendo il prodotto di punta ovvero la linea skincare A.H.C. L’acquisizione fa seguito all’acquisto da parte di Estee Lauder di una partecipazione nella holding della società che produce il brand dedicato allo skincare Dr.Jart+ nell’ottobre 2015.