Il Tribunale di Alessandria ha revocato nei giorni scorsi l’ammissione di Borsalino al concordato preventivo, dopo il via libera concesso dallo stesso tribunale la scorsa primavera e questo perché lo scorso giugno era stato fissato l’incontro con i creditori ma, secondo quanto riportato allora dalla stampa locale, non era avvenuto alcun risanamento dei debiti come invece era stato promesso.
Il produttore degli iconici cappelli, resi celebri da Alain Delon, Jean-Paul Belmondo e Humphrey Bogart, aveva chiesto e ottenuto l’ammissione al concordato in bianco nel maggio del 2015 (si veda qui altro articolo di BeBeez e il decreto di ammissione alla procedura di concordato in bianco), a seguito del crac del socio di riferimento Marco Marenco e a valle di un accordo che prevedeva l’impegno di Philippe Camperio, finanziere italiano a capo della ginevrina Quest Partners, di affittare il ramo d’azienda sino al prossimo 31 maggio 2017, allo scopo di divenirne successivamente proprietario, investendo un totale di 23 milioni di euro. attraverso la newco Haeres Equita srl, società con sede a Valenza di cui è comproprietario Edouard Burrus.
Secondo quanto riferisce La Stampa, Camperio da allora ha effettivamente messo a disposizione del fallimento 15 milioni oltre a saldare un debito di 8 milioni con l’erario e finanziare nuovi macchinari e sei assunzioni, con la società che ha chiuso il 2015 con una crescita del fatturato da 13,5 a 15 milioni e il ritorno all’utile dopo anni, mentre i dati di quest’anno sono in crescita di un ulteriore 20%.
Tra le ragioni della revoca ci sarebbero una serie di inadempienze rilevate dai commissari giudiziali e dalla società di revisione Pwc. Fra l’altro, sarebbe emersa una sottovalutazione del magazzino e sospetti giri di capitale fino al 2012-2013 con società di Marenco.