Le vendite di Christie’s relative ad oggetti d’arte e da collezione sono salite del 14% durante la prima metà del 2017 mentre era in corso la ristrutturazione da parte del Nuovo Chief Executive Officer Guillaume Cerutti e offre un chiaro segnale che il mercato dell’arte ha svoltato dopo la contrazione dell’ultimo anno. In uno statement di mercoledì scorso, Christie’s, il più grande broker di arte al mondo, ha dichiarato di aver incrementato il fatturato a 2,35 miliardi di sterline (3 miliardi di dollari sulla base di un cambio ponderato). L’opera più costosa essendo stata la testa bronzea di forma ovale di una donna dormiente di Constantin Brancusi che è stata aggiudicata a 57,4 milioni di dollari stabilendo un record per le opere dello scultore. Le opere che sono passate di mano a più di 10 milioni di sterline sono state trentotto contro le quattordici dei primi sei mesi del 2016, cosa che rappresenta un segnale del ritorno sul mercato dei venditori di opere di livello con i compratori che sono alla finestra ma affamati di lotti di quel tipo. C’è più confidenza sul mercato, dice Cerutti che è diventato Ceo il primo gennaio scorso “e l’anno scorso abbiamo dimostrato che i compratori non sono scomparsi. Christie’s e la rivale Sotheby’s hanno attribuito la contrazione del 2016 delle aste di oggetti d’arte alla ansietà dei venditori impauriti dale conseguenze della Brexit e dale turbolenze connesse con le elezioni presidenziali americane. Nonostante la crescita il fatturato di Christie’s non ha ancora ripreso i livelli raggiunti nella prima metà del 2015, quando si toccarono i 2,9 miliardi di sterline grazie anche alla vendita di “Le donne di Algeri (versione O)” di Pablo Picasso per 179,4 milioni di dollari.