La Favini si confema nel trend di recupero di una solida posizione finanziaria ed economica. L’azienda era stata rilevata a inizio 2009 da un concordato fallimentare presso il Tribunale di Bassano del Grappa dal fondo Orlando Italy Management, che oggi controlla il 62% del capitale, affiancato dal fondo Crédit Agricole Capital Investissement&Finance (21%), dalla società chimica Lacim srl, che fa capo alle famiglie Maganzini e Callagaro (13%) e dal management (4%). Nel 2014 la società era stata in predicato di quotarsi al Mta ma poi non se ne era fatto nulla (si veda altro articolo di BeBeez) .
Il fatturato della Favini, una delle società leader globali nella realizzazione di specialità grafiche innovative a base di materie prime naturali, nei primi sei mesi si è confermato a 84,6 milioni di euro, L’Ebitda è cresciuto a 11,5 milioni di euro, +10,6% (nel 2016 era stato pari a 10,4 milioni di euro) e l’utile ante imposte si è attestato a 4,8 milioni di euro, pari al 5,7% sul fatturato. Buona anche la generazione di cassa, che negli ultimi 12 mesi è stata pari a 10,8 milioni di euro.
Le tre business unit – casting release, specialità grafiche e cartotecnica – hanno contribuito in maniera sostanziale al risultato, sfruttando al meglio le condizioni del mercato, per migliorare la redditività e ottimizzare la generazione di cassa. La domanda si è mantenuta stabile e sostenuta per tutte le divisioni, con un trend decisamente positivo.