I grandi player del web hanno identificato un trend ben preciso, produrre contenuti video sfruttandone la viralità per veicolare messaggi pubblicitari e stimolare l’attenzione dell’utente finale che viene così indotto all’acquisto. Una filosofia commerciale su cui compagnie come Facebook [FB.O], YouTube e Amazon [AMZM.O] hanno basato la loro economia. Sulla scia di questo crescente movimento economico è nata Fight Eat Club, la startup italiana che ha scelto d’incentrare sul tema cibo e cucina il suo business, approfittando della potenza dei trend attivi oggi sul mercato. I contenuti video ad alta potenzialità virale di questo portale sono il polo d’attrazione che viene messo a profitto del canale pubblicitario e dell’e-commerce.
Fight Eat Club è il primo “web talent” di sfide culinarie a premi tra cuochi amatoriali, una gara con video ricette a confronto. La piattaforma, nata a luglio 2017, conta già 11 mila follower tra Facebook e Instagram e sono ben 150 gli iscritti al concorso, mentre decine di partner del settore enogastronomico hanno già scelto questa piattaforma come vetrina. Per accelerare il proprio sviluppo, la società ha lanciato una raccolta equity crowdfunding sul portale OpStart, con una richiesta iniziale di 50 mila euro.
La community del Fight Eat club interagisce attraverso le sfide, le video ricette e il marketplace stuzzicando interesse e competizione tra gli utenti che in tal modo “generano traffico” offrendo la possibilità d’inserire pubblicità e vendita di spazi all’interno del portale e dei video. Qui, le aziende trovano visibilità durante le sfide, le video ricette, gli eventi web o i corsi di cucina. In particolare, i contenuti pubblicitari verranno opportunamente ottimizzati grazie alle informazioni condivise dagli utenti durante l’iscrizione alle sfide o alle loro interazioni. A completare il quadro dell’offerta proposta dal Fight Eat Club, una App che aiuterà gli utenti a generare contenuti video per il concorso in modo autonomo, guidato, semplice e veloce. In maniera completamente gratuita la piattaforma acquisirà contenuti video immediatamente spendibili sul web.
Il fenomeno del video video streaming sta rivoluzionando il mondo dei media e della pubblicità online. Se guardiamo ai numeri, ogni giorno 11 miliardi di video vengono realizzati dagli smartphone in tutto il mondo. I filmati on line sono diventati parte consistente dell’intrattenimento e dell’informazione. Negli Usa, infatti, la spesa per annunci pubblicitari collegati al video streaming è stata di quasi 10 miliardi di dollari lo scorso anno e potrebbe arrivare quasi a raddoppiare nel 2020, con le proiezioni Nielsen che la vedono a 18 miliardi in quell’anno. Le società investono di più nella pubblicità video sul web: nel 2018, il 56% del budget pubblicitario verrà investito in questo canale. In Italia, il mercato del digital advertising è cresciuto del 9% nel 2016, a 2,36 miliardi di euro, unico segmento in crescita nella pubblicità italiana. La quasi totalità del maggiore introito è stata portata dal settore video (+141 milioni di euro).
Tra i video di maggior successo in tutto il mondo ci sono proprio quelli a tema enogastromico e culinario: ogni mese, in Italia, sono 11 milioni le visualizzazioni di video ricette, un esempio tra tutti quello di un video prodotto da Apple su iPhone e cucina che ha ottenuto in poche settimane oltre 23 milioni di visualizzazioni. L’attenzione ai video a tema culinario e alla loro potenzialità di generare ricavi pubblicitari, è particolarmente alta in Italia, come testimonia l’acquisizione, da parte di Mondadori, della divisione vertical content di Banzai, il cui ‘pezzo’ più pregiato era proprio il portale di video-ricette GialloZafferano.
Alla base del progetto di Fight Eat Club sta proprio la possibilità di offrire spazi pubblicitari video, in grado di mettere in contatto le aziende del settore Food&Beverage con una clientela naturalmente profilata in base al suo interesse per la cucina. La piattaforma disporrà di un portale dedicato proprio per la raccolta pubblicitaria.
Se gli investimenti pubblicitari nei video crescono ad un alto ritmo, il fatturato dell’e-commerce fa anche meglio. In Italia, nel 2016 i ricavi complessivi sono stati di 31,7 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente. L’e-commerce di prodotti Food&Beverage ha addirittura margini di crescita superiori: nel 2016 la crescita sul 2015 è stata del 30%, per un totale di 575 milioni di euro. Una cifra ancora limitata sul totale, ma con enormi prospettive di miglioramento, anche grazie al lancio di servizi come Amazon Prime Now. Molti piccoli imprenditori del settore alimentare e degli accessori per la cucina sono però poco propensi a mettere i propri prodotti su Amazon, anche a causa degli alti margini richiesti dal gigante americano. A questi piccoli player, che spesso offrono prodotti Made in Italy di alta qualità, Fight Eat Club può fornire visibilità e un’esposizione sul proprio portale di e-commerce. Le aziende italiane del settore sono oltre 61 mila, tutte potenziali inserzioniste.
Lo sviluppo del progetto legato al Fight Eat Club richiede risorse sia per l’implementazione della piattaforma che per il marketing. Il frutto della campagna di equity crowdfunding servirà per accelerare lo sviluppo dell’App e a promuovere la diffusione del portale attraverso una campagna di marketing mirata. Oltre il 70% dei capitali raccolti con la campagna su OpStart dovrebbe infatti essere destinato a questi due ambiti. L’obiettivo primario è raggiungere 100 mila utenti entro il gennaio 2018. Il business plan prevede un fatturato 2018 di 760 mila euro, in uno scenario neutrale e reddito operativo già a partire dallo stesso anno.
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