Brutta giornata quella di ieri per le banche italiane in borsa, che hanno lasciato sul terreno il 2,3% a fronte di -1,2% dell’indice di settore europeo. In particolare, Banco Bpm ha perso il 5,3%, Ubi Banca il 3,8% e Bper quasi il 3%. Ragione del calo è stata la pubblicazione per consultazione da parte della Bce di un addendum alle linee guida relative alla gestione degli Npl nella zona euro che erano state pubblicate lo scorso marzo.
L’addendum prevede che per i nuovi crediti dubbi generati a partire dall‘1 gennaio 2018 gli accantonamenti vengano portati al 100% (si veda qui il comunicato stampa). La consultazione è iniziata ieri e terminerà il prossimo 8 dicembre, mentre per il 30 novembre è prevista un’audizione pubblica sul tema.
In particolare, si prevede un meccanismo automatico di svalutazione totale in due anni dei crediti deteriorati unsecured e in sette anni per quelli secured. Nonostante queste linee guida non siano vincolanti le banche dovranno motivare qualsiasi scostamento rispetto alla nuova ‘guidance’ della Bce.
La nuova misura non interessa quindi i crediti deteriorati attualmente sui libri delle banche dell‘intera zona euro, sui quali comunque la Bce potrebbe presentare provvedimenti specifici entro la fine del primo trimestre dell‘anno prossimo. In ogni caso c’è chi ipotizza che le banche possano reagire a questa presa di posizione da parte della Bce con un aumento delle riclassificazioni dei crediti da performing a dubbi per fine 2017 in modo da non cadere nei nuovi criteri di accantonamenti automatici.
E per Equita sim “in generale è una normativa che rischia di penalizzare le Pmi, che vedrebbero salire il costo del credito unsecured in modo significativo”.