Dea Capital Alternative Funds sgr ha annunciato ieri il primo closing a 300 milioni di euro del secondo fondo dedicato alla ristrutturazione industriale e finanziaria di aziende in tensione finanziaria, ma con fondamentali industriali solidi, battezzato Idea Ccr (corporate credit recovery) II (scarica qui il comunicato stampa).
Il nuovo fondo, così come il precedente, è in particolare dedicato a operazioni di cosiddetto DIP (debtor-in-possession) financing sul mercato italiano e, sempre come il precedente, è articolato in un comparto crediti e in un comparto nuova finanza. Al primo hanno contribuito, cedendo crediti per un valore complessivo di 230 milioni, in capo a nove gruppi industriali italiani, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Bnl, Ubi Banca, Mps, Banca Ifis e Credito Valtellinese. I gruppi industriali in questione sono: Canepa (Como), Snaidero (Udine), Calvi (Merate e Agrate Brianza), Pieralisi (Jesi, Ancona), Grotto-Chiuppano (Vicenza), Biokimica (Santa Croce sull’Arno, Pisa), Trend Group (Vicenza), Consorzio Latterie Virgilio (Mantova) e Zucchi (Milano). Il comparto nuova finanza ha raccolto invece al momento 70 milioni di impegni, oltre che dallo sponsor Dea Capital, da fondazioni, assicurazioni, banche e family office. Al momento non è stato fissato un target finale di raccolta.
L’sgr, guidata dall’ad Gianandrea Perco, è stata assistita da CBA Studio Legale e Tributario che ha seguito l’acquisizione dei crediti e i profili legali e fiscali, e da Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners che ha curato la strutturazione del fondo. Mentre le banche sono state assistite dallo studio legale BonelliErede.
Il primo fondo (si veda altro articolo di BeBeez) era partito nel giugno 2016 con una dotazione di 262,8 milioni di euro, di cui circa 80 milioni di nuova finanza e circa 180 milioni di crediti deteriorati nei confronti di otto pmi rilevati da sette banche (Unicredit, Bnl, BnpParibas, Banca Popolare di Vicenza, Montepaschi, Banca Popolare di Milano e Biverbanca). I crediti apportati dalle banche al fondo erano nel dettaglio nei confronti di: Targetti Sankey, Dynamic Technologies, Cartiere Pigna, Util Industries, Sinterama, Scandolara, Prime holding Tecnica e Clerprem. Quanto agli 80 milioni di nuova finanza, questa era stata messa a disposizione da parte di investitori italiani e internazionali. In particolare, Bayside Capital (gruppo Hig Capital) aveva contribuito per 40 milioni, mentre una quota significativa era stata messa a disposizione da Dea Capital, con il resto che era arrivato da family office.
Roberto Saviane, presidente di Dea Capital Alternative Funds sgr, ha sottolineato: “Il lancio del fondo Idea Ccr II è stato possibile soprattutto grazie ai risultati oggi raggiunti dal primo fondo. In particolare, sono stati completati i processi di ristrutturazione di due marchi storici italiani (Targetti e Pigna) e stiamo contribuendo al percorso di crescita di due aziende con ottimi fondamentali industriali (Util industries e Sinterama). Sono stati, inoltre, incassati circa 75 milioni di euro, pari al 42% del valore di acquisto dei crediti del Fondo Idea Ccr I. Grazie agli interventi di gestione effettuati, il Nav del comparto crediti del primo fondo (considerando gli incassi ricevuti e le distribuzioni effettuate) è in linea con il valore di acquisto dei crediti”.