Si apre domani a Rotterdam Art Rotterdam 2018. Art Rotterdam continua a svilupparsi come luogo per seguire gli ultimi sviluppi nelle arti visive. Il cuore della fiera è ancora costituito dalla Main Section, dove circa 75 gallerie (inter) nazionali mostrano lavori di artisti emergenti e più affermati. Le altre sezioni sono progettate da un curatore giovane o famoso. Questo primo anno, la nuova sezione di Art Rotterdam “Commonities” sarà curata da Lorenzo Benedetti, curatore di arte contemporanea al Kunstmuseum di San Gallo. (Nato a Roma nel 1972 da padre italiano e madre olandese, Benedetti che ha studiato Storia dell’arte alla Sapienza, ha un curriculum di tutto rispetto. Nei Paesi Bassi ha ricoperto con successo diversi importanti incarichi fra cui quello di direttore del Vleeshal di Middelburg. Nel 2013 è stato acclamato curatore del padiglione olandese alla Biennale di Venezia. Subito dopo ottiene l’incarico di dirigere il De Appel). Benedetti collegherà le gallerie in base al tema e alla materialità in questa sezione. A questo scopo, la sezione ha una struttura aperta che collega letteralmente gli stand. “La prassi artistica oggi sta sviluppando più connessioni durante l’analisi e l’utilizzo di tecniche e supporti diversi. È quindi molto interessante trovare il secondo livello e vedere cosa hanno in comune gli artisti “.
Quest’anno abbiamo salutato i vecchi workshop sul campo e le performance e le installazioni di Intersections sono state presentate in un nuovo, eccitante design e in una nuova parte della fiera. citizenM Cinema occupa anche un posto di rilievo nell’espansione. In questo, Hans den Hartog Jager presenta ancora una volta le sue opere preferite della fiera. Art Rotterdam è ancora una volta il centro della Art Rotterdam Week quest’anno. L’intera città pullula di mostre, mostre pop-up, inaugurazioni e fiere di arte e design. Il bus navetta gratuito Art Rotterdam Week ti porta ai punti salienti di questo programma. Tra i partecipanti la fiorentina Galleria Edoardo Secci, la barese Doppelgaenger, la napoletana Acappella.
Doppelgaenger è presente con Sten & Lex. Riportiamo qui di seguito alcuni pensieri di Antonella Spano, deus ex machina appunto della Doppelgaenger, che rivolge anche qualche domanda agli artisti:
Antonella Spano: Come nasce l’impulso di utilizzare nuovi materiali? Questa continua evoluzione è parte fondamentale del vostro pensiero?
Si tratta di due immagini sovrapposte separate da una griglia. Questi quadri rappresentano delle mappe sovrapposte che cambiano come cambiano i confini terrestri per motivi sia geologici che politici.
Antonella Spano: Siamo ancora circondati dall’idea che sia impuro per gli artisti di arte urbana partecipare al mondo dell’arte, e voi avete osato una mostra personale in fiera…
Antonella Spano: Esprimete un desiderio da poter lasciare in questa città.
Sten e Lex iniziano a realizzare stencil in strada, a Roma, tra il 2000 e il 2001, da allora, i loro lavori sono diventati parte del paesaggio urbano di altre città come Londra, Parigi, Barcellona, New York. Nel 2001, in Italia, la tecnica dello stencil, come espressione artistica, era poco utilizzata in strada, per questo motivo Sten e Lex sono considerati, nell’ambito della Street Art, tra i primi diffusori dello “stencil graffiti” in Italia.
I primi stencil in strada recuperano un immaginario comune a gran parte degli stencil artists attivi in quel periodo. I ritratti dal 2001 al 2002 riguardano icone di b movies, personaggi secondari dei telefilm americani degli anni 60-70, figure tratte dai film di Hitchcock, Orson Welles e Bergman.
Dal 2003 vi sarà un graduale rifiuto della cultura che ha caratterizzato i primi lavori ed inizierà una ricerca del volto anonimo che caratterizzerà il loro lavoro attuale. Nello stesso periodo sviluppano, la tecnica della mezzatinta nello stencil. La tecnica, da loro chiamata, Hole School: nascono i primi stencil in bianco e nero composti da linee. La loro ricerca spazia dall’incisione classica fino alle tecniche di stampa odierne: vedono lo stencil come tecnica incisoria contemporanea.
Dopo essere stati arrestati nel 2005 interrompono per alcuni anni la tecnica dello stencil per dipingere a pennello enormi ritratti su fogli di carta velina di 4-5 metri e più di altezza. In quel periodo il poster non è molto presente a Roma, non in grandi formati, la carta velina è così trasparente che una volta attaccata al muro sembra diventi parte di esso. Il processo di decomposizione dell’opera effimera su poster influenzerà il loro progetti futuri.
A partire dal 2009, Sten e Lex utilizzano lo stencil come poster e vi dipingono sopra per poi distruggere la matrice: lo “stencil poster“. Il processo comincia con l’affissione in strada di uno stencil. Il poster viene ritagliato come uno stencil ed affisso al muro come un manifesto; il poster viene dipinto, starà poi al tempo ed agli agenti atmosferici rimuoverlo per lasciar spazio all’immagine impressa sul muro. Solitamente restano attaccati alcuni brandelli di poster che non sono altro che residui della matrice stencil.
Dal 2008 i lavori di Sten e Lex iniziano ad essere realizzati su intere facciate di palazzi. Ne sono esempio il “Papa che dorme” dipinto in Piazza Magione a Palermo, “Miss Nor Tronic” a Stavanger ed il volto di un ragazzo di 700 metri quadrati a Køge in Danimarca, uno dei più grandi stencil mai realizzati al mondo.
Nel 2008 vengono invitati da Banksy al Cans Festival, in un tunnel abbandonato vicino Leake Street a sud est di Londra, insieme ad altri trentanove artisti tra cui: C215, Bsas Stencil, Btoy, Dotmaster, Dolk, Faile, Hero, Logan Hicks, Mr. Brainwash, Lucamaleonte, Orticanoodles, Pøbel, Prism, Roadsworth, Sadhu,Vhils . Vedi Wikipedia.