Un autore attento alle trasformazioni artistiche e soprattutto sociale che interpreta in modo originale, favolistico, con il tempo surreale, con un tocco pop, l’affacciarsi dell’arte alla fruizione di massa.
La mostra “Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo”, a cura di Mirella Branca, è ospite dal 7 aprile scorso fino a domani 20 maggio nella Sala del Basolato di Fiesole. L’artista toscano, scomparso nel 2014, quando in occasione di un’importante personale a Palazzo Panciatichi – sede del Consiglio regionale – aveva avuto il riconoscimento del Gonfalone d’argento, viene ricordato attraverso una cinquantina di opere, dagli esordi negli anni Sessanta, in cui abbracciò le tendenze pop dell’arte italiana ed internazionale dell’epoca, sino agli inizi degli anni Ottanta. Venerdì 11 maggio, nel mese della nascita di Ghelli, l’esposizione è stata aperta eccezionalmente sino alle ore 21 e l’intera piazza Mino è stata coinvolta in una festa a lui dedicata.
Siamo riusciti a fare un salto, a pochi giorni dalla chiusura ad una mostra, in un contesto suggestivo, che non propone il Ghelli maturo, più conosciuto, a cui negli ultimi anni sono state dedicate numerose mostre; quello, per intendersi, degli anni Duemila, celebre ad esempio per l’Esercito di terracotta ispirato al mausoleo cinese di Qin Shi Huang. Quello esposto a Fiesole è un Ghelli giovane, totalmente ‘inedito’, per gioco e forma, che guarda all’avanguardia italiana ed europea degli anni Sessanta e Settanta, produce quadri e oggetti che desteranno stupore e ammirazione e nei quali si sente già tutta la coerenza e la forza dell’artista.
La mostra vede quale partner Banca Cambiano 1884 Spa, che possiede molte opere del Maestro, che espone nelle proprie filiali, per condividerne la cultura e l’espressione creativa ed è organizzata dal Comune di Fiesole.
Giuliano Ghelli, nato a Firenze nel 1944, si affacciò al mondo dell’arte nei primi anni Sessanta, partecipando, pur in modo assolutamente individuale, alle tendenze del periodo, quando il Paese si apriva alla cultura di massa. Espose in quegli anni in mostre collettive nelle sedi di Firenze e di Milano della galleria “Numero” di Fiamma Vigo, luogo di incontro delle più moderne tendenze del momento, respirando anche, nel decennio successivo, il clima fiorentino reso fervido dalla presenza di gallerie d’avanguardia. E’ questo il periodo cui è dedicata la mostra fiesolana, volta a dimostrare la coerenza di Ghelli, incentrata su una visione della realtà in chiave fantastica, stimolata tra l’altro dal mondo della fantascienza, centrale nell’Italia dell’epoca. Lo attestano le opere degli anni Sessanta e Settanta vicini al ciclo dei robot dei romanzi di Isaac Asimov, nelle quali si afferma un linguaggio fatto di lettere o cerchi, segni o forme libere stese a piatto, giunture meccaniche e dinamiche frecce direzionali, colori intenzionalmente privi del loro carattere pittorico, richiamo piuttosto al mondo industriale, in contrasti ora delicati ora più vivi.
Nella realizzazione di sagome colorate, quasi dotate di vita autonoma, si trova un’altra caratteristica del linguaggio di Ghelli, quella della capacità di un racconto favolistico, che si articola nello snodarsi delle forme. Come per esempio nei suoi Portapaesaggi, fatti di ruote, segnali stradali, binari, grattacieli: un mondo reale che diventa qui fantastico.
In questo mondo si radica anche l’interesse, maturato più tardi, per le macchine di Leonardo, non estranee allo sviluppo di automatismi, spunto per giochi immaginari. Vi tornano con più forza i colori e le forme, giocate in libertà, dal carattere più naturalistico ma libere come giocattoli senza peso in una giocosa dimensione onirica. La mostra intende concludersi su questa fase della sua attività, nei primi anni Ottanta, quando l’opera dell’artista acquista un carattere più surreale.
Insieme ai lavori di Giuliano Ghelli saranno esposte opere di altri artisti a lui contemporanei: Valerio Adami, Luca Alinari, Vinicio Berti, Antonio Bueno, Pietro Gentili, Sebastian Matta, Gastone Novelli, Vittorio Tolu.
Il catalogo, edito da Polistampa, include testi di Mirella Branca, Lara-Vinca Masini e Barbara Casalini, Assessore alla Cultura del Comune di Fiesole.
L’Archivio Giuliano Ghelli, fondato nel 2015, è un’associazione culturale che si occupa della conservazione e gestione di opere lasciate in eredità dall’artista, nonché della certificazione e catalogazione di opere in collezioni private.
Giuliano Ghelli inedito
Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo
a cura di Mirella Branca
Fiesole, Sala del Basolato
Orario dall’8 aprile al 20 maggio 2018
da martedì a venerdì ore 14.00-18.00
sabato e domenica ore 11.00-13.00 e 14.00-18.00
chiuso lunedì
Ingresso libero
Organizzatore: Comune di Fiesole – Servizio Cultura
infomusei@comune.fiesole.fi.it
Informazioni
Archivio Giuliano Ghelli
e-mail: info@archivioghelli.it– www.archivioghelli.it