E’ mercoledì 11 luglio la data ultima per la presentazione delle offerte per i 3,5 miliardi di euro di sofferenze, il cosiddetto portafoglio Project Ace, messo in vendita da Banco Bpm, insieme a una quota della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scrive Reuters, precisando che inizialmente la data prevista era domani, martedì 10 luglio, e che in realtà è possibile che il perimetro della vendita possa essere ben più ampio.
L’istituto guidato da Giuseppe Castagna, infatti, sarebbe pronto a cedere tutti i 10 miliardi di Npl ancora sui libri e il 100% della piattaforma a fronte di una valutazione adeguata. L’ammontare minimo del range indicativo, ovvero i 3,5 miliardi residuali del piano di smaltimento annunciato, potrebbe anche essere venduto senza cedere una quota della piattaforma, mentre Banco Bpm potrebbe cedere la piattaforma soltanto in presenza di offerte per almeno 5 miliardi di Npl. Nell’operazione Banco Bpm è affiancato dagli advisor Deutsche Bank e Deloitte e punta a selezionare una short list al massimo di tre soggetti. Il punto informale sulle offerte ricevute sarà fatto dal Consiglio di amministrazione di Banco Bpm fissato per il prossimo martedì 17, unica riunione al momento in calendario nel mese, prima di quella che il 3 agosto esaminerà i conti semestrali.
Il dossier è ovviamente all’esame di tutti i principali operatori italiani e internazionali (si veda altro articolo di BeBeez). Gli ultimi aggiornamenti parlano della cordata Pimco-Phoenix Investment Partners, della cordata Tpg Capital-Davidson Kempner Capital Management-Prelios (affiancati da Mediobanca), della coppia Varde Partners-Guber Banca, di Cerberus Capital Management (Lazard), di Credito Fondiario (Fonspa) ed Elliott Management Corporation (advisor Goldman Sachs) e dalla coppia doBank –Fortress Investment Group (Citi). In particolare, a confermare l’interesse di doBank era stato nelle scorse settimane l’amministratore delegato Andrea Mangoni, mentre per Cerberus aveva confermato il senior advisor Roberto Nicastro.
Ci sarebbe invece stato un passo indietro della cordata Christofferson, Robb & Company-Fire, a cui sembrava essersi unita anche Spaxs. Quest’ultima potrebbe rientrare sul dossier con un’altra cordata.
Intanto a oggi è salito a 67 miliardi di euro il valore lordo delle cessioni di crediti deteriorati annunciate sul mercato italiano da inizio anno, con altri 37 miliardi in arrivo. Mentre se si conta anche quanto fatto negli ultimi 12 mesi, si arriva alla cifra-monstre di 100 miliardi di crediti deteriorati ceduti. Emerge dal database di BeBeez, ripreso lo scorso sabato 7 luglio dalla copertina di Milano Finanza. Per un aggiornamento sui deal e tutti i link agli articoli, clicca qui