Satispay, la scaleup fintech che consente di effettuare pagamenti con lo smartphone tramite un wallet con diretto addebito sul conto corrente, ha chiuso ieri un nuovo round di investimento da 10 milioni di euro da parte di nuovi investitori, che potrà arrivare a 15 milioni a breve, una volta che anche gli attuali soci avranno a loro volta seguito l’aumento. Lo ha annunciato ieri l’amministratore delegato e cofondatore Alberto Dalmasso, anticipando anche che nel 2019 sarà la volta di un altro round da ben 50 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Dalmasso ha spiegato che “il round è stato guidato dal fondo Copper Street Capital, fondo basato in Regno Unito e specializzato esclusivamente in investimenti di lungo termine nel settore finanziario, che ha agito come lead investor, investendo 5,2 milioni di euro. Il resto è stato suddiviso soprattutto tra i fondi Endeavor Catalyst e Greyhound Capital, ma vi hanno partecipato anche di Banca Valsabbina, Sparkasse e il Club degli Investitori di Torino“. A oggi i fondatori si sono così diluiti a circa il 33%, ma, grazie alle azioni a voto plurimo, hanno diritti di voto ancora per il 65%.
Ma appunto non è finita qui, perché, ha aggiunto Dalmasso, “la delibera di aumento è sino a 15 milioni di euro, per permettere agli attuali soci di seguire l’investimento. Penso che il tutto si chiuderà nel giro di un mese o un mese e mezzo”. Dopodiché, ha aggiunto, “penseremo al round molto più grande, da 50 milioni, previsto sin dall’inizio per il 2019. E’ anche in quest’ottica che siamo riusciti ad attrarre investitori esteri che di norma si muovono per ticket molto più grandi di quelli che hanno investito in questo round. D’altra parte questo era il momento giusto. C’è parecchio interesse per questo settore e abbiamo deciso di coglierlo”.
Che Satispay fosse al lavoro per un nuovo round era stato anticipato a inizio giugno da Stefano Schiavio, responsabile delle financial partnership di Satispay, intervenendo a un workshop sui pagamenti digitali nell’ambito della Milano Finanza Digital Week (si veda altro articolo di BeBeez). Ma Schiavo non aveva dato un ordine di grandezza preciso e soprattutto non aveva fatto capire che i programmi di Satispay fossero così ambiziosi.
Fondata da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, la società è una delle poche startup italiane che in pochi anni è riuscita a catalizzare in maniera importante l’interesse degli investitori, tanto da raccogliere in totale 37 milioni di euro e veder crescere in maniera impressionante anche la sua valutazione: prima di quest’ultimo round, la valutazione pre-money è stata infatti di 100 milioni di euro.
Prima di questi 10 milioni, invece, la società aveva raccolto 18,3 milioni nell’ultimo round chiuso nel settembre 2017, per una valutazione post money della società pari a circa 66 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). E prima di quel round ce ne erano stati altri due: uno da 5,5 milioni a settembre 2014 e uno da 3 milioni nel settembre 2015.
Ma a che cosa serviranno tutti questi soldi? Anzi questi 10-15 milioni e i prossimi 50? I progetti di Satispay sono parecchi. Dalmasso e soci non hanno infatti intenzione di fermarsi ai pagamenti via smartphone. Hanno infatti già ampliato l’attività alle ricariche telefoniche per cellulari e a brevissimo saranno attivi con un servizio che permette di fare via mobile i pagamenti alla pubblica amministrazione, multe e Tari comprese. Ma non basta ancora. “Stiamo per partire con un servizio di salvadanaio automatico, per permettere agli utenti di mettere da parte piccole somme ogni volta che fanno un pagamento tramite la nostra app”, ha spiegato Dalmasso (si veda qui il comunicato stampa), che ha aggiunto: “Da qui il passo per offrire servizi di risparmio e investimento è breve. E infatti stiamo lavorando per permettere ai nostri utenti di acquistare prodotti finanziari tramite la nostra app, siano questi fondi di investimento, prodotti di previdenza integrativa, assicurazioni. Stiamo studiando il tutto insieme a banche e società finanziarie partner che sono anche nostri investitori. Penso saremo pronti quest’autunno”. Oltre a Banca Valsabbina e Sparkasse entrati con quest’ultimo round, tra i soci di Satispay figurano anche Banca Etica, Banca Sella Holding, Iccrea Banca e Banca Alpi Marittime.
Oggi Satispay è un istituto di moneta elettronica. “Per il momento resteremo IMEL, perché il servizio non si configurerà come collocamento di prodotti finanziari. Ci presenteremo semplicemente come piattaforma IT che facilita l’accesso degli utenti ai servizi”, ha precisato Dalmasso a BeBeez, aggiungendo però, che “via via ragioneremo sull’opportunità di caratterizzarci diversamente, al limite addirittura come intermediari finanziari ex art. 106 Tub. Ma andiamo per gradi. Prima vediamo come funzionerà”.
Attiva sul mercato da gennaio 2015, Satispay conta oltre 600 mila download dell’applicazione e più di 340 mila utenti attivi (con un tasso giornaliero di crescita di 800 nuove sottoscrizioni) che quotidianamente si scambiano denaro e spendono, con una media di 8 volte al mese, in 44 mila esercizi commerciali convenzionati in tutta Italia (e che crescono costantemente di circa 120 nuovi al giorno).