Nel mattone in Italia nei primi sei mesi dell’anno si sono investiti 3,2 miliardi di euro, ben il 40% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017, sebbene l’attività nel secondo trimestre abbia registrato un recupero con 1,8-2 miliardi di transazioni (+15% rispetto al trimestre precedente), spalmati su 44 operazioni. Lo dicono IPI (scarica qui lo studio) e Jones Lang Lasalle (scarica qui lo studio)
Gli investitori nell’immobiliare italiano sono prevalentemente stranieri (69% dei volumi nel II trimestre) e provenienti da Europa (in testa Francia e Gran Bretagna), Usa e Corea del Sud. A livello geografico, gli investimenti sono concentrati a Milano (36% del totale), ma anche quello romano è un mercato potenzialmente interessante.
Per quanto riguarda il settore uffici, gli investimenti trimestrali sono stati pari a 930 milioni di euro: in calo rispetto all’anno precedente ma più che raddoppiati rispetto al trimestre precedente. Il valore medio dei deal è sceso da 74 a 41 milioni nel secondo trimestre, complice una convergenza degli operatori verso le transazioni medio/piccole. I maggiori investitori sono stati Francia, Usa e Corea. Milano ha catalizzato quasi il 70% degli investimenti in questo segmento.
Quanto al settore retail, nel semestre sono stati investiti 1,2 miliardi, di cui la metà nel secondo trimestre (-28% rispetto allo stesso periodo del 2017), di cui 120 nelle high street (3 transazioni) e 480 fuori città (6 operazioni).
Gli investimenti in immobili logistici sono stati pari a 240 milioni: il triplo rispetto allo stesso periodo del 2017. Le transazioni totali sono state 6, di cui 5 vendite da parte di operatori italiani. Nel semestre, è il segmento che è cresciuto di più.
Il mercato alberghiero (7% degli investimenti) si è mantenuto stabile nel I semestre 2018, confermando il forte interesse per mete come Roma, Venezia, Firenze e Milano.
Per il prossimo semestre IPI prevede una ripresa del settore immobiliare, grazie a un elevato numero di transazioni in chiusura e a progetti di sviluppo che dovrebbero favorire nuovi margini di crescita. A livello settoriale, JLL si attende che i segmenti uffici, logistica e asset alternativi saranno i segmenti più dinamici e che i prime yields saranno stabili, ad eccezione del settore logistico.