GWC Italia, holding operativa del Gruppo GWC, ha emesso un minibond per un totale di 7,5 milioni di euro a scadenza 5 anni e mezzo, che è stato interamente sottoscritto dal fondo Antares AZ I gestito da Azimut Libera Impresa sgr (si veda qui il comunicato stampa).
Il gruppo GWC è attivo a livello internazionale nella progettazione, produzione, assemblaggio e commercializzazione di valvole industriali per la regolazione e il controllo dei fluidi, destinate principalmente ai settori petrolchimico ed energetico. Oltre che da GWC Italia, che ha sede a Trezzo sull’Adda (Milano), il gruppo è composto da GWC Usa, GWC Valve Manufacturing Co con sede a Shanghai (Cina) e da GWC Italia DMCC, branch commerciale per il presidio del mercato mediorientale a Dubai.
GWC, originariamente sviluppato dall’imprenditore statunitense David Brian Meador, è stato oggetto, a marzo 2015, di un’operazione di Buy-In Management Buyout (cosiddetto BIMBO) da parte di un gruppo di top manager-imprenditori italiani guidati da Roberto Bartolena e di B4 Holding I Sicaf gestita da B4 Investimenti sgr. Nell’operazione aveva reinvestito anche l’imprenditore statunitense e successivamente nel capitale sono stati coinvolti una decina di altri key manager operativi.
Il progetto di B4 Investimenti sgr, fondata da Fabrizio Baroni, era quello di fare di GWC una piattaforma per il consolidamento di un player globale di successo nel mercato delle valvole per i settori oil & gas ed energy. Dal 2015 a oggi GWC ha più che quadruplicato il fatturato, con un tasso di crescita medio annuo, su base triennale, nell’ordine del 70%, passando, in termini di valore della produzione consolidato, da circa 13 milioni al momento dell’operazione BIMBO ai circa 60 milioni attesi per l’esercizio in corso, che si chiuderà il 31 marzo 2019, con un ebitda crescente, attualmente superiore al 10%.
Il presidente e amministratore delegato di GWC Italia, Paolo Antonio Palella, ha spiegato che “il gruppo mira da un lato a consolidare ulteriormente la propria quota di mercato negli Stati Uniti e in Canada, dove continua a registrare tassi di crescita e volumi particolarmente significativi, e dall’altro a incrementare il proprio presidio nel Far East e nel Middle East, aree geografiche in cui sono state peraltro recentemente acquisite importanti commesse e che rappresentano un target strategico chiave per l’ulteriore fase di sviluppo. Il gruppo può oggi contare su un significativo backlog di ordini acquisiti ed il positivo trend riscontrato in questi ultimi mesi sembra confermare proiezioni in linea (e forse anche migliorative) rispetto agli sfidanti obiettivi del nostro piano industriale e, più in generale, un outlook di mercato tendenzialmente favorevole. In tale contesto, l’operazione di private debt appena finalizzata con Antares AZ I ci consente di dotarci di risorse finanziarie funzionali a supportare adeguatamente e, se possibile, accelerare ulteriormente, il percorso di straordinaria crescita in atto da parte del gruppo, riqualificando nel contempo la struttura finanziaria dello stesso attraverso il ribilanciamento del mix delle linee di credito tra breve e medio-lungo termine.”
Baroni ha spiegato che nel periodo il gruppo “ha condotto investimenti in capex per oltre 8 milioni, nell’ambito di un progetto inizialmente all equity backed da parte degli azionisti; l’accordo con Antares AZ I consentirà ora al Gruppo GWC di affrontare al meglio la nuova fase di un progetto imprenditoriale e industriale che ha l’ambizioso obiettivo di creare una niche champion in un settore in cui il Made in Italy rappresenta da sempre un’eccellenza”.
Per il fondo Antares AZ I, che è attivo dal 2016 e ha una dotazione complessiva di circa 130 milioni, l’operazione rappresenta il tredicesimo investimento, per un totale investito superiore a 90 milioni. Il fondo è stato assistito sul piano legale da King & Wood Mallesons, mentre GWC Italia è stata assistita da Lombardi Segni & Associati.
B4 Investimenti sgr gestisce oggi due fondi: B4 Holding I SICAF, lanciato ad aprile 2012 con un commitment complessivo di circa 30 milioni di euro e attualmente in fase di valorizzazione del portafoglio, e B4 H II, lanciato nel luglio 2018 e il cui primo closing della raccolta, finalizzato a meno di un mese dal lancio, ha registrato un commitment complessivo superiore a 43 milioni.