Sixth Continent Inc, la società statunitense capogruppo dell’italiana Sixth Continent Europe srl, ha lanciato il suo sesto round di finanziamento con un obiettivo di raccolta di 20 milioni di dollari, che conta di chiudere nel mese di luglio. Un passo necessario a finanziare una serie di investimenti per lo sviluppo del business, in vista del passo ancora più grande che sarà lo sbarco in Borsa, previsto per il primo trimestre del 2020 al Nasdaq o a Euronext Parigi. Lo ha annunciato ieri a Milano il presidente e fondatore del gruppo specializzato nel social e-commerce, Fabrizio Politi, in occasione della presentazione alla stampa della campagna di equity crowdfunding in partenza sulla piattaforma 200Crowd per la società italiana (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa).
Sixth Continent Inc in passato ha già raccolto 15 milioni di dollari nei precedenti 5 round. E Politi, mentre è in road show con i potenziali investitori per raccogliere gli ulteriori 20 milioni di dollari, ha dato mandato all’advisor PwC di occuparsi della quotazione, lavorando su due ipotesi alternative. La prima scelta è lo sbarco al Nasdaq e per questo motivo la società sta trattando oggi con ben cinque Spac statunitensi per effettuare la business combination con una di loro e sbarcare così su listino Usa. Nel caso in cui non si trovasse però l’accordo con una delle Spac americane, allora Sixth Continent Inc si quoterà prima all’Euronext a Parigi, rinviando la quotazione al Nasdaq a un secondo tempo.
Intanto Deloitte sta effettuando l’audit sui bilanci degli ultimi 3 anni di tutte le società del gruppo, quindi della srl italiana, della Inc americana e il bilancio consolidato, con l’obiettivo di ottenerne la certificazione. La società utilizzerà i capitali raccolti in questo ultimo round anche per installare il sistema gestionale SAP per il controllo e le rilevazioni contabili automatiche, allargare il consiglio di amministrazione a nuovi membri e aumentare il numero di manager che abbiano maturato una lunga esperienza in settori similari e quindi possano portare cultura e professionalità all’azienda.
Nel momento in cui il gruppo andrà in borsa, scatteranno le clausole di riacquisto delle quote della srl italiana che sono oggi oggetto della campagna di equity crowdfunding in partenza il prossimo 1° giugno. Il che, ragionevolmente, dovrebbe portare un lauto guadagno al “crowd”.
Riguardo la campagna, Matteo Masserdotti, ceo e fondatore di 200Crowd, ha sottolineato ieri che si tratta di un “caso unico nel crowdfunding, che solitamente si rivolge a startup e pmi innovative con una storia media di 2 anni e una crescita decisamente inferiore a quella di Sixth Continent”. Politi ha spiegato che i capitali raccolti saranno impiegati per ampliare l’attività della società in Germania, Spagna e Portogallo quest’anno e poi in Francia nel 2020. “Vogliamo dimostrare che il crowdfunding può essere usato per sviluppare nuovi mercati, non solo per lanciare nuove idee. Inoltre, abbiamo l’obiettivo di instaurare un rapporto più stretto con i nostri utenti, che vogliono sentirsi ancora di più parte del nostro progetto, e diffonderci di più in Europa”, ha detto il fondatore di Sixth Continent.
La società italiana ha chiuso il 2018 con circa 51 milioni di euro di ricavi e nei primi quattro mesi dell’anno ha già raggiunto quota 45 milioni di euro. La presentazione generica della campagna di equity crowdfunding si limita a una previsione conservativa per il 2019, con ricavi per la srl pari a 120 milioni di dollari (dai 60 milioni del 2018), in realtà il business plan di gruppo contenuto nell’investor kit, scricabile dal sito di 200Crowd, è molto più ambizioso. Si legge infatti, che Sixth Continent a livello consolidato punta a chiudere il 2019 a 184,7 milioni di dollari di ricavi, per arrivare poi a fine 2020 a quota 561,7 milioni, mentre l’ebitda è previsto a sua volta in crescita dai circa 2 milioni di dollari 2018 a 18,4 milioni quest’anno e 97,3 milioni il prossimo.
Dal punto di vista legale, Sixth Continent è stato affiancato per la campagna di equity crowdfunding dallo studio Gattai, Minoli, Agostinelli e Partners, mentre ha stretto un accordo di collaborazione con Directa sim per “rubricare” le quote degli investitori che parteciperanno alle operazioni di crowdfunding. Come noto, la rubricazione è un servizio che consente agli investitori in società non quotate di poter trasferire quote senza dover passare da notai o commercialisti, con Directa sim che gestisce le quote per conto terzi, facilitando lo scambio tra i soggetti interessati.
Sixth Continent è stata fondata nel 2010 da Fabrizio Politi insieme a Francesca Roveda (ceo di SixthContinent Inc) e lanciata nel 2017. Punta a dare a ogni utente un maggiore potere di acquisto grazie a un innovativo modello di business, basato sul profit sharing, che aumenta la capacità di acquisto delle persone e le performance degli investimenti pubblicitari delle aziende. Il suo modello di business consente di trasformare i budget pubblicitari delle aziende in crediti per l’acquisto di coupon, creando per l’utente un extra potere di acquisto e consentendo alle aziende di registrare più vendite e più margini. I crediti e punti accumulati nel portafoglio digitale possono essere utilizzati per comprare shopping card digitale negli oltre 3.000 marchi convenzionati, quali Apple, Netflix, Ikea e buoni benzina Q8. Al momento di redimere la card, dotata di un codice univoco, l’utente deve registrarsi sul sito dell’azienda, diventando così un suo cliente diretto (solamente i dati dei clienti sono trattenuti dalle piattaforme di e-commerce, che non li condividono con le aziende venditrici in esse presenti). Gli utenti di Sixth Continent sono molto fidelizzati: spendono mediamente 500 euro al mese e trascorrono 21 minuti al giorno sul social e-commerce.
(Articolo modificato alle ore 14.25 del 30 maggio 2019. Si pubblica la tabella del conto economico consolidato del gruppo Sixth Continent, parte del business plan del gruppo appena reso disponibile all’interno dell’investor kit scaricabile dal sito di 200Crowd. La nuova tabella sostituisce quella pubblicata questa mattina ed estratta da una precedente versione del business plan inserito erroneamente nell’investor kit e relativo alla sola Sixth Continent Europe srl)