I fondi di private equity sono in manovra sul gruppo padovano produttore di macchine agricole Maschio Gaspardo, che puntano a prendere il controllo (si veda qui Il Mattino di Padova). A giugno, infatti, scade l‘accordo con le 24 banche finanziatrici, che avevano siglato tre anni fa un accordo per la rimodulazione del debito di circa 240 milioni, che aveva permesso il rilancio del gruppo dopo un periodo di crisi (si veda qui Il Mattino di Padova). Già a fine 2017 si parlava di un interesse di Elliott (si veda Il Sole 24 Ore).
A fine 2017 il debito era sceso a 185 milioni, a fronte di un ritorno all’utile e di un fatturato di 324 milioni di euro, in crescita dell’11% dall’anno prima. Lo scorso dicembre 2018 le due finanziarie del Nord Est, Friulia spa e Veneto Sviluppo spa, avevano annunciato un impegno per 20 milioni di euro nel capitale del gruppo per aiutare la società a trovare un nuovo accordo con le banche creditrici e contestualmente l’86% del capitale sociale di Maschio Gaspardo era passata sotto la proprietà di Maschio Holding, controllata da Andrea e Mirco Maschio (si veda qui il comunicato stampa). Friulia, entrata nel capitale nel 2011, era rimasta al 14% e successivamente all’investimento di 20 milioni complessivi da parte di Friulia e Veneto Sviluppo, è previsto che le due finanziarie salgano al 20% ciascuna nel capitale, mentre Maschio Holding scenderebbe al 60%.
Nel consiglio di amministrazione sono così entrati tre nuovi membri: Pietro Del Fabbro, presidente di Friulia, Fabrizio Spagna, presidente di Veneto Sviluppo, e l’avvocato Giuliano Gabrielli. Mentre sono usciti dal Cda il vicepresidente Giorgio Maschio (cofondatore del gruppo nel 1964 con il fratello Egidio, mancato nel 2015), Martina Maschio e Franco Biasutti. Andrea Maschio, presidente di Maschio Holding, è stato nominato nuovo vicepresidente, mentre Mirco Maschio è presidente e Luigi De Puppi è amministratore delegato. Nel Cda siede come consigliere anche Alberto Baban.