Credit Suisse d’ora in poi in Italia si concentrerà, oltre che sui fondi passivi, anche sulle soluzioni alternative di investimento, tra cui il real estate. Lo ha detto ieri a Milano in conferenza stampa Emanuele Bellingeri, managing director di Credit Suisse Asset Management. All’incontro erano presenti anche Filippo Rima, Responsabile Equity di Credit Suisse Asset Management e Marco Plazzotta, dal dicembre scorso responsabile Europa di Credit Suisse Global Real Estate.
In realtà, più che una nuova linea di investimento, l’immobiliare costituisce un ritorno alle origini per il gruppo svizzero, che fin dai primi del Novecento era presente nel real estate e in Italia ha investito nell’immobiliare fino a 10 anni fa. Oggi ha deciso di tornare a farlo, grazie a 4 fondi lussemburghesi che investiranno nel Sud Europa, Italia compresa. I veicoli avranno profili di rendimento core-plus (con rendimenti stabili) e value-added (iniziative opportunistiche di riqualificazione e trasformazione, con un orizzonte temporale di investimento più breve). Saranno aperti a tutti i segmenti immobiliari: uffici, alberghi, centri commerciali, logistica. Guarderanno in particolare alle opportunità di investimento a Milano e Roma, ma anche in città secondarie come Torino, dove Credit Suisse ha appena partecipato a una gara per acquisire un immobile. Credit Suisse anche nel real estate presterà particolare attenzione al tema dell’ambiente e del risparmio energetico, per cui investirà in edifici già certificati.
Credit Suisse Global Real Estate vanta un portafoglio di oltre 1.300 immobili in tutto il mondo e dispone di uffici a Zurigo, Losanna, Francoforte, Milano, New York e Singapore. Plazzotta ha spiegato a BeBeez: “Ci aspettiamo di investire in due anni qualche centinaio di milioni in Italia“. La società ha già alcuni deal in pipeline. “Abbiamo alcune operazioni immobiliari molto interessanti, speriamo di chiuderne almeno una entro fine anno”, ha auspicato Plazzotta. Nel frattempo, Credit Suisse tramite i suoi fondi ha sul mercato due immobili, che dovrebbe cedere entro fine anno.
Il gestore svizzero potrebbe affiancare all’attività di investimenti in fondi anche quella dei clienti italiani (investitori istituzionali e clienti private), magari attraverso mandati di gestione e club deal per singole iniziative di investimento. La sua struttura le permetterebbe di farlo in modo più continuativo rispetto ad altri concorrenti come Mediobanca, che nel settembre scorso ha comprato lo storico palazzo milanese di via Santa Margherita 12 per 102,5 milioni di euro tramite un club deal di clienti della sua divisione private banking (si veda altro articolo di BeBeez).
La piattaforma di real estate di Credit Suisse rientra nella top-3 della Fund Manager Survey 2019 di Inrev-Anrev (si veda altro articolo di BeBeez). Attiva del 1938, conta 171 dipendenti in tutto il mondo, oltre 1.300 immobili in gestione e 60,7 miliardi di franchi svizzeri in gestione, di cui 48,3 miliardi in investimenti diretti (dato al 31 dicembre 2018). La maggiore parte degli immobili in gestione (esclusi quelli in Svizzera) sono in Germania (29%) e Olanda (14%). Si tratta soprattutto di uffici (36,1%) e immobili residenziali (26,4%). I suoi clienti sono per il 69,6% istituzionali e per il 30,4% private.