Il margine di intermediazione del settore Npl di Banca Ifis è stato pari a fine settembre 2019 al 168,9 milioni di euro, in crescita dello 0,4% rispetto ai 168,2 milioni di euro di fine settembre 2018. Lo ha reso noto ieri la banca veneta, in occasione della presentazione della terza trimestrale del 2019 (si veda qui il comunicato stampa), che ha anche precisato, nella presentazione agli analisti, che a fine settembre il portafoglio complessivo di proprietà di Npl di Banca Ifis ammontava a 16,6 miliardi di euro lordi, spalmati su oltre 1,7 milioni di posizioni. Il margine di intermediazione del settore imprese, che contribuisce al 57,7% dei risultati economici della banca, è stato invece pari a 225,6 milioni di euro (-6,6% rispetto allo stesso periodo del 2018).
Per quanto riguarda i crediti alla clientela, quelli del settore Npl sono saliti dell’8,8% rispetto a fine 2018, grazie anche al contributo della controllata FBS, di cui Banca Ifis ha comprato il 90% a gennaio 2019 e poi è salita al 100% a fine ottobre (si veda altro articolo di BeBeez), mentre quelli del settore Imprese sono scesi del 4,9% rispetto a fine 2018. Tra le Npe di quest’ultimo settore, si distinguono: sofferenze nette (68,5 milioni di euro, dai 67,9 di fine 2018); Utp netti (126,1 milioni di euro, in calo del 14,5% rispetto a fine 2018); past due netti (125,4 milioni di euro, in calo dai 95 milioni di fine 2018). Complessivamente, il Gross Npe ratio del settore Imprese è stato del 10,1% (contro il 9,5% al 31 dicembre 2018) e il Net NPE Ratio pari a 5,7% (rispetto al 5,2% al 31 dicembre 2018).
Per quanto riguarda la vendita di immobili di Banca Ifis, l’ad Colombini ha spiegato: “Le offerte vincolanti finora ricevute evidenziano delle potenziali plusvalenze. Ci aspettiamo di chiudere tale processo tra fine anno e il primo trimestre 2020”. Secondo indiscrezioni, Prelios sgr, Ardian, Coima, Hines, la divisione real estate di Goldman Sachs e Merope (controllata al 70% da Pietro Croce e partecipata al 10% ciascuno dalla famiglia Borromeo, da John Elkann e da Federico Imbert) sarebbero i pretendenti per le sedi milanesi di Banca Ifis (si veda altro articolo di BeBeez).
L’istituto di credito veneto quotato a Piazza Affari è diventato negli ultimi anni uno dei maggiori player italiani nel segmento dei Npl, oltre a essere molto attiva sul fronte del factoring e dei finanziamenti alle pmi, soprattutto dopo l’acquisto per 2 miliardi di euro di GE Capital Interbanca. E’ specializzato in crediti retail unsecured, dove detiene una quota di mercato del 50%. Banca Ifis ha visto uno storico cambio della guardia al vertice, dopo 25 anni di guida da parte dell’ex amministratore delegato Giovanni Bossi, che a inizio marzo non è stato confermato dalla proprietà (si veda altro articolo di BeBeez). A guidare la banca a valle dell’assemblea di bilancio dello scorso 19 aprile è stato infatti nominato come nuovo ad Luciano Colombini, sinora ad di Banca Finint. Vice presidente, invece, è stato nominato Ernesto Von Furstenberg, figlio di Sebastien Egon Von Furstenberg, 38 anni, che è anche ceo de La Scogliera, la holding che controlla Banca Ifis al 50,177% (si veda altro articolo di BeBeez).