E’ stato un anno da incorniciare, il 2019, per il venture capital italiano, con il record assoluto delle operazioni. E’ quanto risulta dalla dodicesima edizione del Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor – VeM, presentato ieri a Torino, in occasione dell’evento VentureUp presso le Officine Grandi Riparazioni, e realizzata dall’Osservatorio Venture Capital Monitor della Business School della LIUC – Università Carlo Cattaneo di Castellanza in collaborazione con AIFI, Intesa Sanpaolo Innovation Center ed E.Morace&Co Studio Legale.
Stando agli estensori del rapporto (si veda qui il comunicato stampa ) i deal di venture capital italiani sono stati 148, includendo i round iniziali e i follow on, contro i 102 del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez e qui il Rapporto Vem 2018), ma con un vero boom degli initial, cresciuti del 55%, da 78 a 121, mentre i follow on si sono mantenuti stabili, come numero, da 24 a 27. Incremento rispecchiato nei volumi investiti, il cui totale è passato da 521 a 597 milioni di euro, ma in questo caso sono i follow on a registrare un’impennata, passando da 98 a 161 milioni, con un altrettanto vistosa crescita dell’importo medio del singolo investimento, da 4 a 6 milioni. Questi dati considerano gli investimenti condotti da operatori di venture capital (inclusi gli operatori corporate che investono direttamente o tramite veicoli dedicati e inclusi gli operatori pubblici che hanno utilizzato veicoli giuridici di tipo privatistico) da soli o in sindacato con business angel. Se si considerano anche gli investimenti condotti dai soli business angel, questi hanno realizzato 88 deal per un investimento totale di 53 milioni di euro, dagli 147 deal mappati nel 2018 per un totale di 40 milioni (dati Iban, Associazione Italiana Business Angel). Il che porta a 650 milioni gli investimenti complessivi di venture capital dell’anno (dai 561 milioni del 2018).
Questi numeri si confrontano con quelli del Report Venture Capital 2019 di BeBeez (disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium) che tiene conto degli investimenti annunciati pubblicamente dai fondi di venture ma anche dai business angel e altri investitori e che ha mappato annunci di round di venture chiusi da 243 tra startup e scaleup per un totale di circa 565,6 milioni di euro, in netto rialzo dai 510 milioni di euro, splamati su 179 aziende, registrati nel 2018. Questi dati includono non solo l’equity puro raccolto dalle aziende, ma anche il venture debt e l’equity crowdfunding (al netto delle campagne di real estate). Se non consideriamo il venture debt, il dato del 2019 si riduce a 510,6 milioni e quello del 2018 a 480 milioni, indicato nel Report di BeBeez sul venture capital 2018.
La crescita delle risorse investite nei follow on “evidenzia come l’attività del fondo di venture capital non si limiti a un semplice investimento iniziale, ma rappresenti l’avvio di un percorso che vede l’affiancamento dell’operatore al progetto”, ha commentato Anna Gervasoni, segretario generale dell’Aifi e presidente del Comitato Scientifico del Venture Capital Monitor – VeM.
Quanto alla tipologia di operazioni, prevalgono con il 51% dei deal è relativo a start-up capital, seguito da un 35% di operazioni di seed capital (in pratica la costituzione di un’azienda), e il resto rappresentato da operazioni di later stage capital.
La distribuzione geografica vede in testa la Lombardia con 45 operazioni, 45, coprendo il 37% del mercato (erano 36 nel 2018). Seguono Piemonte con 15 deal, il 12% (3 deal nel 2018), Emilia-Romagna, 11 operazioni, 9% (2 deal nel 2018). Giova ricordare che Milano e Torino ospitino tra i più importanti incubatori di aziende innovative, come quelli che fanno capo ai Politecnici delle rispettive università.
Sul piano settoriale, l’Ict monopolizza l’interesse degli investitori di venture capital, rappresentando una quota del 44% (era il 37% nel 2018), in linea con gli anni passati; in questa categoria, si segnala la diffusione di applicazioni web e mobile riconducibili ad app innovative. In aumento il comparto dei servizi finanziari, grazie al notevole impulso del Fintech, con il 15%, a seguire Healthcare, 12%.