La famiglia Rotelli cerca una sponda in Mubadala, uno dei fondi sovrani di Abu Dhabi, nella corsa per l’acquisizione del controllo di NMC Health, la più grande realtà sanitaria degli Emirati Arabi Uniti e tra le più rilevanti del Medio Oriente, quotata a Londra e in grave difficoltà da quando due mesi fa il fondo attivista Muddy Waters Capital lo ha accusato di aver falsificato i bilanci. Lo ha scritto ieri Bloomberg, precisando che la notizia arriva a valle della richiesta di NMC ai suoi finanziatori di un xx sul debito, dopo che Moody’s ha abbassato il rating di ben 5 livelli, dicendo che i bilanci del gruppo non sono affidabili e mentre il gruppo dalla scorsa settimana è sotto indagine da parte della FCA, la Consob del Regno Unito, per gli stessi motivi.
Il fondo short seller Muddy Waters Capital, guidato da Carson Block, lo scorso dicembre aveva dichiarato che NMC aveva pagato cifre eccessive per alcuni asset, aveva gonfiato i flussi di cassa e sottostimato i debiti. NMC ha detto che quelle dichiarazioni non hanno alcun fondamento, ma lo scorso gennaio ha comunque assunto l’ex direttore dell’FBI, Louis Freeh, per investigare sulla cosa. Da allora il ceo di NMC, Prasanth Manghat, è stato licenziato e 5 degli 11 membri del consiglio di amministrazione hanno lasciato il proprio posto (si veda qui il comunicato stampa). Dallo scorso 27 febbaio, poi, il titolo è stato sospeso dal listino britannico (si veda qui il comunicato stampa).
Mubadala, che ha 229 miliardi di dollari di asset in gestione, da parte sua stava a sua volta studiando l’acquisizione di NMC da sola (si veda qui GulfBusiness). Mubadala sta lavorando da tempo a un investimento significativo nel settore sanitario, nell’ambito della strategia di AbuDhabi di diversificare il portafoglio, investendo I proventi della vendita del petrolio in altri settori. Mubadla è infatti in trattative anche per acquisìre gli asset healtcare di Jadwa Investment Co negli Emirati Arabi Uniti.
Lo scorso 10 febbraio NMC Health aveva confermato le voci di stampa che parlavano di approcci preliminari sia da parte di KKR sia da parte di GK Investment Holding Group sa, la holding di Gruppo Ospedaliero San Donato spa, il polo ospedaliero che fa appunto capo alla famiglia Rotelli (si veda qui il comunicato stampa). Mentre GKSD aveva confermato l’esistenza di una trattativa in corso, KKR si era tirato indietro e aveva detto di non aver intenzione di fare alcuna offerta per NMC (si veda qui Reuters). Per la normativa britannica, GKSD ha tempo sino al prossimo 9 marzo per presentare una proposta formale.
A GSD fanno capo 19 ospedali di proprietà (in Lombardia ed Emilia Romagna), di cui 3 istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Policlinico San Donato, Ospedale San Raffaele, Istituto ortopedico Galeazzi), 17 mila dipendenti e 1,7 miliardi di fatturato.
NMC ha chiuso il bilancio 2018 con ricavi per 2,1 miliardi di dollari, e può disporre, tra ospedali e cliniche proprie, ambulatori in gestione e uffici, di 189 strutture in 19 nazioni..