Valtur spa, (oggi T. One), il noto operatore turistico finito in amministrazione giudiziaria, ha messo in vendita due villaggi turistici e un terreno nel Sud Italia . I villaggi, per circa 700 camere complessive, sono situati a Favignana e a Capo Rizzuto, e non sono più operativi dalla seconda metà del 2018. Il terreno si trova a Santa Croce Camerina (Ragusa) e su di esso era previsto lo sviluppo di un nuovo villaggio. Prelios Agency, società del Gruppo Prelios specializzata nell’advisory e nella consulenza immobiliare, è stata incaricata in esclusiva dal Tribunale di Trapani della commercializzazione del portafoglio di immobili. Nello svolgimento del proprio mandato, Prelios Agency si avvale del supporto di EY per le attività tecniche e di promozione dell’iniziativa (si veda qui il comunicato stampa).
Nicola Giorgini, director capital market di Prelios Agency, ha dichiarato: “La commercializzazione degli immobili e del terreno si inserisce nella più ampia attività di valorizzazione degli asset del gruppo Valtur, nell’ambito della procedura di amministrazione giudiziaria. Si tratta di un’opportunità particolarmente interessante per il settore alberghiero in due Regioni a forte vocazione turistica come la Sicilia e la Calabria, considerato il significativo valore che il rilancio delle strutture apporterebbe alle economie locali”.
Valtur, controllata dal fondo di private equity Investindustrial, era stata ammessa al concordato in bianco nel marzo 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). La società aveva accumulato debiti per circa 70 milioni (quasi tutti verso fornitori e quasi nulla verso le banche) a fronte di circa 85 milioni di ricavi per l’esercizio che si era chiuso a fine ottobre 2017 e di una perdita netta di 80 milioni, così come era già accaduto nel 2016.
Nel luglio 2018 il marchio Valtur era stato comprato per 3 milioni di euro da Nicolaus, gruppo pugliese di proprietà dei fratelli Giuseppe e Roberto Pagliara, che con la loro offerta avevano battuto quelle di Bluserena e Alpitour. La base d’asta prevista dal bando del Tribunale di Milano era di 1,5 milioni. Il bando di gara per il marchio spiegava che “la miglior offerta ricevuta conformemente alle indicazioni di cui al presente avviso e che risulterà aggiudicataria del procedimento competitivo sarà inclusa nel piano di concordato di cui all’art. 161, secondo comma, lett. e), L.F., in corso di predisposizione a cura della società, per il cui deposito il Tribunale di Milano ha concesso termine sino al 13 luglio 2018” (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel febbraio 2019, il tribunale di Milano ha poi omologato il concordato di T. One dopo il voto favorevole di quasi l’80% dei creditori. L’operazione si è caratterizzata per un bilanciamento tra elementi di continuità aziendale parziale (con riguardo ai resort invernali in funzione al momento dell’entrata in procedura) ed elementi prettamente liquidatori, tra cui la valorizzazione del marchio e la conservazione del valore aziendale della maggior parte dei resort mediante il loro tempestivo ricollocamento presso i proprietari e/o operatori terzi. Lo Studio Lombardi Segni e Associati ha assistito Valtur nella procedura, insieme all’advisor finanziario Studio Ranalli. L’esecuzione del piano è stata affidata ad Andrea Foschi (si veda Global Legal Chronicle).
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