Phoenix Asset Management, servicer romano specializzato in gestione di portafogli di Npl e Utp, ha acquistato note delle tranche mezzanine e junior della cartolarizzazione di crediti deteriorati denominata progetto Elrond di CreVal, per un valore lordo di 59 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Per Phoenix si tratta della prima acquisizione, con capitali propri, di titoli aventi come sottostante un portafoglio di Npl.
Nel dettaglio, Phoenix ha acquistato da Waterfall Asset Management il 95% delle junior note (del valore nominale totale di 20 milioni di euro) e delle mezzanine notes (per 42,5 milioni di euro lordi). Il restante 5% delle junior e mezzanine notes fa capo a CreVal, unitamente alla tranche senior della cartolarizzazione, del valore di 464 milioni e coperta dalla GACS. Nell’acquisto dei titoli Phoenix Asset Management è stata assistita dallo studio BonelliErede e dallo studio Di Tanno Associati.
La cartolarizzazione Elrond era arrivata sul mercato nel luglio 2017 e aveva come sottostante un portafoglio da 1,4 miliardi di euro lordi di crediti originati da Credito Valtellinese e da Credito Siciliano. L’operazione era stata condotta tramite il veicolo Elrond NPL 2017 srl, che aveva emesso 464 milioni di euro di titoli di Classe A con rating Baa3 di Moody’s, per i quali era stata poi ottenuta la GACS, e 42,5 milioni di euro di titoli di Classe B con rating B1, oltre a 20 milioni di euro di titoli junior senza rating. I titoli senior erano stati trattenuti dall’originator, mentre le tranche mezzanine e junior sono state collocate appunto a Waterfall Asset Management al termine di un processo competitivo. Cerved che agisce in qualità di servicer dell’intera operazione (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso marzo Moody’s ha poi downgradato i rating delle note di classe A e B della cartolarizzazione, rispettivamente a Ba3 e Caa1 (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato di Moody’s). Elrond è infatti una delle cartolarizzazioni con GACS che a fine 2019 aveva registrato le peggiori performance. In particolare PwC nel suo rapporto “The Italian Npl Market. Ready to Face the Crisis” ha riassunto le performance di raccolta netta registrata dalle varie GACS rispetto ai rispettivi business plan (cumulative collection rate net) e quella di Elrond si colloca al 73% rispetto all’obiettivo, seconda nella classifica delle peggiori performance, dopo Aragorn NPL 2018, altra cartolarizzazione del CreVal da 1,7 miliardi di euro, che è messa appunto ancora peggio, con un cumulative collection rate netto del 69%.
Proprio per cercare di aumentare le loro performance, molti spv di cartolarizzazione con GACS lo scorso anno hanno iniziato a vendere parte dei portafogli sul mercato secondario (si veda altro articolo di BeBeez) . In particolare, investitori come AnaCap Financial, Balbec Capital, Banca Ifis e Guber Banca l’anno scorso secondo Debtwire hanno acquisito 117 milioni di euro di Npl dagli spv di cartolarizzazione con GACS gestiti da Prelios Credit Servicing, Cerved Credit Management, doValue e Credito Fondiario (si veda altro articolo di BeBeez). Una cifra pur piccola, ma in importante crescita rispetto ai 66 milioni del 2018 e alle cifre passate di mano negli anni precendenti. In totale tra il 2016 e il 2019 sono passati di mano sul mercato secondario 213 milioni di euro di Npl prima in portafoglio agli spv delle GACS, pari al 4,7% del totale complessivo dei 4,9 miliardi di euro di recuperi .
Steve Lennon, cofondatore e cio di Phoenix Asset Management, ha commentato: “Questa operazione rappresenta un importante passo nello sviluppo strategico delle attività della nostra società. Abbiamo deciso di impiegare direttamente il nostro capitale in un investimento finanziario a medio-lungo termine”.
Phoenix Asset Management è stata fondata da Steve Lennon, Paolo Lo Giudice e Roberto Tavani. Dal marzo 2018, è controllata da Prime Credit 3 e Oxalis Holding (piattaforma di investimento di fondi controllati dal colosso Usa dell’asset management Pimco; si veda altro articolo di BeBeez), con i tre fondatori che mantengono una partecipazione. Phoenix con l’attività di special servicing gestisce un’esposizione lorda complessiva di circa 9 miliardi, suddivisa tra 15 portafogli di crediti Npl e Utp. Inoltre, per conto di investitori internazionali, nel corso degli ultimi due anni la società si è occupata di processi di due diligence volti all’acquisizione di portafogli crediti deteriorati per un controvalore di oltre 25 miliardi.
Phoenix ha recentemente assistito un primario investitore internazionale nella due diligence e nell’acquisizione di un single name con sottostante real estate e un pacchetto di mutui ipotecari facenti parti di due operazioni Gacs. Per quest’ultime operazioni, la società svolgerà anche il ruolo di special servicer incaricato della gestione dei crediti.