Prima che il lockdown da coronavirus congelasse il mercato, in Europa a fine marzo erano stati chiusi deal su crediti deteriorati per un controvalore complessivo lordo di 3,8 miliardi di euro, distribuiti su 13 operazioni, di cui 1,8 miliardi su crediti spagnoli, 1,6 miliardi su crediti italiani e 400 milioni di euro per un unico deal su asset ciprioti. Lo rileva Debtwire, che precisa anche che l’anno scorso il primo trimestre aveva visto transazioni per 21,4 miliardi. Sulla carta, poi, ci sono altri 75,4 miliardi di euro di crediti deteriorati sul mercato, per i quali, però, le aste sono in stand-by.
Per esempio, Cerberus Capital Management aveva fatto l’offerta più alta per il portafoglio Project Helix 2 di crediti deteriorati misto corporate pmi e retail da 2,5 miliardi di euro di Bank of Cyprus, ma poi la banca ha annunciato che la vendita sarebbe stata rimandata. A sua volta, Bain Capital Credit era in pole position per il portafoglio Project Icon da 1,6 miliardi di euro della National Bank of Greece. Mentre in Spagna M&G Investments e Pimco erano i favoriti per assicurarsi il portafoglio di crediti reperforming Project Prometeo da 1,5 miliardi di Banco Santander. Infine, in Irlanda Allied Irish Banks ha rimandato a data ancora da destinarsi l’asta per il portafoglio Project Oak di mutui residenziali da 1,3 miliardi. Il tutto, mentre in Italia sappiamo che Intrum si è tirato indietro dalla trattativa per acquisire la divisione di credit management di Cerved, dopo aver offerto circa 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Debtwire ha contato come si diceva 1,5-1,6 miliardi di euro di transazioni spalmati su 10 deal in Italia nel primo trimestre, in calo dai 5 miliardi di euro spalmati su 7 deal nel primo trimestre del 2019. Del totale 620 milioni riguardano trade sul mercato secondario. Sul fronte italiano BeBeez ha mappato in realtà 19 operazioni annunciate da inizio anno a oggi, di cui però per 4 non è stato comunicato il valore. Il valore complessivo lordo delle transazioni per cui è stato comunicato il controvalore lordo è comunque di quasi 1,8 miliardi, mentre sono in arrivo, ovviamente sempre sulla carta, almeno altri 35 miliardi. Il dettaglio delle operazioni annunciate e in arrivo è declinato nel nuovo Report NPL BeBeez, su tutti i deal dei primi 4 mesi del 2020 e revisione dati 2019, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium (vedi qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Debtwire ricorda inoltre che le agenzie di rating DBRS Morningstar, Moody’s e Scope Ratings si aspettano tutte un calo delle cartolarizzazioni di crediti deteriorati in Italia nei prossimi mesi, in particolare di quelle di crediti corporate pmi. Quanto alle performance delle cartolarizzazioni con GACS, Moody’s ha downgradato di recente i rating delle note di classe A e B della cartolarizzazione Elrond NPL 2017 di Credito Valtellinese.
Come sappiamo, in totale dal 2015 a metà 2019 le banche hanno ceduto oltre 200 miliardi di crediti deteriorati, di cui 69 miliardi tramite cartolarizzazioni con Gacs, che hanno dato luogo a emissioni di asset backed securities per 16 miliardi di euro, per un prezzo medio del 23-24% del valore lordo. In particolare, sono state emesse note senior per un valore pari al 19% del valore lordo complessivo dei portafogli cartolarizzati, abs mezzanine per un 3% e junior per un 2%. I dati sono contenuti nell’ultimo report di settore pubblicato da PwC lo scorso dicembre, che appunto su un totale di 19 cartolarizzazioni con Gacs analizzate, indicava performance inferiori alle attese per circa un terzo delle operazioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Un analogo risultato è stato fornito anche da un’analisi di Banca Ifis nel suo ultimo Market Watch (si veda altro articolo di BeBeez), dove su un totale di 11 operazioni analizzate emergeva che 5 non avevano raggiunto gli obiettivi di raccolta lorda e netta previsti dal business plan, sebbene altri cinque li avessero invece superati. Quanto ai prezzi medi delle cessioni con Gacs, Banca Ifis ha sottolineato che stanno aumentando, in linea con l’aumento della quota secured dei portafogli Npl cartolarizzati (si veda altro articolo di BeBeez).
Proprio per cercare di aumentare le loro performance, molti spv di cartolarizzazione con GACS lo scorso anno hanno iniziato a vendere parte dei portafogli sul mercato secondario (si veda altro articolo di BeBeez) .
Secondo quanto riferisce Debtwire, in particolare, investitori come AnaCap Financial, Balbec Capital, Banca Ifis e Guber Banca l’anno scorso hanno acquisito 117 milioni di euro di Npl dagli spv di cartolarizzazione con GACS gestiti da Prelios Credit Servicing, Cerved Credit Management, doValue e Credito Fondiario. Una cifra pur piccola, ma in importante crescita rispetto ai 66 milioni del 2018 e alle cifre passate di manno negli anni precendenti. In totale tra il 2016 e il 2019 sono passati di mano sul mercato secondario 213 milioni di euro di Npl prima in portafoglio agli spv delle GACS, pari al 4,7% del totale complessivo dei 4,9 miliardi di euro di recuperi .