Tink, piattaforma di open banking svedese partecipata da Poste Italiane, la scorsa settimana ha rilevato Instantor, fornitore svedese di soluzioni per la valutazione del rischio di credito basate su tecnologia open banking. L’accordo consentirà a Tink di continuare a espandersi in Europa e di rafforzare la sua offerta di prodotti. A seguito dell’operazione, i prodotti e i servizi di Instantor diventeranno parte integrante dell’offerta della nuova proprietà (si veda qui il comunicato stampa).
Instantor è un fintech svedese fondata nel 2010 da John Grundström e Niklas Bergman. La società supporta oltre 5 milioni di decisioni di credito ogni anno. I suoi prodotti sono utilizzati da oltre 150 clienti in 13 paesi europei. Instantor nel 2019 ha registrato un fatturato di 4 milioni di euro. L’anno scorso, il Financial Times l’ha inserita al secondo posto tra le società fintech in più rapida crescita in Svezia.
Tink è stata fondata nel giugno 2012 a Stoccolma da Daniel Kjellén e Fredrik Hedberg. Si tratta di una delle principali piattaforme bancarie aperte d’Europa che consente a banche, fintech e startup di utilizzare i dati per sviluppare servizi finanziari intelligenti e personalizzati . Attraverso un’unica Api, la startup consente ai clienti di accedere a dati finanziari aggregati, avviare pagamenti, arricchire le transazioni e costruire strumenti di gestione finanziaria personale. Tink si collega a più di 2.500 banche e fintech, tra cui PayPal, NatWest, Abn Amro, Bnp Paribas, Fortis e Nordea, raggiungendo complessivamente oltre 250 milioni di clienti bancari in tutta Europa. La piattaforma bancaria aperta è utilizzata anche da oltre 4.000 sviluppatori. Tink ha più di 270 dipendenti e serve 14 mercati europei con uffici a Londra, Parigi, Helsinki, Amsterdam, Varsavia, Madrid, Copenhagen, Milano, Oslo e Lisbona.
Dalla fondazione, la società ha chiuso 6 round da: 3,6 milioni di euro del settembre 2014; 9 milioni di euro del maggio 2016; 14 milioni di euro dell’ottobre 2017, 56 milioni di euro del febbraio 2019; 10 milioni di euro nel giugno 2019; 90 milioni nel gennaio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). L’ultimo round è stato guidato dalla società di venture capital inglese Dawn Capital, dall’americana HMI Capital e da Insight Partners, già presente nel capitale. Al round ha partecipato per la prima volta anche Poste Italiane, insieme agli investitori esteri già presenti nel capitale: Heartcore Capital, ABN AMRO Ventures e Opera Tech Ventures, braccio di venture capital di Bnp Paribas. Tink ha raccolto in totale 182,6 milioni di euro (si veda Crunchbase).