Sono oltre 12.300 le imprese italiane che a fine agosto risultavano in procedura concorsuale su un totale di poco meno 400 mila che hanno registrato ricavi di oltre 500 mila euro per almeno un anno negli ultimi 5 anni. Lo calcola Leanus in uno studio per BeBeez che verrà presentato il prossimo 25 novembre in occasione del webinar Leanus-BeBeez sui concordati 2019-2020 e che calcola anche che da inizio anno a fine agosto sono entrate in procedura 445 nuove imprese.
Nel frattempo quest’anno le operazioni di restructuring a opera di investitori specializzati si sono moltiplicate, mentre molte “special situation” o procedure conclamate sono nel mirino dei fondi. A oggi, il database del private capital italiano BeBeez Private Data (scopri qui come abbonarti a soli 110 euro al mese) conta 75 aziende italiane in procedura o bollate come “special situation” che abbiano come soci attuali o potenziali degli investitori specializzati in restructuring.
Per un focus sulle principali special situation aperte, si veda qui l’Insight View di BeBeez di oggi (disponibile per abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data, scopri qui come abbonarti a soli 110 euro al mese).
Tornando al totale delle 12.300 aziende in procedura, sono 8700 quelle con debiti lordi a bilancio oltre un milione di euro, mentre se si alza l’asticella dell’analisi a oltre 5 milioni, oltre 10 milioni e a oltre 100 milioni, il numero si restringe, rispettivamente, a 4322, 2806 aziende e 351 aziende. Per scaricare la tabella con le principali 40 aziende in procedura per dimensione della PFN, clicca qui.
Focalizzandosi sul campione delle aziende con passivo oltre i 5 milioni, si vede che quasi il 14% delle 4322 imprese è attivo nel settore immobiliare e delle costruzioni e che il 26,4% ha sede legale in Lombardia.
Se per quelle aziende si va ad analizzare a ritroso i bilanci degli ultimi 5 anni, si vede che in genere quelle imprese hanno avviato una procedura concorsuale dopo un progressivo deterioramento del proprio profilo di rischio. Generalmente è il profilo economico che per primo mostra i segnali di debolezza che poi via via vengono trasferiti sul profilo patrimoniale e finanziario. In questo percorso, che può ovviamente mutare per effetto degli interventi sulla gestione, l’indebitamento cresce progressivamente fino a diventare insostenibile per l’impresa che, a quel punto, è costretta ad intervenire drasticamente, spesso quando è già troppo tardi.
In particolare, nel 95% dei casi delle imprese entrate in procedura nel 2020, i bilanci 2018 consentono già di mettere in evidenza un profilo di rischio fortemente compromesso. Il Leanus Score, che misura il grado rischio di un’impresa e si basa sullo Z-Score di Altman, riadattato in modo da tenere conto delle peculiarità del sistema delle imprese italiane, era infatti nella fascia più a rischio 65% dei casi e in quella critica per un altro 30%. Gli stessi bilanci 2018 registravano un patrimonio netto negativo nel 47,9% dei casi.
economico, patrimoniale e finanziario in equilibrio, grazie al basso livello di indebitamento e quindi
quelle imprese, che poi sono finite in procedura, non venivano intercettate automatico dallo score; tali imprese infatti presentavano un livello di indebitamento basso o nullo, un discreto profilo finanziario e patrimoniale e nessun segnale evidente in grado di anticipare lo stato di crisi nei successivi due anni. L’analisi condotta da Leanus dimostra che è statisticamente improbabile trovare correlazioni convincenti in grado di far mettere il bollino rosso su una impresa, in automatico, attraverso un algoritmo e senza l’intervento di un professionista in grado di andare oltre le valutazioni automatiche; se ipotizzare quanti potranno essere i nuovi concordati nei prossimi mesi è statisticamente possibile, riuscire a determinare quali espone ad un elevato rischio di errore per via dei cosiddetti falsi positivi e falsi negativi.
![Leanus Score](https://bebeez.it/files/2020/11/Schermata-2020-11-20-alle-19.14.09-1024x759.png)
Analizzando circa 240 mila bilanci 2019 con ricavi maggiori di 500 mila euro Leanus ha identificato 6600 imprese con patrimonio netto negativo e circa 22 mila con uno score negativo. Se limitiamo l’analisi alle aziende con un passivo di oltre 5 milioni e uno score giallo o rosso allora il numero si restringe a circa 19.500. Quali di queste imprese avvieranno una procedura concorsuale è impossibile quindi anticiparlo, così come è possibile che tra le aziende rimanenti con uno Score positivo ce ne possano essere alcune che un domani finiranno in procedura.
E questo è tanto più vero quanto più si considera che il 2020 è stato un anno molto particolare per colpa dei lockdown dovuti all’emergenza Covid-19 e che quindi anche aziende che hanno chiuso il 2019 con buoni bilanci nel corso dell’anno si sono trovate a dover affrontare situazioni inattese che possono aver compromesso in maniera importante il loro equilibrio patrimoniale. Non a caso ora tutti temono gli effetti dello stop alle moratorie sui crediti che sono state chieste e ottenute per ben 300 miliardi di euro e che a fine anno, al primo test con i pagamenti delle rate trimestrali mostreranno quante aziende ancora classificate dalle banche come in bonis verranno retrocesse a Utp. Ma nel frattempo, si diceva, sono già moltissimi i dossier aperti e tra questi ci sono nomi molto noti.
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