UFI Filters, azienda leader della filtrazione e del thermal management controllata dall’imprenditore Giorgio Girondi, ha acquisito il 24,9% di Beond, startup e spinoff del Politecnico di Torino (si veda qui il comunicato stampa).
Beond è nata nel 2013, da un’idea di Alessandro Ferraris e Andrea Airale, ingegneri del Politecnico di Torino e della docente Massimiliana Carello, per progettare sistemi innovativi specifici per la mobilità urbana. Beond ha origine in I3P, incubatore del Politecnico di Torino, dichiarato nel novembre 2019 miglior incubatore pubblico al mondo dall’UBI Global World Rankings of Business incubators and accelerators 2019-2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Beond è partecipata anche da Sabelt spa, azienda attiva dal 1972 nello sviluppo e produzione di cinture di sicurezza e sedili per auto sportive.
Fondata nel 1971 e guidata dall’imprenditore mantovano Giorgio Girondi, UFI Filters è un leader globale nelle tecnologie della filtrazione e del thermal management. I suoi prodotti sono impiegati in molteplici settori, dall’automotive, aerospaziale e nautico ad applicazioni idrauliche personalizzate e specifiche per l’industria. UFI commercializza anche filtri con i due marchi per l’aftermarket UFI e Sofima, che coprono il 96% del parco auto europeo. Ufi Filters è conosciuta nell’Est asiatico con il marchio Sofima Filter e rappresenta la più importante realtà nella produzione di filtri per il primo equipaggiamento nei mercati orientali. La società cinese Sofima Automotive Filters, controllata da UFI Filters, nel novembre 2019 ha incassato un finanziamento in renmimbi equivalente a 5 milioni euro. A erogarlo è stata Cdp, che ha attinto ai proventi del Panda Bond (si veda altro articolo di BeBeez).
Per il gruppo UFI l’operazione è coerente con la strategia di sviluppo di nuove tecnologie legate alla mobilità del futuro, con particolare riferimento al mondo delle batterie e dei sistemi di gestione termica dei veicoli elettrificati, che nel 2010 rappresenteranno il 15% del parco auto circolante. L’ingresso in Beond permette infatti di acquisire nuove conoscenze nello sviluppo di battery packs e battery management systems.
“L’acquisizione delle quote di una società giovane e promettente come Beond rinnova il nostro impegno a essere all’avanguardia nello sviluppo di nuove tecnologie per il mondo automotive. Il mercato si sta evolvendo verso una mobilità sostenibile e pulita, di cui vogliamo essere protagonisti. Il know-know di Beond ci darà la possibilità di percorrere nuove strade e di essere dei partner completi e affidabili, per fornire ai nostri clienti delle soluzioni a 360° per la mobilità del futuro”, ha dichiarato Giorgio Girondi, presidente di UFI Filters.
Massimiliana Carello, socio fondatrice di Beond, ha commentato: “Per noi è importante l’ingresso societario di UFI Filters, un Gruppo che, come noi, dedica impegno e risorse costanti nella ricerca e sviluppo di nuovi materiali e tecnologie. Siamo molto orgogliosi che UFI Filters abbia deciso di darci fiducia e di investire nel nostro Team e nelle nostre soluzioni innovative. Siamo certi che i frutti di questa partnership non tarderanno ad arrivare”.
Rinomati per le loro caratteristiche innovative, i prodotti e le competenze tecniche di UFI sono presenti ovunque, dalla F1 con Ferrari e altre importanti scuderie, al veicolo spaziale europeo ExoMars. UFI fornisce al settore automotive ogni tipo di filtro aria, olio, carburante, abitacolo, nonché filtri idraulici e coolant, così come sistemi di thermal management, soddisfacendo le esigenze di pressoché tutte le case auto e moto, così come dei veicoli commerciali, heavy duty e agricoli. Nel mercato del primo equipaggiamento, UFI, una delle prime società italiane a individuare opportunità di crescita in Estremo Oriente, dispone oggi di 19 siti industriali e conta oltre 4.000 dipendenti in 19 paesi. L’azienda impiega 168 tecnici specializzati nei propri centri di Innovazione e Ricerca e detiene 237 brevetti. UFI ha raddoppiato il proprio fatturato negli ultimi dieci anni. La società è orientata alla ricerca, tanto da reinvestire oltre il 5% dei suoi ricavi in Ricerca & Sviluppo.