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IWG (International Workplace Group), operatore attivo nel settore degli spazi di lavoro flessibile, ha acquisito Copernico Holding, la rete italiana di uffici flessibili, coworking, sale meeting e spazi per eventi (si veda qui il comunicato stampa). Con l’aggiunta nel network dei 14 spazi di coworking e uffici flessibili di Copernico, che manterranno il loro marchio e sono situati a Milano, Bologna, Torino, Cagliari, Varese e Trieste, IWG incrementa del 50% la superficie di spazi di lavoro flessibile gestita.
A vendere Copernico Holding sono stati i fondatori Pietro Martani e Leonardo Ferragamo (figlio del capostipite della dinastia di calzaturieri Salvatore Ferragamo), assieme ai soci di Capital For Progress Single Investment spa (Cfpsi) e gli altri numerosi soci privati entrati nel capitale in occasione del round da 10 milioni di euro annunciato a fine 2015 (si veda altro articolo di BeBeez).
Cfpsi è la ex Spac Capital for Progress 2 (CFP2), ribattezzata e trasformata nel maggio 2019 per proseguire l’attività in alternativa a quella della liquidazione della Spac (si veda altro articolo di BeBeez), dopo la mancata business combination con ABK, proposta a dicembre 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). CFP2 era stata la seconda Spac promossa da Massimo Capuano (ex amministratore delegato di Borsa Italiana e di Centrobanca), Antonio Perricone (ex managing partner di B&S Private Equity e consigliere di Amber Capital), Marco Fumagalli (per oltre un decennio a capo del Capital Markets di Centrobanca), Alessandra Bianchi (analista presso Amber Capital) e Bruno Gattai, managing partner dello Studio Legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners. CFP2 era stata quotata all’Aim Italia nell’agosto 2017, dopo aver raccolto dagli investitori 65 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Capital For Progress Single Investment aveva investito in Copernico Holding nel luglio 2019, nell’ambito di un accordo che prevedeva la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato per un totale di 15 milioni di euro, finalizzato a supportare Copernico nello sviluppo del business per arrivare poi a quotarsi all’Aim Italia entro il 31 dicembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2019 la ex Spac aveva sottoscritto quel round solo per 3,5 milioni di euro, pari a circa l’8,7% del capitale e sulla base di una valutazione pre-money di Copernico di circa 34 milioni di euro.
Nei sei mesi al 30 giugno 2019, ultimo periodo per cui i dati sono disponibili, Copernico aveva registrato ricavi per 12,15 milioni di euro (dai 9,44 milioni del primo semestre 2018), con un margine ebitda al lordo dei canoni di leasing positivo per 395 mila euro (da -1 milione). Copernico Holding aveva chiuso il 2018 con ricavi per 20,8 milioni di euro, un ebitda negativo di circa 2 milioni e un debito finanziario netto pari a 6,38 milioni. Le cose, però, successivamente sono andate sempre peggio, tanto che nel giugno 2020 Copernico Holding non aveva ancora approvato i conti 2019 e questo perché per il requisito della continuità aziendale era necessario prima chiudere un aumento di capitale, anche alla luce dell’andamento economico, reso particolarmente difficile dall’emergenza covid-19 (si veda altro articolo di BeBeez). Aumento di capitale che, però, non è mai stato concluso.
Come si legge nella Relazione semestrale della ex Spac pubblicata lo scorso settembre, il 18 giugno 2020 l’assemblea di Copernico aveva effettivamente deliberato un nuovo aumento di capitale da 10 milioni di euro al prezzo di 9,529 euro per azione, per una valutazione della società di 20 milioni, in due tranche da 5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Il termine ultimo per la sottoscrizione della prima tranche (inscindibile) dell’aumento era fissato al 14 agosto 2020, mentre la seconda tranche era fissata entro il 31 dicembre 2020. CFPSI a luglio 2020 aveva sottoscritto la sua quota consistente in 45.643 azioni di tipo A per un corrispettivo totale di 434.932 euro e chiesto di convertire un pari numero di azioni di tipo B in 91.834 azioni di tipo A. Tuttavia, il periodo di collocamento della prima tranche di aumento di capitale inscindibile era scaduto senza che il monte di sottoscrizioni raccolte raggiungesse l’importo dei 5 milioni e quindi l’aumento non è stato più effettuato.
A seguito del mancato aumento di capitale, il Cda di Copernico Holding aveva negoziato con l’ad Pietro Martani i termini delle sue dimissioni (si veda qui il comunicato stampa) e contestualmente incaricato una società di consulenza esterna per predisporre un piano di recupero di redditività con un piano di interventi, che ha confermato la necessità di una ricapitalizzazione. E a dicembre 2020 alla guida di Copernico Holding è stato quindi nominato Daniele Piazzalunga, forte di una significativa esperienza professionale nel corporate finance nonché tra i fondatori nel 2006 di Universoft, primo spin-off dell’Università di Bergamo, e nel 2019 di 3XCapital, società di corporate advisory (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel frattempo, lo scorso 27 novembre, CFPSI ha convocato l’assemblea degli azionisti per i prossimi 17 e 18 dicembre (prima e seconda convocazione), al fine di decidere sulla revoca delle azioni della società dalle negoziazioni sul mercato AIM Italia (si veda qui il comunicato stampa). La quotazione, spiegava la nota, era stata mantenuta perché si pensava che, come previsto, Copernico sarebbe stata quotata e una delle possibili strade per la quotazione era quella dell’incorporazione nella ex Spac. Data però la situazione finanziaria di Copernico, continuava la nota, “gli amministratori di CFPSI ritengono, in base alle informazioni a oggi loro disponibili, che sia più probabile una dismissione dell’investimento con una cessione a un operatore del settore o finanziario che non tramite una ipo. E, comunque, con riguardo a quest’ultima, che Copernico Holding possa più proficuamente perseguirla autonomamente e non tramite una business combination con CFPSI”. Così i primi mesi del 2021 sono stati investiti nella ricerca di un nuovo partner.
Adesso, con l’accordo con IWG, uno dei principali gestori mondiali di spazi di lavoro, le peripezie di Copernico sembrano giunte al termine. Dal canto suo, con l’acquisizione degli spazi della società italiana, IWG continua a ampliare la sua presenza, anche in Italia, secondo una logica a rete. A fianco di un’importante presenza nelle metropoli, il colosso degli spazi di lavoro flessibile sta puntando su una copertura sempre più diffusa a livello territoriale.
Nel febbraio scorso Regus (società del Gruppo IWG) ha aperto nuovi uffici flessibili in viale Cassala 57 a Milano. L’edificio che li ospita è di proprietà di Fasc Immobiliare, società di proprietà della Fondazione Fasc – cassa di previdenza di spedizionieri e agenti marittimi (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente, Mauro Mordini, country manager Italy & Malta di IWG, aveva anticipato a BeBeez due imminenti aperture a Bologna e Milano. Nelle scorse settimane aveva annunciato dell’avvio dei lavori entro il 2021 per l’apertura di altri 10 business center nelle città di Como, Varese, Parma, Reggio Emilia e Modena.
Mauro Mordini, country manager Italia di IWG, ha spiegato: “L’operazione si inserisce nel percorso di espansione sempre più capillare della nostra rete. La pandemia infatti ha contribuito all’affermarsi di forme di lavoro ibride. A fianco delle sedi centrali, le aziende sono sempre più propense a investire in uffici distribuiti sul territorio, per consentire ai dipendenti di ridurre gli spostamenti ma comunque di lavorare da sedi idonee, ovviando ai limiti del lavoro da casa. Le aziende ne giovano in termini di ottimizzazione di costi e produttività, mentre i dipendenti possono contare sul miglioramento della qualità di lavoro e della vita. L’ingresso di Copernico nel nostro network amplia la nostra offerta, consentendoci di soddisfare pressoché qualsiasi esigenza, in termini di qualità e ubicazione, sul territorio nazionale”.
Pioniere nel settore degli spazi di lavoro flessibile, mercato che ha contribuito a creare ormai 30 anni fa, IWG conta oggi 3.500 spazi in 120 Paesi. Nell’ultimo anno, la società ha visto una significativa crescita, a livello globale, della domanda per gli spazi di lavoro flessibili nelle città più piccole e in località suburbane con picchi del 40% in alcune aree del mercato statunitense e del 30% in Italia. Parimenti sono aumentate le richieste da parte di grandi aziende di poter sottoscrivere degli abbonamenti per i propri dipendenti, per consentire l’accesso alla rete internazionale delle location di IWG.
Tra i principali e più recenti accordi di membership siglati si segnala quello con NTT (Nippon Telegraph and Telephone) per consentire ai 500.000 dipendenti della società di accedere alla rete di uffici IWG sparsi per il mondo. Un accordo simile, per oltre 95.000 persone, è stato firmato qualche settimana fa anche con la finanziaria Standard Chartered. Inoltre IWG nel dicembre 2020 ha siglato il primo accordo di franchising con Bell, che tramite la controllata Bell Flex si è impegnata ad aprire 10 business center a marchio Regus in franchising.
IWG ha chiuso il 2019 con: ricavi per 2,65 miliardi di sterline (+10,4% rispetto al 2018); un ebitda di 428,3 milioni (+10%; si veda qui il comunicato stampa).
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