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La voce è partecipazione si potrebbe dire parafrasando il celebre verso di Francesco Guccini, “la democrazia è partecipazione” e in effetti le installazioni sonore e il lavoro con la voce dello scultore Yuval Avital, israeliano residente a Milano, è proprio questo. Siamo andati a trovarlo nel suo studio, una seconda casa, dove ci ha raccontato il progetto collettivo sulle voci che sta portando avanti dal marzo 2020, in concomitanza con il primo confinamento. È un lavoro viscerale che coinvolge la voce e il suono insieme al gesto e alla danza, dimensioni sempre molto presenti nei suoi lavori.
Human Signs, il suo ultimo progetto, in fieri, è un’opera partecipativa che coinvolge danzatori e musicisti di ogni parte del mondo, unendoli grazie alla tecnologia digitale ed è un’opera aperta, che cresce su se stessa, formando una comunità. Il gesto e la voce sono gli strumenti di espressione primordiali e universali, che oggi si riscoprono proprio quando la pandemia ci ha imbrigliati. In questo momento è una riscoperta più che mai importante che diventa un manifesto politico o meglio civile, dell’arte come condivisione.
Il progetto è concepito come un viaggio a tappe realizzato insieme alla coreografa e danzatrice Stefania Ballone, diffuso online e presente attraverso performance dal vivo a New York, San Pietroburgo e Tel Aviv, a Milano con il “Live Grid”, un rito d’arte presso la Casa degli Artisti, riunendo grandi protagonisti della danza e della musica.
Si tratta di una creazione relazionale di immense proporzioni, che coinvolge oltre 200 artisti di voce e gesto da 50 paesi diversi, dalle étoile del balletto classico a performance artist dell’avanguardia africana, da rinomati solisti dell’opera lirica a figure di massimo spicco delle tradizioni di canto extra-europee, tutti riuniti per dare voce e corpo alle nostre emozioni più intime e nascoste, sotto l’avvenimento storico della pandemia. HUMAN SIGNS è iniziato dalla testimonianza d’arte di Yuval, un canto di 12 minuti, auto-filmato con un tablet durante il lockdown, in cui esprimeva il suo più veritiero stato emotivo. Insieme a Stefania Ballone e seguendo l’estetica virale del momento, è stata diffusa a cantanti, danzatori, performers e sperimentatori da ogni dove, con la richiesta di filmare nelle loro case la loro testimonianza d’arte mentre ascoltavano il canto, seguendo semplici linee guida di esecuzione.
Proprio la voce di Avital, diventata le fondamenta a cui tutti gli artisti fanno riferimento come guida in quanto a durata, musicalità e intensità, permettendo loro di creare con questo semplice metodo a loro volta i propri assoli e, in seguito attraverso il montaggio multimediale, delle interconnessioni tra tutti i partecipanti. Questi mosaici si possono combinare in modi infiniti e sono stati trasmessi già nei mesi scorsi attraverso i vari social networks e l’Archivio Digitale Vivente dell’opera. Un progetto internazionale e itinerante.
Danza: Anna Kolesarova (Slovacchia/Italia), Azzurra Esposito (Italia), Benedetta Montefiore (Italia), Britta Oling (Svezia/Italia), Charlotte Lamotte (Belgio/Italia), Christian Fagetti (Italia), Denise Maria Gazzo (Italia), Emanuela Tagliavia (Italia), Giulio Galimberti (Italia), Stefania Ballone (Italia), Sveva Gaudenzi (Italia).
a cura di Ilaria Guidantoni