L’accesso al Fondo di Garanzia Pmi sarà ampliato anche agli spv di cartolarizzazione, che nell’ultimo anno sono stati tra i più attivi investitori in prestiti e bond erogati ed emessi da piccole e medie imprese italiane. Lo prevede l’art. 15 del Decreto Sostegni bis (qui l’ultima bozza) licenziato dal governo nella serata di giovedì 20 maggio.
Che la norma fosse in arrivo lo aveva anticipato proprio la mattina del 20 maggio Giampaolo Pavia, responsabile Garanzie di Mediocredito Centrale, intervenendo al webinar Assofintech dedicato ai finanziamenti a medio-lungo termine con garanzia sulle piattaforme fintech e organizzato in collaborazione con BeBeez (si veda altro articolo di BeBeez).
Pavia aveva ricordato infatti che a oggi il Fondo interviene a copertura sia di finanziamenti sia di bond e, dal 2014, anche in logica di portafoglio. “In questo caso”, ha precisato Pavia, “si tratta di una cartolarizzazione sintetica grazie alla quale il soggetto finanziatore, che costruisce portafoglio, può beneficiare della garanzia del Fondo sulla tranche junior del portafoglio con il fondo che copre l’80% della junior sino a un cap che, a seconda delle varie norme va dal 7% al 15-18%” del valore lordo del portafoglio.
Pavia ha aggiunto che, “per quanto riguarda le cartolarizzazioni vere e proprie, al momento il fondo non può garantire direttamente le spv”, ma ovviamente ciò non toglie che si possano fare cessioni di prestiti a spv che possono godere della garanzia del fondo se i prestiti sono garantiti. Detto questo, ha aggiunto il manger di MCC, “le spv a oggi non sono tra i possibili soggetti richiedenti la garanzia del Fondo, ma a livello di Ministero dello Sviluppo Economico si sta valutando una futura apertura alle spv dell’operatività del Fondo sia in tema di credito ordinario sia in logica di basket bond“.
E ora la norma del decreto precisa proprio che “al fine di sostenere l’accesso a canali alternativi di finanziamento da parte delle imprese con numero di dipendenti non superiore a 499, nell’ambito del Fondo di garanzia (…) è istituita un’apposita sezione dedicata alla concessione di garanzie su portafogli di obbligazioni, emesse dalle predette imprese a fronte della realizzazione di programmi qualificati di sviluppo aziendale, nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione di tipo tradizionale, sintetico o anche senza segmentazione del portafoglio”. Il tutto a condizione però che l’importo delle obbligazioni emesse da ciascuna impresa sia compreso i 2 e gli 8 milioni di euro.
La Relazione illustrativa del Decreto più recente è quella datata 30 aprile, che per l’art. 18 precisa che l’intervento è attuato con due modalità:
a) rilascio della garanzia della Sezione speciale del Fondo nell’ambito di una cartolarizzazione tradizionale (true sale). In tal caso, è necessaria la presenza di una società veicolo (SPV) e di un arranger, individuati nell’ambito del progetto di cartolarizzazione presentato dal richiedente. Vengono emessi titoli, rappresentativi dei nuovi bond emessi dalle imprese beneficiarie finali, poi collocati presso investitori istituzionali (interessati all’acquisto dei titoli potrebbero essere soprattutto importanti investitori nazionali ed europei, quali BEI, FEI e Cdp). Il punto di forza di questa prima modalità di intervento sarebbe la possibilità di applicazione da parte di una relativamente ampia platea di operatori finanziari;
b) rilascio della garanzia della Sezione speciale del Fondo nell’ambito di una cartolarizzazione sintetica. In questo caso, i bond rimarrebbero nel bilancio dell’iniziale sottoscrittore. La società veicolo, come l’arranger, sarebbero necessari nel caso in cui sia prevista l’emissione di titoli. Questa seconda modalità attuativa presenta una struttura più semplice e minori costi di attuazione. Di contro, potrebbe essere attuata da un più ristretto numero di operatori finanziari.
A questa sezione speciale “sono destinati euro 100 milioni per l’anno 2021 e 100 milioni per l’anno 2022”. Ma appunto stiamo parlando del valore delle garanzie, che ragionevolmente saranno utilizzate per andare a coprire le tranche junior, se vale l’approccio considerato sinora per i portafogli. Quindi il valore complessivo delle operazioni che potranno essere garantite sarà ben maggiore.
Sarà però necessario un decreto attuativo del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, che stabilisca “le modalità, i termini, i limiti e le condizioni per la concessione della garanzia, le caratteristiche dei programmi di sviluppo finanziabili, i requisiti dei soggetti proponenti e delle operazioni di cartolarizzazione ammissibili nonché le modalità e i criteri di loro selezione e le modalità di coinvolgimento nell’operazione di eventuali investitori istituzionali o professionali”.
A proposito di decreti attuativi, poi, ricordiamo che a breve delle novità dovrebbero arrivare anche sul fronte delle piattaforme fintech. Pavia ha infatti ricordato, sempre in occasione del webinar Assofintech, che “nel 2019 il Decreto Crescita aveva previsto l’ampliamento dell’attività del Fondo di Garanzia Pmi anche alle piattaforme di social lending e di equity crowdfiunding e anche in questo caso siamo in attesa di una normativa di attuazione“.