Enerbrain, scaleup in grado di trasformare gli edifici non residenziali, che sprecano energia, in strutture più intelligenti e sostenibili utilizzando sensori, attuatori e algoritmi innovativi dell’internet of things e nuovi algoritmi, ha chiuso un nuovo round di finanziamento da 5,2 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Il round è stato sottoscritto dai nuovi investitori EDF Pulse Croissance, il fondo di corporate venture capital del Gruppo EDF; Equiter Rif-T, il fondo gestito da Equiter, dedicato all’investimento in equity su progetti di ricerca e innovazione; e Azimut Digitech Fund, il fondo di venture capital gestito da Azimut Libera Impresa sgr e lanciato in tandem con Gellify. E vi hanno partecipato anche alcuni degli investitori già presenti nel capitale della scaleup e cioé IREN, azienda operante nei settori dell’energia elettrica, termica e gas; Gellify, piattaforma di innovazione che connette start-up B2B innovative con aziende consolidate.
Questi ultimi, infatti, avevano sottoscritto il precedente round da 2 milioni di euro del 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). In quell’occasione, oltre a IREN e Gellify, nel capitale di Enerbrain erano entrati anche Controlli, principale produttore italiano di valvole e servocomandi per il mercato HVAC (riscaldamento, raffrescamento e ventilazione); e Boost Heroes, il veicolo di investimento di venture capital fondato da Fabio Cannevale.
Anche dopo questo nuovo round, i fondatori di Enerbrain, Giuseppe Giordano (ceo), Filippo Ferraris, Marco Martellacci e Francesca Freyria, continuano a mantenere congiuntamente il controllo della società.
Nell’operazione Enerbrain è stata affiancata sul piano legale da Bonelli Erede. EDF Pulse Croissance è stato supportato dagli advisor Cross Border Growth Capital e EY Studio Legale e Tributario. IREN UP è stato assistito dall’advisor Italian Brand Factory e dagli avvocati di RP Legal. Equiter Rif-T è stato affiancato dal legale interno Annalisa Aschieri.
Il round di investimenti arriva sulla scia di un anno record per Enerbrain, che ha visto crescere i propri ricavi di oltre il 300% annuo e che oggi vanta un team interdisciplinare di oltre 50 persone. II nuovi capitali serviranno ad attuare il piano industriale 2021-2023 volto a rafforzare la posizione di Enerbrain sul mercato internazionale, sviluppare nuovi modelli di business e realizzare significativi investimenti in ricerca e sviluppo.
Il ceo Giuseppe Giordano ha commentato: “La nostra miglior risposta a questa importante operazione è quella di garantire sviluppo accelerando l’applicazione del nostro piano industriale di sviluppo 2021-23, saremo certamente in grado di rafforzarci sul mercato a livello internazionale. Con queste nuove risorse potremo sviluppare nuovi modelli di business e realizzare passi determinanti in ricerca e sviluppo”.
In particolare, la soluzione di Enerbrain, che utilizza la tecnologia IoT supportata dall’intelligenza
artificiale, mirerà ad abbracciare nuove applicazioni nel campo della transizione energetica e del
miglioramento della qualità dell’aria. La soluzione Enerbrain è una tecnologia scalabile in grado di connettersi con qualsiasi impianto esistente: fornisce un controllo remoto dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento (HVAC) di un edificio, utilizzando sensori e dispositivi collegati al Cloud e un algoritmo proprietario, che utilizza una logica adattiva e predittiva per ottimizzare le prestazioni dell’edificio in tempo reale, garantendo risultati in termini di risparmio energetico, miglioramento del comfort per gli occupanti e riduzione dell’impronta carbone dell’edificio.
Michel Vanhaesbroucke, direttore generale di EDF Pulse Croissance, ha dichiarato: “Investendo in Enerbrain, il Gruppo EDF riafferma il proprio impegno a contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici attraverso soluzioni concrete e adattabili che possono essere rapidamente messe in campo per aiutare tutti i settori dell’economia a raggiungere una maggiore sostenibilità ed efficienza energetica”
Carla Patrizia Ferrari, amministratore delegato di Equiter spa, ha aggiunto: “Questa operazione rappresenta per Equiter l’opportunità di investire, attraverso il fondo RIF-T e insieme a primari partner finanziari e industriali, in una pmi di eccellenza del territorio, coerentemente con la nostra mission e in linea con quanto previsto dai pilastri del Recovery and Resilience Facility, in particolare la trasformazione digitale e transizione ecologica. È infine importante sottolineare le potenziali sinergie attivabili con il Fondo Equiter Infrastructure II per quanto riguarda gli investimenti caratterizzati da forte integrazione tra infrastrutture, innovazione e impatto sociale/ambientale e in accordo con quanto previsto dal programma Next Generation EU”.
Marco Belletti, ad di Azimut Libera Impresa, ha detto: “Con il fondo Azimut Digitech Fund, che rappresenta un’innovazione assoluta nel panorama del venture capital italiano investendo in startup software B2B, sosteniamo Enerbrain nel suo processo di crescita e sviluppo, volto a rendere sostenibile ed efficiente energeticamente l’ecosistema in cui viviamo mediante l’intelligenza artificiale, riaffermando ancora una volta il nostro impegno negli investimenti in economia reale a beneficio dei nostri clienti in termini di ritorni a lungo termine”.
Renato Boero, presidente del Gruppo IREN, ha a sua volta dichiarato: “Siamo entusiasti di partecipare al nuovo round di investimento di Enerbrain, nelle cui potenzialità avevamo già creduto dal 2019 entrando nel capitale della società attraverso il programma di corporate venture capital IREN-Up. Grazie al nuovo round di finanziamento, Enerbrain, le cui soluzioni tecnologiche sono state adottate con soddisfazione in interventi di efficientamento energetico realizzati dal gruppo IREN, potrà beneficiare di un ulteriore importante sostegno alla crescita nazionale e internazionale della società”.
Infine, Gianlugi Martina, managing partner e founder di Gellify, ha concluso: “Crediamo che il follow-on investment di Gellify vada nella giusta direzione, affinché Enerbrain possa contribuire concretamente alla transizione energetica supportata dal progresso tecnologico”.