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Il gruppo WHP Global ha acquisito da Lotto Sport Italia spa (LSI) i diritti mondiali del marchio sportivo Lotto Sport Italia di Trevignano (Treviso). Lotto Sport Italia e il suo management team, guidato dal presidente e ceo Andrea Tomat, continueranno a gestire il marchio Lotto nei mercati chiave di Italia, Europa, Medio Oriente e Africa (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, gestita dall’advisor finanziario Mediobanca, non implica quindi partecipazioni societarie di WHP in Lotto, ma consentirà alla casa italiana di ricavare liquidità si dice per un importo pari a circa la metà delle esposizioni debitorie che hanno raggiunto circa i 100 milioni (si veda qui l’ANSA). In particolare, si dice che per il valore d’uso del marchio Lotto sia stato considerato un tasso di royalties netto medio applicato ai ricavi (compresi i licenziatari) pari al 6%, mentre a bilancio il marchio stesso è iscritto per 10,9 milioni di euro (si veda qui NordEstEconomia).
L’operazione risolve la situazione piuttosto critica in cui si era venuta a trovare la società già nel 2018, quando aveva registrato una perdita di 10,2 milioni di euro dopo quella di 3,3 milioni del 2018, a fronte di ricavi scesi a 66 milioni di euro dai 79 milioni del 2018, e con un patrimonio netto negativo e oltre 70 milioni di euro di debiti verso le banche. E con il Covid-19 i numeri del 2020 sono stati ancora peggiori, con il debito verso le banche che è salito ulteriormente, appunto attorno ai 100 milioni e che ha obbligato la società ad affidarsi a Boston Consulting Group per stilare un nuovo piano industriale 2020-2024.
A complicare le cose ricordiamo anche che nel novembre 2018 il tribunale di Treviso aveva decretato il fallimento di Futura 5760 srl, la holding che oggi controlla direttamente il 73,41% (allora il 26,69%) dello storico brand calzaturiero veneto, sentenza che nel marzo 2019 la Corte d’Appello di Venezia aveva poi revocato (si veda qui Fashion Network). L’istanza di fallimento era stata presentata da Gianni Lorenzato, uno dei vecchi soci che nel 1999, insieme a Tomat e ad altri soci poi usciti, aveva rilevato lo storico marchio italiano. Lorenzato, infatti, sosteneva di vantare un credito nei confronti della holding. Nel marzo 2019, poi, la Corte d’Appello di Venezia aveva revocato la sentenza di primo grado, evitando quindi il peggio.
Tomat aveva acquisito Lotto, con sede a Montebelluna (Treviso), insieme ad Adriano Sartor, Franco Vaccari e Giancarlo Zanatta, dirigenti di Stonefly, Dolomite e Tecnica, che avevano capeggiato una cordata di imprenditori locali. La cordata aveva rilevato l’azienda in un’asta organizzata dal tribunale fallimentare di Treviso per circa 60 miliardi di lire (si veda qui Italia Oggi).
Tornando all’operazione con WHP, ora LSI e WHP forniranno insieme servizi di progettazione, sviluppo prodotto, marketing e gestione del marchio all’ampia rete esistente di Lotto di oltre 50 partner globali in tutto il mondo che generano oltre 400 milioni di dollari di ricavi annuali. Con l’obiettivo di accelerare il dominio di Lotto nella categoria dell’abbigliamento sportivo ad alte prestazioni, WHP e LSI investiranno insieme nell’espansione in nuovi mercati e categorie di prodotti, attivando il marchio attraverso canali digitali non sfruttati e partnership con atleti di livello mondiale.
Lotto è già oggi distribuito in oltre 100 paesi ed è una forza importante sia nel calcio sia nel tennis. Il marchio è attualmente indossato da più di 40 squadre di calcio, oltre 300 giocatori di calcio professionisti e più di 200 giocatori di tennis professionisti in tutto il mondo. “Il 2021 resterà nella storia per gli eccezionali risultati raggiunti dagli atleti italiani e siamo molto felici di aver condiviso questo bellissimo momento con Matteo Berrettini, arrivato in finale a Wimbledon indossando Lotto”, ha sottolineato il presidente e ceo di LSI, Andrea Tomat.
E sempre Tomat ha aggiunto: “Sono entusiasta di questa partnership in quanto è un passo fondamentale per garantire la crescita di Lotto, un marchio con una grande reputazione e conosciuto in tutto il mondo. Con WHP Global abbiamo subito condiviso l’attualità dei valori che Lotto porta con sé, valori legati allo sport, all’innovazione, al benessere, allo stile di vita e al gusto italiano. Questi sono i punti di forza su cui investiremo per garantire una crescente presenza globale in mercati internazionali chiave. Anche questa partnership è un successo italiano, perché, grazie a una collaborazione innovativa con WHP, Lotto potrà competere ai massimi livelli per diventare uno dei marchi di abbigliamento sportivo più amati al mondo”.
Yehuda Shmidman, ceo di WHP Global, ha commentato: “Lotto è un leggendario marchio sportivo italiano radicato in un patrimonio inestimabile che gli atleti e i fan di tutto il mondo amano. Siamo molto ottimisti sul futuro del marchio poiché lavoriamo in stretta collaborazione con Andrea Tomat e l’intero team di LSI. C’è così tanto potenziale di crescita qui, soprattutto se pensiamo di espandere il marchio dalla sua attuale portata agli Stati Uniti e ad altri importanti mercati in tutto il mondo”.
WHP Global è una piattaforma di investimento dedicata ai brand consumer globali, canali di distribuzione ad alta crescita, comprese le piattaforme digitali di ecommerce. Fondata nel 2019 dal ceo Yehuda Shmidman, oggi possiede noti brand come Anne Klein, Joseph Abboud, Toys “R” US, Geoffrey, the Giraffe e oltre 20 altri brand consumer nel settore giocattoli e infanzia.
Il lancio della piattaforma era stato supportato nel luglio 2019 da Oaktree Capital Management con un investimento di 200 milioni di dollari di equity e da Blackrock che aveva invece erogato un finanziamento, con l’obiettivo di investire oltre un miliardo di dollari nei successivi 5 anni (si veda qui il comunicato stampa di allora). Nel marzo 2020 Oaktree ha incrementato il suo impegno di investimento in equity in WHP Global di altri 150 milioni di dollari. Contestualmente, Platform Founder Group, veicolo che fa capo al ceo Yehuda Shmidman e al management team di WHP, si è a sua volta impegnato a investire 10 milioni di dollari (si veda qui il comunicato stampa di allora).