F2i sgr ha vinto l’asta per ReLife, gruppo leader sul territorio nazionale per la gestione dell’intero processo di valorizzazione delle raccolte differenziate, dalla raccolta al recupero dei rifiuti valorizzabili, dal monitoraggio puntuale del tasso di riciclo alla vendita finale di prodotti, controllato da Xenon Private Equity, che aveva aperto l’asta per la vendita la scorsa primavera (si veda altro articolo di BeBeez). L’annuncio ufficiale è arrivato lo scorso 9 agosto (si veda qui il comunicato stampa), ma che F2i fosse in pole position per aggiudicarsi l’asta era emerso già a fine luglio (si veda altro articolo di BeBeez). Tra gli altri pretendenti si diceva ci fossero Antin Infrastructure Partners e Whitehelm.
F2i sgr è stata assistita nell’operazione da Lazard (advisor finanziario), Chiomenti (advisor legale e fiscale); McKinsey (advisor di mercato); PWC (advisor contabile); Marsh (advisor assicurativo); PWC (advisor ESG); Fichtner (advisor tecnico e ambientale). Aon ha agito quale broker della polizza W&I
L’operazione sarà condotta attraverso il nuovo Fondo V di F2i sgr, battezzato Fondo Infrastrutture Sostenibili (FIS), che punta a raccogliere 1,5 miliardi di euro e che lo scorso maggio ha annunciato il primo closing della raccolta, a quota 900 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fondo infrastrutturale acquisirà il 70% del capitale di ReLife dagli attuali azionisti e cioé la famiglia Benfante, la famiglia Ghigliotti, la famiglia Malaspina e appunto il fondo Xenon, che, garantendo continuità manageriale, hanno deciso di condividere con F2i un’ulteriore fase di crescita del gruppo, conservando una quota di minoranza della società. Dettagli ulteriori non sono stati forniti, ma, secondo i rumor delle ultime settimane, oggi al controllo, Xenon scenderà a 10% e i soci operativi storici manterranno un 18%. Il tutto sulla base di una valutazione del gruppo superiore ai 500 milioni di euro.
Il gruppo ReLife era stato costituito nell’ottobre 2018 dall’integrazione tra Il gruppo Benfante, operativo con un network di aziende di raccolta, trasporto, selezione di materiali recuperabili, e la Cartiera Bosco Marengo, produttore di cartoncino da carta recuperata (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto aveva coinvolto ben 11 imprenditori, con il supporto di Xenon, già azionista di minoranza del gruppo Benfante dal 2014 (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo ReLife, basato a Genova, gestisce con circa 580 dipendenti 35 impianti in 20 siti nel nord Italia. Il fatturato atteso del gruppo nel 2021 (pro-forma per tenere conto di recenti acquisizioni) è di circa 250 milioni di euro.
Ricordiamo, infatti, che lo scorso luglio ReLife ha collocato un bond da 265 milioni di euro, che è stato sottoscritto interamente dal fondo europeo di debito di Pemberton Asset Management (si veda altro articolo di BeBeez). II proventi del bond sono serviti in parte a finanziare l’acquisto del 100% di General Packaging, una delle principali realtà italiane nella produzione di fogli e scatole di cartone ondulato, realizzate per oltre l’80% da carta riciclata, e del gruppo Plastipoliver, specializzato nel recupero e nel trattamento di materiali plastici. La sigla dell’accordo per le due acquisizioni era stato annunciato a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez). La restante parte dei proventi del bond sarà invece messa a disposizione del gruppo ReLife per finanziare ulteriori acquisizioni nel mondo dell’economia circolare.
Quelle di General Packaging e Plastipolver sono soltanto le ultime di una serie di acquisizioni che ha caratterizzato a vita del gruppo. Un anno prima dell’integrazione in ReLife, nel 2017, Benfante aveva infatti acquisito il 100% del Gruppo Ecolfer, primaria realtà che opera nel Triveneto da oltre ‘60 anni principalmente nella raccolta e avvio al riciclo di rottami ferrosi, legno, carta e plastica, con la famiglia Cecotto che ha continuato a gestire Ecolfer e che ha reinvestito per una minoranza in Benfante (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel febbraio 2020 ReAl, joint venture tra Alia Servizi Ambientali spa e ReLife, aveva annunciato l’acquisizione dell’intero capitale di Metalcarta srl, società attiva nel settore del riciclo di carta da macero e altri rifiuti riciclabili (si veda qui il comunicato stampa di allora). ReAI, costituita a sua volta nel novembre 2019 (si veda qui il comunicato stampa di allora), è una società dedicata alla valorizzazione di carta e cartone provenienti dalla raccolta differenziata, che dà attuazione a un progetto di filiera di riciclaggio tecnologicamente all’avanguardia. Alia Servizi Ambientali, quinto player italiano di settore, è il gestore dei servizi ambientali in 58 Comuni delle Provincie di Firenze, Pistoia e Prato, un’area che conta oltre 1,5 milioni di abitanti residenti. Infine, lo scorso gennaio ReLife ha acquisito San Ginese Recuperi srl, titolare di un impianto di trattamento e riciclo dei rifiuti a Capannori (Lucca) (si veda qui il comunicato stampa).
Il modello di business adottato dalla società concretizza operativamente il modello di economia circolare previsto dagli orientamenti di policy europei e nazionali. Il gruppo, infatti, è attivo nei seguenti comparti relativi ai prodotti della carta e della plastica: raccolta, selezione e trattamento di rifiuti; produzione, da materiale riciclato, di cartone per uso industriale (tramite cartiera di proprietà) e di imballaggi di cartone;
produzione da materiale riciclato di imballaggi di plastica; conversione della parte dei rifiuti trattati e non riciclabili in combustibile solido secondario (CSS) utilizzato nei processi produttivi industriali in sostituzione di combustibili di origine fossile.
“Per economia circolare intendiamo un modello di produzione e consumo caratterizzato da riutilizzo, riciclo, ricondizionamento e riparazione delle materie prime e dei prodotti finiti, per limitare l’utilizzo di materie vergini”, ha commentato Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i sgr, che ha aggiunto: “F2i ha
deciso, attraverso il suo quinto fondo, di investire in ReLife, attore di tale modello industriale, per sostenerla nella crescita attraverso lo sviluppo di infrastrutture diffuse sul territorio e l’adozione di tecnologie all’avanguardia, indispensabili per rispondere alla crescente domanda dei produttori e dei consumatori di soluzioni e servizi efficienti a tutela dell’ambiente, del benessere dei cittadini e della bellezza del territorio”.