Una delle due operazioni di cartolarizzazione sintetica di crediti verso imprese concluse lo scorso luglio da Montepaschi con Christofferson Robb & Company (si veda altro articolo di BeBeez) ha vinto il primo premio nella categoria “Transazione dell’anno” ai Capital Relief Trades Awards 2021 di SCI, Structured Credit Investor, rivista specializzata sul mercato del credito strutturato e dei titoli garantiti (si veda qui il comunicato stampa).
A vincere il premio è stata l’operazione, battezzata Siena 2021 – RegCap-1, condotta su un portafoglio di 800 milioni di euro di crediti erogati da Banca Monte dei Paschi di Siena a corporate/pmi italiane, classificati prevalentemente in Stage 2, cioé crediti scaduti, quindi non più performing, ma non ancora classificati come deteriorati, sebbene abbiano registrato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all’iscrizione iniziale. Si è trattato della prima operazione di questo tipo in Italia avente per oggetto un portafoglio di crediti prevalentemente classificati in Stage 2. L’altro portafoglio cartolarizzato a luglio era invece composto da finanziamenti specializzati erogati da MPS Capital Services Banca per le Imprese.
L’operazione sui crediti Stage 2, predisposta con il supporto di Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, in qualità di arranger e placement agent, è strutturata in un formato tranched cover, per cui le tranche junior e senior sono state trattenute dall’originator, mentre la tranche mezzanine è garantita dall’investitore (appunto Christofferson, Robb & Co).
Ricordiamo che la struttura tipica di una cartolarizzazione sintetica prevede che l’originator dei crediti acquisti protezione sui portafogli di crediti da investitori terzi, i quali costituiscono un deposito presso la banca a garanzia della vendita di protezione sulle prime perdite legate alla tranche junior e/o mezzanine del portafoglio cartolarizzato. In altri casi ancora, la garanzia è di tipo unfunded, ossia non è previsto, in funzione del rating esterno del garante, la costituzione di un deposito come cash collateral.
L’operazione perfezionata da Banca Monte dei Paschi, si legge nella nota diffusa ieri dalla banca, assume rilevanza anche per potenziali futuri emittenti, soprattutto nel contesto attuale, legato al Covid-19, dove le banche europee hanno registrato un diffuso aumento dei prestiti Stage 2 all’interno dei loro libri, con una media del 9% del portafoglio prestiti al 31 marzo 2021. Questo aumento segue anche una classificazione contabile prudenziale dei settori economici più colpiti dalla pandemia, come le imprese e le pmi.
Aleardo Adotti, Responsabile Finanza, Tesoreria e Capital Management di Banca MPS, ha commentato: “Attraverso l’esecuzione di un CRT (credit risk transfer, ndr) focalizzato sullo Stage 2, la banca ha cercato di proteggere una parte significativa del suo rischio di credito nell’asset class, proseguendo nel percorso di de-risking. L’operazione rientra nel Piano sulle operazioni di CRT della banca, avviato nel 2020, sul quale sono state effettuate anche altre tre operazioni. Lo sforzo maggiore è stato in primo luogo la selezione di un perimetro che prevedesse caratteristiche soddisfacenti sia per l’investitore sia per il cedente e in secondo luogo nell’attenta determinazione della struttura del capitale. In particolare, la prima perdita trattenuta dal cedente doveva essere correttamente calibrata, al fine di consentire alla banca di ottenere un’adeguata protezione e un soddisfacente rilascio di capitale”.