E’ uscito il 15 ottobre Aria, presentato da Music Force, distribuito da EGEA Music, la prima fatica discografica del Collettivo Casuale. Tre personaggi già noti del mondo musicale italiano Konrad, Diana Rossi e Piero Filoni hanno unito gli intenti per realizzare questo progetto, fresco e coinvolgente, in parte scritto in italiano e in parte in inglese.
Come nasce l’idea di mettersi insieme e qual è la vostra ‘sintesi’, visto che il nome punta proprio sulla messa a fattor comune?
“Ad esser sinceri, di casuale c’è stato solo l’Incipit, poi è stata una scelta consapevole dettata dalla
consapevolezza che quello era il momento giusto per unire le forze. Era l’estate del 2020 quando casualmente io, Piero e Diana ci siamo trovati sullo stesso palco del Gargano, in Puglia. Dopo pochi mesi ho chiesto a Piero e Diana di lavorare ad un singolo insieme, Going Away. Il risultato è stato talmente esaltante che abbiamo deciso di incidere insieme l’intero disco Aria. Casualmente poi, si sono uniti altri musicisti che comunque avevano già orbitato nelle nostre galassie nel corso degli anni.”
Un album ma anche un progetto: c’è già l’idea di un percorso a tappe insieme?
“Ormai non è un segreto che stiamo già lavorando al prossimo disco, il disco successivo ad Aria intendo. Abbiamo tanti pezzi scritti da ognuno di noi. Il primo di questi pezzi è stato addirittura già inciso.”
Cosa racconta Aria, fin dal titolo?
“Aria ha tre significati. È il nome di mia figlia, così come lo era Luce. Aria è quello di cui tutti avevamo bisogno dopo il lockdown. Aria è quella che avremmo voluto donare a chi non ce l’ha fatta, proprio per mancanza d’aria.”
Dal punto di vista musicale che tipo di lavoro avete fatto?
“È un lavoro istintivo ma maturo; un lavoro che parla di ognuno di noi, del nostro background; un disco di cuore e di pancia, pochissimo di testa; e, ancora, un lavoro che da onore alle chitarre acustiche e al bel canto. Un disco che strizza l’occhio al cantautorato italiano ma anche al folk e al country americano.”
Sonorità pop, cantautorato e ritmi country si uniscono: quali sono le vostre fonti di ispirazioni?
“Abbiamo gusti simili noi tre ma non uguali. U2, Radiohead, Pearl Jam e Grunge, Pink Floyd, Amy Winehouse, Janis Joplin, De Andrè, De Gregori, Silvetri, Fabi, Cristina Donà, Coldplay, Johnny Cash… potrei continuare per ore. La verità è che c’è molto di Konrad, di Piero e di Diana.”
Si può parlare con cauto ottimismo di ripartenza: avete già un programma di concerti?
“Abbiamo suonato quasi ogni giorno d’estate e ora abbiamo già un bel numero di date per l’inverno, speriamo che diventino sempre di più.”
Da Konrad al Collettivo Casuale
Konrad nasce a Bari nel 1975. Il destino “d’artista” è segnato, nella sua famiglia, infatti, tutti scrivono, suonano o dipingono. A soli quindici anni Konrad compone i suoi primi brani e mette in piedi una band, gli Hype, con i quali pubblica il suo primo disco Sottosopra nel 1995.
Il gruppo si scioglie, ma Konrad non smette di scrivere e presto forma una nuova band: i Radiolondra. Con i Radiolondra, Konrad finisce alla corte di Mauro Pagani, nel famoso studio milanese “Officine Meccaniche”, dove comincia a registrare l’omonimo disco con la produzione artistica di Guido Andreani, braccio destro di Pagani. Al disco parteciperanno grossi nomi del panorama musicale italiano, tra cui Sergio Conforti, alias Rocco Tanica di Elio e le Storie Tese. Durante le registrazioni del disco i Radiolondra partecipano ad importanti manifestazioni ottenendo ottimi riscontri: 2004 terzi classificati “Spazio Giovani”, 2005 vincitori “Arezzo Wave” e 2005 quarti classificati a “Sanremo Rock”. Nel 2006 esce il disco Radiolondra, che vanta numerose copie vendute e ottime recensioni da parte della stampa specializzata tra cui Raro e Rolling Stones. Inaspettatamente nel 2008 i Radiolondra si sciolgono alle soglie del secondo disco che resta chiuso in un cassetto. Konrad si prende un periodo di riflessione e comincia a dedicarsi alla recitazione, fino all’incontro con Carlo Fenizi, giovane regista emergente, con cui diventa protagonista maschile nel film Effetto Paradosso, scalando le classifiche del box office fino al 32° posto. Ma la musica è dietro l’angolo: Konrad partecipa alla colonna sonora del film ed incontra Guido Paolo Longo, poliedrico musicista con cui decide di incidere i pezzi che nel frattempo aveva continuato a scrivere. Nel 2013, a seguito dell’incontro con l’etichetta discografica Music Force, nasce primo disco solista: Carenza di logica, un concept album di 13 brani sul mare e sull’amore che disegna uno strano percorso musicale che va dal pop al folk, passando dal reggae, dal dub e dall’elettronica. L’ attività dal vivo è frenetica e si chiude con l’ultimo fortunato concerto al Forum d’Assago. Nel 2019 esce Luce, un disco in cui c’è Konrad al 100%, una specie di rinascita, la perfetta antitesi a Carenza di Logica. Più rock e grunge e meno folk. Il tour di Luce dura solo un’estate e poi arriva il Covid19. Tutti fermi. Ma è proprio in una delle date estive che Konrad incontra Piero Filoni e Diana Rossi. I tre improvvisano un concerto, si piacciono e cominciano a pensare ad un disco insieme: ARIA. Nasce così il COLLETTIVO CASUALE. Casualmente, appunto. Al progetto partecipano, casualmente, Zita Petho (violinista di Zucchero, di fama internazionale) Gianni Colonna, Guido Paolo Longo, Dennis Destro, Fabrizio Iarussi, Giuseppe Guerrieri (continua l’amicizia con i Favonio) e il DJ Philo. Ne viene fuori un disco totale e poliedrico. Facile ma non banale. Rock e cantautorale. Un po’ country e un po’ grunge. Inglese ed italiano.
I tre hanno già portato in giro Aria per tutta l’estate 2021. Hanno anticipato l’uscita del disco suonando dal vivo quasi ogni giorno per 2 mesi. Il disco è uscito ufficialmente nei negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il 15 OTTOBRE 2021.
Piero Filoni
Nasce a Rho e poco dopo si trasferisce con la famiglia in U.R.S.S., a 6 anni frequenta il conservatorio di Milano studiando violino. A 12 anni trasferitosi a Kuwait City inizia a studiare chitarra da solo con David Gilmore, Jimy Hendrix e Eric Clapton nelle orecchie. Contemporaneamente studia la tromba alla scuola americana. A 18 anni inizia a suonare per strada negli U.S.A. e poi in Europa. Nel 1995 fonda i Sopracultura, rock band con cui incide 3 album: Via, Il Film, Antozoologia. Nel frattempo continua a suonare da solo viaggiando sul suo camper “Mela” in giro per l’Europa. Negli anni, esplorando le sue diverse potenzialità vocali, si dedica alla composizione essenziale di chitarra voce. I suoi ultimi singoli sono: Ho Dato per Persi e Il Contagio. Ha partecipato alla 4° edizione del reality game “Pechino Express – Il nuovo mondo”, gareggiando assieme a Paola Barale nella squadra degli Artisti.
Diana Rossi
Cantante, Artista e Vocal Coach. Vive nella Musica e nel Colore, due mondi artistici, due linguaggi universali, due forme di energia. Vive di Sensazioni, Percezioni e Sperimentazioni. Ama comunicare, trasmettere, emozionare. Ideatrice di laboratori ed eventi artistici volti a risvegliare le capacità creative e percettive delle persone. La passione per la musica, la voce, l’arte e la comunicazione è sempre stata presente nella sua vita, fin da bambina. La sua vita da cantante inizia oltre 15 anni fa, tra concerti, spettacoli, eventi in Italia e all’estero e collaborazioni in diversi studi di registrazione. Diplomata presso la West London Music University è attualmente impegnata in spettacoli musico culturali e nella ricerca vocale. Konrad, Piero e Diana, sono oggi la spina dorsale del COLLETTIVO CASUALE.
- Aria
- Nessun reso previsto
- L’io egemone
- My little things
- Giuly
- Going away
- Fabrizio
- Trema la pioggia
- Strade di luce
- Un po’ di sole ancora
A cura di Ilaria Guidantoni